“One Tree Hill”: la serie iconica su Prime Video

“One Tree Hill”: la serie iconica su Prime Video
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“One Tree Hill”, l’iconica serie tv composta da nove stagioni e creata da Mark Schawhn è ora disponibile su Prime Video

A volte ritornano, qualcuno diceva. E per nostra gioia, “One Tree Hill” è tornata così come i suoi protagonisti, i campi da basket, il campetto al parco e gli anni duemila. La produzione della serie inizia nel 2003 e si conclude nel 2012 ma in Italia è andata in onda dal 2005 al 2012, trasmettendo quindi le ultime due stagioni quasi in contemporanea con gli Stati Uniti.

One Tree Hill” è ambientata nella città di fantasia di Tree Hill, in North Carolina e registrata a Wilmington (NC) che fa da leitmotiv a tutta la serie. La citazione “Esiste una sola One Tree Hill” ripetuta spesso all’interno della serie è una delle frasi passate alla storia.

La trama è incentrata principalmente sulla vita e la relazione di due fratellastri, Nathan e Lucas, che in comune hanno solo il padre e il basket. Per tutto il resto, dall’aspetto fisico al carattere, sono ai poli opposti. Assieme alla loro storia si snoda quella delle protagoniste femminili, Brooke, Peyton e Haley. Attorno a loro, un universo di “cittadini” di Tree Hill che si intreccia con i personaggi principali.

Perché la serie è iconica?

Tra i drammi adolescenziali che si tramutano poi in relazioni tra giovani adulti e la moda anni 2000, si dipanano storie che toccano temi seri e importanti come i disordini alimentari, le dipendenze da sostanze e l’uso delle armi, toccati con grande umanità.

Se da una parte quindi la serie rimane alla mente per aver affrontato i temi d’attualità degli anni in cui è stato girato, è anche vero che la sua peculiarità, rispetto alle altre serie tv sul genere, rimane la colonna sonora.

Per tutto l’arco delle nove stagioni la musica è una grande protagonista, come colonna sonora ma anche come perno attorno al quale ruota la vita di Peyton, una delle protagoniste, che da affamata fruitrice di musica diventa promotrice e poi produttrice.

“One Tree Hill” diviene una finestra sul mondo della musica dai primi anni duemila fino alla musica del 2012, anno in cui la serie si è conclusa, contribuendo a far conoscere nuovi generi e a scoprire nuovi talenti accanto a nomi già noti del panorama musicale.

La sigla è affidata a Gavin DeGraw che con la sua “I don’t want to Be” introduce ogni puntata fino alla fine della quarta stagione, sostituita poi con i soli titoli iniziali mostrati su sfondo nero. La produzione credeva, infatti, che la sigla fosse ormai rappresentativa della fase adolescenziale dei protagonisti (ma anche perché i costi del diritto d’autore non erano più affrontabili). Questa venne poi ripristinata dall’ottava stagione in poi.

Ma la sigla non è la sola parte musicale ad essere così emblematica per la serie. Abbiamo quindi scelto (con tanta fatica) cinque pezzi che riteniamo importanti per ogni stagione. Vediamoli nel dettaglio.

PRIMA STAGIONE

La prima stagione è una delle più caratteristiche dal punto di vista musicale. Numerosi sono i gruppi che hanno seguito il grande debutto della serie trasmessa su THE WB e THE CW per le ultime due stagioni. “Hands Down” di Dashboard Confessional è il pezzo che, quasi come un presagio, accompagna la scena iniziale del Pilot in cui Lucas e Peyton si incontrano per la prima volta.

All’energico pezzo dei FinchWhat it is to burn” è invece affidata la prima sfida dei fratelli Scott sul campetto da basket mentre “Empty Apartment” degli Yellowcard, brano che fa parte dell’album forse più famoso della band californiana dal titolo “Ocean’s Avenue“, fa da sfondo ad uno dei tanti litigi di Peyton e Nathan durante una festa.

I Nada Surf fanno parte dei gruppi già molto conosciuti che partecipano alla colonna sonora di OTH che però regalano alla serie una delle loro canzoni meno famose (ai più) “Inside of Love“. Nella scena i protagonisti, Peyton e Lucas, questa volta si baciano. In ultimo, vi è la dolce “Spitting Games” degli Snow Patrol. Il brano è emozionante e di classe così come tutte le canzoni della band. Ovviamente, protagonista della sequenza è proprio Haley mentre esprime i propri dubbi e paure sul perdere la propria verginità.

SECONDA STAGIONE

La seconda stagione di “One Tree Hill” rappresenta il consolidamento delle tematiche già in erba nella prima parte della serie. Per tutti i personaggi della serie la domanda centrale pare essere la stessa: continuare a perseguire le proprie passioni o sacrificare tutto in nome di un amore acerbo ma incredibilmente travolgente?

È in questo contesto che la colonna sonora del secondo capitolo di One Tree Hil si sviluppa, ergendosi a vera e propria esperienza sensoriale in linea con i sentimenti dei protagonisti. La stagione è ricca più che mai di nuovi spunti musicali mentre dà spazio a band pressocché ignote in Italia che, in realtà, esprimono perfettamente lo spirito rock tipico degli anni 2000.

Tra queste è impossibile non citare i Jimmy Eat The World che con “Hear you me”, dolce ballata rock, racchiudono una delle sequenze più profonde della seconda stagione in cui il gruppo fa i conti con le riflessioni sulla necessità di amare nonostante le sofferenze. Tra le top songs troviamo “So beautiful” di Pete Murray che fa da background musicale ad una scena in cui i vari personaggi osservano la pioggia di comete mentre si confrontano con i loro demoni interiori.

Shoot you gun” degli 22 -20’s è un pezzo energico che esprime al meglio il senso di ribellione rivendicato da Peyton quando dipinge la sua maglietta con l’appellativo “Dyke” contro ogni forma di bullismo. Passata un po’ in sordina è “Club Foot” dei Kasabian, brano energico ed incisivo sfruttato per musicare Nathan e la sua corsa in macchina contro le autorità. In ultimo, il meraviglioso inno all’autodeterminazione degli Audioslave con “Be Yourself” che accompagna i protagonisti quando immaginano il loro futuro e su chi hanno perso lungo la strada.

TERZA STAGIONE

La terza stagione si apre col botto: la prima puntata inizia con “Feeling a moment” dei Feeder che fa da sfondo ad un enorme incendio che divampa e ad un ritorno a casa dopo una durissima rottura.

The All-American Rejects, gruppo di spicco nel panorama musicale del 2005, chiudono la seconda puntata come un mantra raccontato in “Move Along“, un inno alla speranza per un mondo in cui tutto potrà migliorare, anche se sarà davvero complicato ricucire quello che si è rotto nella stagione precedente.

Nel quindicesimo episodio si susseguono alcune canzoni dell’album “Everything in Transit” dei Jack’s Mannequin il cui il leader è proprio quell’Andrew MacMahon dei Something Corporate. I Jack’s Mannequin si esibiscono live chiamati da Peyton con la bellissima “Dark Blue“. Questo crea uno scambio tra la band e il telefilm: proprio Hilarie Burton (Peyton), apparirà nel video di un altro famosissimo pezzo della band, “The Mixed Tape“.

La terza stagione diviene una delle più rappresentative dell’iconicità della serie dal punto di vista musicale. Suonano live, infatti, anche i Fall Out Boy che regalano un gusto unico a tutta la colonna sonora di OTH, comprensiva anche di “I’ve got a Dark Alley and a Bad Idea that Says you Should Shut Your Mouth” canzone che racchiude in sé tanto di quello che rappresenta poi la serie TV: Force our smiles, baby, half dead, from comparing myself to everyone else around me.

Durante il finale di stagione, viene lasciata la poesia di Augustana che con “Boston” inneggia ad un nuovo inizio: I think I’ll go to Boston, I think that I’m just tired, I think I need a new town to leave this all behind, I think I need a sunrise, I’m tired of the sunset.

QUARTA STAGIONE

Tra paternità imminenti e genitori interrotti, nella quarta stagione, si staglia una colonna sonora quasi rivelatoria in grado di comunicare direttamente con gli spettatori.

La rock band inglese Placebo entra nel mondo della serialità “commerciale” con il pezzo “Post Blue” quando Nathan, dopo aver assistito all’ultimo tracollo di sua madre Deb in preda ai deliri della droga, si sfoga correndo con la sua moto fino a schiantarsi sull’asfalto caldo.

I Ravens vincono il campionato grazie ad un tiro perfetto di Lucas e durante i festeggiamenti ecco che compare uno dei brani più emozionanti e sofisticati di “One Tree Hill”: “Heartbeats” di Josè Gonzalez. Lucas tra coriandoli, urla di gioia guarda la donna della sua vita, Peyton, e le dice finalmente: Sei tu!

Il brano “Non Believer” dei LaRocca invita i protagonisti a credere sempre in qualcosa malgrado le avversità della vita. Lucas saluta Keith nella speranza di rivederlo ancora e Nathan ed Hailey ascoltano felici il battito del loro bambino dopo uno spaventoso incidente. Gli Youth Group mettono al servizio della serie “Daisychains”, una litania rock d’amore che guida Lucas in una rivelatoria presa di coscienza. Peyton e Brooke, in seguito ad una folle nottata, arrivano al ballo della scuola mano nella mano.

L’emozionante “Times like These” dei Foo Fighters in versione live Acustica è la soundtrack della loro cerimonia di diploma . Haley fa un bellissimo discorso motivazionale ma viene interrotta dalle contrazioni: il piccolo sta per nascere, ma nel frattempo Karen sta rischiando la vita. Ancora una volta, la musica dà speranza al pubblico: è in momenti di difficoltà che bisogna trovare la forza per essere ancora più uniti.

QUINTA STAGIONE

Questa è la stagione in cui si inizia a parlare di musica dal punto di vista discografico. Produzione ed edizione, così come lo scouting diventano il perno su cui ruota la vita di Peyton.

Durante la prima puntata i The National, che hanno caratterizzato gran parte della storia d’amore tra Peyton e Lucas nella quarta stagione, tornano in un momento nostalgico, quando i due si ritrovano al campetto da basket. La canzone è “Fake Empire” e ci racconta come ritrovarsi a metà strada. Malinconico, ma ironico.

Alla settima puntata questa volta a esibirsi live sono The Honorary Title, di cui la canzone più famosa è “Stay Away“. Di pregio anche “Best not to Think About It” in chiusura alla decima puntata che tinge di colori scuri la storia tra Nathan e Haley.

Nella quinta stagione c’è però spazio anche a momenti più leggeri e coinvolgenti a cui fanno da sottofondo “What do You go Home To” di Explosions in The Sky ma anche la frenetica “Everything is Magic” degli Angels & Airwaves.

SESTA STAGIONE

Dopo il salto temporale tra la quarta e la quinta stagione i personaggi di “One Tree Hill” navigano ora nel mondo degli adulti. Peyton e Lucas così come Nathan ed Haley ritrovano una complicità che sembrava perduta mentre cercano di assecondare le loro passioni malgrado gli ostacoli della vita.

La sesta stagione ha una soundtrack sorprendente che testimonia la maturità dei protagonisti della serie. A livello musicale pare che “One Tree Hill” si discosti dal sound adolescenziale per ritrovare sonorità più variegate e complesse. Uno dei nuovi personaggi, il liceale problematico Quentin promessa del basket, viene ucciso sotto le note del brano alternative rock “Face Down In the Right Town” dei Eilimart.

Chris Cornell con la sua voce profonda e la sua “Scream” segue la sequenza finale di un episodio in cui l’ombra della morte di Quentin è ancora molto presente. I The Cure, gruppo tra i preferiti di Peyton, sono gli assoluti protagonisti di un episodio grazie all’iconico intro di “Fascinaton Street”.

Nel ricco bouquet della colonna sonora di “One Tree Hill” c’è spazio anche per gli Oasis con il brano graffiante “The nature of reality” il quale fa da sottofondo al gioco di Nathan che ancora una volta prova ad emergere nel mondo del basket. Nell’ultima struggente puntata della sesta stagione Peyton e Lucas finalmente si sposano ma il sogno d’amore viene interrotto dall’emorragia della ragazza in pericolo di vita per una gravidanza pericolosa. “Wedding Dress” di Matt Nathanson è la soundtrack che custodisce i momenti decisivi della coppia più amata della serie.  

SETTIMA STAGIONE

Dal punto di vista musicale la settima stagione cambia rotta e si dirige verso sonorità più country e folk, iniziando così una sorta di nuovo capitolo per “One Tree Hill“, riflessivo come agli inizi ma più propositivo anche nei momenti più difficili, figlio dell’età più adulta dei personaggi della serie.

Ed è così che Jack Savoretti chiude la seconda puntata con la canzone “Wonder” mentre Jason Walker ci culla in un lungo abbraccio carico di malinconia e smarrimento come “Down” arrivando poi a “Cheap Trick” con “Surrender“.

Simon And Garfunkel con “The Sound of Silence” aprono la penultima puntata, la ventunesima, in quello che è un momento tipico della serie, un momento di riflessione che porta ad una relativa maturazione.

In chiusura della settima stagione si trova un vero e proprio capolavoro anche dal punto di vista testuale. “Almost Everything” di WAKEY!WAKEY! è l’esempio di tutte le splendide canzoni inserite in chiusura di ogni episodio ma anche nei finali di stagione. Un pezzo che racconta la solitudine e lo spaesamento che alla fine lascia spazio alla speranza con un finale aperto: See it feels bad now but its gonna get better.

OTTAVA STAGIONE

In questa stagione l’assetto dei personaggi si modifica rispetto agli inizi e benché manchi di un po’ di pregnanza narrativa l’obiettivo musicale viene comunque raggiunto. Tra le migliori canzoni proposte troviamo “Semi- Automatic” dei The Boxer Rebellion che fa da contenitore per una sequenza iniziale di un episodio chiave della serie.

Impossibile non citare i Pearl Jam, la cui meravigliosa “Just Breath” diventa la cornice per un emozionante momento tra Haley e sua sorella Quinn, Nathan e Clay che è in serio pericolo di vita. U.S. Royalty con “Vacation Vacation” rientrano nella colonna sonora della stagione quando Haley racconta a Quinn la difficile sera dell’incidente di Brooke e del piccolo Jamie.

In una puntata speciale dedicata ai flashback dei vari personaggi ecco che si ascolta un bellissimo pezzo, molto malinconico del duo The Civil Wars chiamato “Posine and Wine” presente nel momento in cui Quinn si ricorda dei giorni di coma del suo compagno Clay.

La linea nostalgica che collega tutta la serie viene evocata anche con l’ultimo pezzo che termina l’ottava stagione di “One Tree Hill” ossia: “Slow Your Breath Down” dei Future of Forestry. Nelle scene finali il gruppo si misura con il passato ed ognuno di loro affronta un’avventura, dalla maternità per Brooke alla nuova apertura del Karen’s café per Haley.

NONA STAGIONE

Nella stagione finale si tirano le somme, si racconta un po’ il trascorso, si percorre la strada che porta alla conclusione di un lungo viaggio.

Proprio durante questa stagione, nella sesta puntata, vediamo il come back su un famoso palco di Tree Hill, per il personaggio di Chris Keller che nella serie è interpretato da Tyler Hilton. “Prince of Nothing Charming” è cantata quindi dal vivo.

Con “My Only One” di Boy & Bear si raggiungono gli ultimi livelli di maturazione e di presa di coscienza. Nel tempo, alcuni personaggi sono cambiati e nel corso delle stagioni se ne sono aggiunti altri. A questo punto, mancando una manciata di puntate si inizia a percepire il sole che scende su questa bellissima serie tv.

Uno dei protagonisti più importanti della serie, dopo essere stato disprezzato e odiato per le sue deplorevoli azioni, è sulla soglia della fine della vita. Al cospetto del giudizio finale, Dan Scott è buono o cattivo? L’incontro finale dolceamaro con suo fratello Keith nel limbo rappresentato da quel decisivo corridoio di scuola dove Dan lo ha ucciso, viene raccontato grazie al sottofondo musicale di “Us against the world” dei Coldplay.

Nella lista delle canzoni più interessanti della serie non è possibile, però, non includere “One Tree Hill” degli U2, protagonista del montaggio finale del telefilm in cui ogni personaggio ha il giusto spazio per comunicare un ultimo, potente, messagio al pubblico.

Cosa ci lascia “One Tree Hill”

Racchiudere “One Tree Hill” e la sua musica in una sintetica lista è di certo un’operazione che non rende per nulla l’impatto emotivo che questa serie ha avuto su moltissime persone. All’apparenza la serie creata da Mark Schawhn potrebbe incarnare a pieno le caratteristiche tipiche del teen drama americano anni 2000. In effetti, “One tree Hill” è anche questo: un universo di adolescenti che stanno crescendo e vanno incontro ai problemi della vita adulta con la gioia e l’inquietudine tipica di quegli anni.

Il pubblico vede i protagonisti crescere e districarsi tra tragedie, morti, amori finiti e allo stesso tempo cerca di maturare con loro. “One Tree Hill“, nonostante i limiti di una serie propria del suo tempo e derive da telenovela, è ancora una meraviglia della serialità. Questo per molteplici ragioni che includono una musica spesso inedita, eppure, sempre puntuale e significativa, un racconto di tematiche scomode ma reali e quello di amori, forse impossibili, ma per cui vale la pena combattere.

Le verità di “One Tree Hill”

One Tree Hill” è ancora un’immensa fonte di citazioni letterarie, di rivelazioni commoventi e di incredibile musica a cui attingere quando ci si sente persi. E questo, soprattutto perché, seppur nella sua patinata manifestazione dei sentimenti, ha nel corso delle stagioni perpetrato con audacia e forza la ricerca di una verità. Ed è grazie alla sua autenticità che molto pubblico, ancora oggi, non può fare a meno di riguardarlo e di ascoltare la sua colonna sonora, la quale rappresenta un po’ un velo sonoro di rassicurazione.

L’unico vero difetto della soundtrack di “One Tree Hill” è che, ahinoi, finisce. Peyton Sawyer ci consegna una bella citazione che, però, può confortare i nostri cuori intrepidi ogni volta che qualcosa di bello termina. Si tratta della promessa della musica e del sottile patto che questa ha con coloro che la ascoltano. È la sua verità più intima portata avanti con amore proprio da “One Tree Hill”. Peyton in un episodio, allora, afferma: “Tutte le canzoni finiscono. Ma è un buon motivo per non ascoltare più la musica?”.

a cura di
Noemi Didonna
Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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