Io so di non sapere: il “Ti estì” del successo?

Io so di non sapere: il “Ti estì” del successo?
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Ognuno di noi, nella sua vita, aspira ad avere successo. Ma cosa vuol dire?

Innanzitutto questa parola significa esito favorevole, buona riuscita. Quindi il successo è strettamente collegato al compimento di azioni finalizzate ad ottenere un risultato che ci si è posti come obiettivo.

Quest’ultimo può essere di natura spirituale (riguardare ad esempio un modo di essere a cui aspiriamo) o può riferirsi alla nostra vita (avere più soldi, una bella casa, un lavoro soddisfacente ecc…).

Se l’esito di queste azioni è il raggiungimento di quell’obiettivo allora avremo avuto successo. Ma è proprio così semplice? Perché molte volte quando lo otteniamo non siamo davvero felici come pensavamo di essere?

Il concetto di successo è strettamente collegato al tema del talento.

Ognuno di noi ha dentro di se un “seme”, ossia una predisposizione che solo in determinate situazioni può germogliare. Il successo è proprio riuscire a creare le condizioni dentro se stessi per farlo crescere.

Socrate utilizzò il termine maieutica per descrivere l’arte di partorire la verità che ognuno custodisce dentro di sé. Individuò tre elementi fondamentali per rispondere al “ti estì?“, cioè il “che cos’è” delle cose: il dialogo, l’ascolto empatico e le domande.

Questo importante filosofo ateniese è stato un esempio di coraggio e saggezza. Il presupposto fondamentale da cui partiva era “Io so di non sapere“.

Il metodo socratico presuppone la presenza di un maestro e di un allievo, il primo ha il compito di aiutare il suo interlocutore a tirare fuori un pensiero personale e a scardinare le convinzioni inutili, per ottenere la propria vera inclinazione personale.

L’arte maieutica è enunciata da Socrate nel Teeteto, un dialogo scritto dal suo discepolo Platone.

Protagonista del dialogo è un Socrate ormai anziano, settantenne, che si appresta ad affrontare il processo che lo condurrà alla morte; al suo fianco, Teodoro, amico di Platone, e il giovane Teeteto, figura misteriosa, presentato come matematico eccezionale, che Socrate accompagnerà in un lungo percorso dialettico ed ermeneutico a raggiungere un nuovo sapere.

Fonte Pinterest

Ciò che è importante di questo metodo sono, secondo me, proprio le domande.

Per avere successo occorre avere un perché; una visione chiara e precisa che possa fungere da faro nel percorso.

La visione va cercata dentro di noi: ha infatti a che fare proprio con un nostro talento naturale e/o con una capacità innata che, al momento, magari è inutilizzata.

Una volta che capisci chi vuoi essere e crei un’immagine precisa nella tua mente, questa ti aiuterà a non perderti per strada e a perseverare.

La tua motivazione sarà talmente potente da rendere più sopportabile la fatica e permetterti di essere più resiliente.

Come facciamo a sapere di averlo raggiunto?

A questo proposito ci viene in aiuto l’idea di successo del più grande allenatore di basket NCAA, John Wooden:

Il successo è la pace mentale raggiunta attraverso la soddisfazione di sapere che hai dato il massimo di cui sei capace.

Il successo per John Wooden (Fonte Pinterest)

Nel libro Wooden: a lifetime of observations and reflections on and off the court di John Wooden e Steve Jamison troviamo la filosofia personale di questo allenatore e i suoi consigli per ottenere il vero successo.

L’allenatore ha elaborato la piramide del successo: una tabella formata dai comportamenti da sviluppare per raggiungere la grandezza competitiva, ossia la capacità di dare il massimo quando serve.

La “piramide” di John Wooden si basa su sette principi ispiratori:

Sii fedele a te stesso;

Aiuta gli altri;

Rendi ogni giorno un capolavoro;

Bevi profondamente da buoni libri;

Rendi l’amicizia un’arte raffinata;

Costruisci un riparo contro i giorni di pioggia;

Prega per ricevere una guida e ringrazia ogni giorno per le tue benedizioni.

Ma il concetto cardine che si può utilizzare nella vita di tutti i giorni è che il successo è frutto di un grande lavoro su se stessi: è fare il meglio di ciò che si è capaci di fare. E per questo gli unici a poter valutare se ciò è avvenuto siamo noi.

Concludendo, se l’obiettivo che hai individuato è realmente frutto della tua personale ricerca della verità potrai goderti il tuo successo, altrimenti tornerai a cercare.

E tu sai qual è il tuo successo?

a cura di
Anna Francesca Perrone

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