Ariete – Luce Music Festival, Molfetta – 9 luglio 2022

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Ariete porta il suo Specchio tour, nome tratto dall’omonimo ep, alla Banchina San Domenico di Molfetta per la prima data del Luce Music Festival

La location

Ariete è la prima ad inaugurare il Luce Music Festival. Nonostante il mal tempo sia giunto anche in Puglia, ha dato respiro al Luce Music Festival tanto che, nonostante il vento (piacevole dopo le temperature elevate dei giorni scorsi) il concerto si è potuto svolgere in tutta serenità.

Appena arrivata la prima cosa che ho fatto è stato respirare a pieni polmoni l’aria marina e non importa che il mare fosse un attimo “incacchiato” e che sbatacchiava spuma a destra e sinistra. Come una benedizione voleva dare il benestare a questo live e ai prossimi che ci saranno.

I fan

La seconda cosa in ordine cronologico che faccio, quando arrivo ad un live, è concentrarmi sui fan. E i fan di Arianna Del Giaccio, in arte Ariete, sono veramente di una bellezza disarmante. Giovani e giovanissimi accompagnati dai genitori che di lato osservano i loro cuccioli in attesa che il beniamino di turno calpesti il palco che hanno davanti.

Sento urlare il mio nome e mi ritrovo davanti delle fan degli Psicologi che avevo visto l’estate scorsa. Essere ricordata, io che non sono nessuno, che non faccio battere cuori con canzoni tristemente vere come fa Ariete, io che sono solo una fotografa… insomma sono stata ricordata ed è bello.

Nonostante questa breve parentesi di fama apparente, inizio a fotografare braccia, magliette, lingue, brillantini, tutto, incluso i cartelloni che sono sempre il punto chiave dei live. Prima di mettermi a chiacchierare con i genitori di alcune delle più piccole.

Alcune ragazzine sono lì dalle 6:30 di mattina, nonostante gli accessi fossero consentiti dalle 16:00. Non so se avrei fatto lo stesso alla loro età, ma sarebbe bello che qualcuno lo dicesse ad Ariete, quindi ci penso io ad informarla con questo articolo di quanto la amano i suoi fan.

Il concerto

Ad accompagnare Ariete nel tour ci sono i componenti della sua band e mi pare giusto citarli: Alessandro Cosentino alla chitarra, Emanuele Fragolini alla batteria e infine, non per importanza, Jacopo Antonini al basso e alle tastiere.

Il concerto ha un ritardo di mezz’ora stando a quanto era stato preannunciato sui social, nell’aria c’è la voglia che il live inizi. Il pubblico chiama a squarciagola Ariete e la invita a salire sul palco. Ad un certo punto delle ragazze ci chiedono di chiamare la security, a quanto pare c’è un tipo poco gentile che va palpando e infastidendo delle ragazzine.

Sono giunti i Carabinieri e hanno scortato il delinquente (e sono gentile nell’appellarlo così) fuori dal concerto con una bella denuncia a carico. Le ragazzine non vanno toccate MAI, che sia da monito. Tolta questa spiacevole parentesi alle 22.00 in punto la prima a salire sul palco è proprio Ariete e in poco tempo tutti stanno cantando Specchio con lei.

Emozione, stanchezza da tour, giovane età qualunque sia la spiegazione per le incertezze, le parole che non si ricordano o altro le viene perdonato tutto. I fan la sorreggono e l’aiutano lì dove lei ha piccole cadute, sono giustificate. A diciannove anni dimenticarsi due strofe o prendere qualche stecca è più che umano.

Ed Ariete è umanissima, tanto che si dona, chiacchiera coi fan, scende tra di loro, prende reggiseni, cartelloni, chiede di non spoilerare Stranger Things, umana. Lei è l’emblema stesso di quanto sia sì un’artista ma che è rimasta umile e coi piedi per terra. Grata al suo pubblico.

Comprendo anche perché Letizia Battaglia l’ha voluta ritrarre. Rappresenta veramente i suoi 19 anni e rappresenta quello che noi eravamo a quell’età. Il fuoco della giovinezza, la spavalderia e le emozioni pompate a mille.