Elisa – Sampeyre (Cuneo) – 3 Luglio 2022

Elisa – Sampeyre (Cuneo) – 3 Luglio 2022
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Elisa sceglie di portare il suo “Back to the Future Live Tour” nei luoghi più sperduti d’Italia con l’obiettivo di sensibilizzare il suo pubblico su temi importanti: i cambiamenti climatici e la salvaguardia dell’ambiente.
Tra i luoghi più remoti c’è la Val Varaita, esattamente sopra Sampeyre, in provincia di Cuneo, nel vallone S.Anna. L’abbiamo seguita fin lassù, dopo un lungo tragitto in seggiovia e una bella ed impegnativa passeggiata nei boschi, per scoprire ancora una volta l’energia unica di un’artista speciale.

Arrivare alla vetta

Metti una giornata di sole, una gita in montagna, la voglia di stare insieme, un regalo di compleanno. Insomma: trova una scusa qualsiasi e mettiti in viaggio, da Torino fino in vallata, la Val Varaita, per la precisione. L’esperienza è stata quasi mistica: la partenza, il parcheggio in valle e lo spostamento d’obbligo in seggiovia per raggiungere il luogo del concerto (alternativa: un’ora e mezza di cammino). Il panorama, nel primo tratto della seggiovia, è qualcosa di mistico: il vuoto intorno, il silenzio, il lieve suono di campane in lontananza, sentore degli alpeggi sempre più vicini. Dopo 30 minuti di seggiovia, è ora di muovere le gambe e scarpinare per oltre 20 minuti in un tratto decisamente in salita.

Val Varaita (Sampeyre)

Ancora più mistico è, nel cammino, il suono della musica che arriva, passo dopo passo verso la meta: la voce di Elisa è tra gli alberi e ci raggiunge con un’acustica perfetta, nel punto esatto in cui ci troviamo. Del palco ancora non c’è traccia alcuna: è sicuramente nascosto oltre la collina antistante, ma non c’è trucco né inganno nella bellezza del momento e nella pulizia della voce, che risuona, amplificata in maniera naturale dagli spazi aperti e dagli alti abeti. Elisa è a pochi passi da noi, ancora invisibile ma presente: la magia inizia già qui, tra gli alberi del bosco.

Sotto il sole di Sampeyre

L’arrivo a destinazione è tanto ambito quanto faticoso: il sole, il caldo, la salita ripida mettono a dura prova la tenacia e le gambe del più accanito dei fan. Il pianoro in cui è stato montato il palco è davvero pieno di gente, un pubblico ordinato, appassionato e convinto, seduto sull’erba sotto il sole cocente, a combattere i 30 gradi in quota, che però non spaventano gli infaticabili: per Elisa, questo e altro.

Il pubblico di Elisa a Sampeyre

Elisa restituisce l’omaggio di un pubblico così numeroso (si segnalano quasi 5000 presenze) con la gratitudine di cui è capace: si spende in ogni pezzo, consapevole della fatica condivisa, forte del suo terzo Polase della giornata, come scherza lei stessa. La sua musica sembra davvero innalzarsi alla vetta, ispirata forse dall’altitudine del luogo: ogni traccia si presta alla reinterpretazione, i vibrati abbondano, Elisa non teme il caldo, lo sfida a colpi di note.

Elisa a Sampeyre

E così le due ore di concerto passano veloci, forse un po’ troppo in fretta. Il pubblico non smette di fare la coda alle fontane per recuperare l’acqua senza perdere la voglia di cantare, senza perdere nemmeno un minuto di concerto. La scaletta privilegia i brani del passato, senza dimenticare le nuove tracce del suo ultimo “Back to the Future”

Let Me
Come sei veramente
Show’s Rollin’
Rainbow
A tempo perso
Heaven out of hell
L’anima vola
Fire
Anche Fragile
Eppure sentire (un senso di te)
Broken
A Prayer
Gli ostacoli del cuore
O forse sei tu
Se piovesse il tuo nome
Ordinary Day
I Feel It in the Earth
Luce (Tramonti a nord est)
Stay
No Hero
Fuckin’Believers
Together
Cure me
A modo tuo

Elisa a Sampeyre

Il concerto diventa così una vera festa, un incontro nella natura, alla riscoperta del valore dell’ambiente in cui viviamo, che troppo spesso dimentichiamo. Elisa, dal palco, non si stanca mai di ripeterlo: “siamo tutti connessi”. Questa connessione fa sì che ogni gesto abbia una conseguenza e per questo è necessario prestare attenzione, ponderare ogni scelta del quotidiano accuratamente. Gli spettatori hanno recepito il messaggio: il prato alla fine del concerto è perfettamente pulito, a riconferma del fatto che a volte il turismo può conciliarsi con la natura. 

A cura e foto di
Emanuela Ranucci

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Emanuela Ranucci

Nata a Torino, laureata in Comunicazione multimediale con una tesi specialistica in Letteratura italiana contemporanea, nel 2001 inizia a lavorare in RAI come redattrice e assistente di produzione per la realizzazione dei programmi televisivi educativi di Raitre (Melevisione, Screensaver). Nel dietro le quinte della tv si innamora della fotografia, realizzando le sue prime foto di scena. Da quel momento non abbandona più la macchina fotografica, dedicandosi a reportage, backstage, eventi, concerti e still life. Attualmente si divide tra i progetti da fotoreporter&videomaker e la sua agenzia di comunicazione (Loom Collective) che ha fondato a Torino.Nel tempo che rimane, ama: viaggiare, sorseggiare il barbera, nuotare al mare (anche d’inverno), cantare (stonando) in sala prove.

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