L’Iperuranio presenta “Ancora un altro po’”

L’Iperuranio presenta “Ancora un altro po’”
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Fuori dal 8 giugno “Ancora un altro po’”, il nuovo singolo de l’Iperuranio. Seconda anticipazione dell’album “La Verità è un’Altra” (2023), è un’intensa ballata elettronica che parla d’amore senza cadere nei soliti cliché. Una canzone d’amore onesta, dove non si promette l’infinito, ma si canta la volontà di andare avanti un passo alla volta.

L’Iperuranio intervista

Ciao Iperuranio, ben trovato su The Soundcheck! Nel precedente singolo abbiamo scoperto che sei un procrastinatore e questa volta vediamo il tuo lato più romantico. Vuoi raccontarci come è nato “Ancora un altro po’”?
Ciao! Sono tutti pezzi che comporranno un disco, “La Verità è un’Altra”, dove parlerò di svariate tematiche, cercando di portare fuori le verità che non si dicono. “Fare Domani” era il lavoro (il senso del dovere), qui tratto l’amore. Quindi ho deciso a tavolino di scriverla volendo dare enfasi a quella che per me è l’unità di misura fondamentale dell’amore: “Ancora un altro po’ “.
Ho scritto tutto di getto, partendo dal generale per arrivare al mio amore personale. Un amore che voglio continuare a vivere in modo sincero, un passo alla volta…senza promettere dei “per sempre” che nessuno può essere certo di mantenere.

Nella tua canzone affermi “l’amore si vive e non si scrive”, non lo trovi un contro senso visto che mentre lo canti tu stai effettivamente “scrivendo” l’amore?
In realtà no. Io “odio le canzoni d’amore a lieto fine”. E questa è una canzone d’amore con un finale aperto…

Entrambi i singoli anticipano il tuo prossimo disco, cosa puoi svelarci di questo lavoro?
Come già accennavo, sarà una sorta di concept. Lo sto strutturando come fosse un libro. Ogni canzone è un capitolo. Posso dire che il prossimo singolo sarà “la morte”. E paradossalmente, sarà forse il “singolo più singolo” mai fatto uscire da me. D’altronde, parlando di morte, un ritornello killer ci sta, ahah

Come nasce la tua musica? Chi influenza il tuo sound?
Se il primo disco è stato scritto un po’ alla volta (in 15 anni!) passando per vari influenze/ascolti, stavolta ho scritto e pre-prodotto 9 tracce su 13 in tre settimane, con molta più consapevolezza e visione d’insieme. Sicuramente volevo dare maggiore spazio all’elettronica. Il mio stesso nome d’arte dice tra le righe che “non creo, ma ricordo”. Le influenze ci sono sempre. Ma cerco di dare un’anima a ciascun brano, così come mi viene, nel rispetto del brano stesso, senza cercare riferimenti diretti.

Collabori con l’etichetta LaPOP, come è farsi seguire da un’etichetta?
Sono la persona meno aziendalista dell’universo. Per dire, con la mia società si curavano i social di un calciatore di A, e gli ho detto in faccia che la sua squadra mi faceva cagare, ahah.
Per laPOP ho solo parole belle. Mi son sempre trovato benissimo e ho recentemente firmato per il secondo disco senza remora alcuna.

E’ come nei film che non viene lasciato spazio all’artista?

Nel mio caso no. Ho massima libertà nelle scelte (dischi, singoli, video, ufficio stampa…). C’è sempre un grandissimo rispetto nei miei confronti e un sano tifo pro Iperuranio. Non chiedo di meglio.

a cura di
Redazione

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