Caruccio ci parla del suo nuovo singolo “Harem”

Caruccio ci parla del suo nuovo singolo “Harem”
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Harem segna l’inizio del nuovo percorso musicale di Paolo Caruccio, cantautore e producer della scena torinese già conosciuto come Fractae. Il brano è un concentrato di chitarre dal sapore britannico che si fondono in un sound ipnotico Indie Rock.

Ciao Caruccio benvenuto su The Soundcheck! Parlaci del tuo nuovo singolo Harem in uscita per Piuma Dischi.

Ciao! Harem è il primo singolo del mio nuovo progetto Caruccio: un viaggio lisergico di un uomo impazzito per amore su una Cadillac in fiamme, alla ricerca di uno sciamano che lo possa guarire dalla gelosia. Il mood è leggero perché il protagonista anche se entra in questo trip autodistruttivo lo fa con una felice incoscienza e prendendosi anche un po’ in giro.

Il sound di Harem è caratterizzato da chitarre brit che si fondono in un sound ipnotico indie rock, su che genere ti trovi più a tuo agio?

La canzone è nata da un riff di chitarra ultra distorto in un fuzz, mi sono immaginato Battisti e Rino Gaetano che ascoltano i Tame Impala. Io musicalmente sono onnivoro, la mia playlist Spotify va dai classici italiani all’elettronica più estrema, nel mio progetto invece prediligo suoni caldi e un po’ retrò, specialmente quelli anni 60/70 che ho ascoltato molto da ragazzo.

Raccontaci quali sono le influenze musicali che ti hanno portato a produrre un sound così variegato come quello di Harem.

Sono cresciuto fra le cassette rock/soul nella Volkswagen di mio padre e i dischi italiani nella cucina di mia madre, mi sono riappropriato di quei suoni cercando di portarli nel presente. I cantautori italiani sono da sempre un mio riferimento ma anche un certo tipo di attitudine rock è sempre presente quando mi metto a scrivere.

Caruccio è la tua nuova identità artistica, raccontaci la necessità di dividere Caruccio dalla tua prima e più conosciuta identità ovvero Fractae.

È stata la scelta più naturale per non sovrapporre il mio progetto artistico al mio lavoro di producer e autore, nata da un’esigenza principalmente artistica. Nell’ultimo anno mi sono approcciato alla scrittura cercando una via sempre più personale e senza manierismi, mettendomi il più possibile a nudo, anche per questo ho pensato che usare semplicemente il mio nome fosse la scelta artistica più coerente. Infine, questo mi da la possibilità di esplorare da un lato il mio background di ascolti e gusti musicali, dall’altro di approfondire e sperimentare un
modo di approcciarsi alla produzione contemporaneo
.

Per concludere, ci puoi svelare qualcosa su i tuoi progetti futuri? Avranno la stessa direzione stilistica intrapresa con Harem?

Sto lavorando molto sulla direzione artistica del progetto e in particolare delle nuove canzoni, non vedo l’ora di farvele ascoltare. Sono felice di aver iniziato una nuova collaborazione con Piuma Dischi con cui c’è sintonia, abbiamo un po’ di progetti che prenderanno forma prossimamente.

a cura di
Stefano Cremonese

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Stefano Cremonese

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