“Dei e malanni” l’album di debutto di Donno

“Dei e malanni” l’album di debutto di Donno
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Esce il 24 settembre “Dei e malanni”, anticipato dai singoli “Incondizionatamente” e “Altri vizi”, l’album di debutto di Donno. La data scelta non è propriamente casuale, infatti corrisponde al compleanno di Donno e anche al trentesimo anniversario dell’uscita di Nevermind dei Nirvana, album a cui l’autore pare esser affezionato.

Donno

L’ep è composto da 10 tracce e sin dalla prima si riesce a scorgere quell’influenza tipica a livello testuale degli anni ’90. È difficile spiegarlo per chi in quegli anni non c’era, ma c’è una carica emotiva non indifferente, mi ha ricordato addirittura i primi Subsonica e i primi Marlene Kuntz, quando erano un mix di elettronica, rock e pure un po’ indie.

Ecco, Donno ti fa lo stesso effetto. Sicuramente come lato positivo metto i testi: non sono banali, anzi sotto quel sound rock, ad esempio della seconda traccia, in cui a un certo punto il basso emerge così bene che senza forse non funzionerebbe; il tutto viene reso magico dalle sue parole: “Perso nel mio labirinto coccolato dal mondo che si finge pastore nel mio recinto”, per concludere il brano con un “Io non vedo l’ora di essere vecchio”.

Scrittura veramente interessante

Fatico a credere che ci sia poetica in questi tempi bui, dove i testi sembrano scritti da bambini delle elementari senza conoscenza linguistica. Incondizionatamente è la terza traccia, nonché una delle track uscite prima dell’album e capisco anche le 10k views su YouTube.

Incondizionatamente di Donno

Il testo di questa lettera musicata, è talmente profondo, che ti sembra di essere immersa in quella relazione, quasi come se stessi violando la privacy non più privata della coppia al capolinea.

Il sound, poi, sembra avvicinarsi un po’ al pop attuale, seppur in combo con i testi ricercati. Quello stridore che sembra quasi scontato, non si presenta, anzi dici “Dai, non è male”.

Donno allo specchio con finale a sorpresa

Ammettiamolo: questi dieci pezzi sono piccole parti di Donno che vengono prese e musicate. Chi lo conosce può riconoscerne gli aspetti della persona, chi non lo conosce, come la sottoscritta, viene spinta a voler approfondire.

Gli arrangiamenti riescono nel loro compito di sorreggere, accompagnare, accarezzare le parole, la parte lirica è quella che viene fuori per prima ed è a tutti gli effetti ciò che maggiormente si fa apprezzare.

Le canzoni conclusive vi porteranno a provare a porre fine ai dubbi esistenziali avuti sino ad ora. Non si conclude la ricerca di risposte create da ogni tema proposto ed eviscerato nelle liriche dell’ep: bene o male, dualismi umani che “se Dio vorrà il Karma è qua”, citando Addio che fa da apripista alla vera conclusione dell’album.

Donno nel suo salto nel vuoto

Una conclusione che in realtà non c’è nonostante “le stelle rimangono sempre quelle”, appunto loro restano quasi sempre invariabili, ma la vita ha talmente tante variabili che la conclusione resta un punto interrogativo o più domande prive di risposta. Un salto nel vuoto citando sempre i Subsonica a cui a me lui ha fatto pensare.

Un plauso, infinee a chi ha scelto la copertina: veramente molto bella e pienamente conforme ai temi dell’album nella sua interezza.

a cura di
Iolanda Pompilio

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