Muro dipinto di Dozza, al via la XXVIII Biennale “A’nda e Ria’nda”

Muro dipinto di Dozza, al via la XXVIII Biennale “A’nda e Ria’nda”
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Arte, cultura, fotografia ma anche musica, laboratori per i più piccoli e una particolare attenzione al restauro e al recupero delle opere delle prime edizioni della manifestazione: la XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza ha aperto i battenti con un programma ricco di eventi e iniziative.

La XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza ha aperto i battenti: a tenerla a battesimo un parterre de rois composto da artisti, istituzioni locali, membri della commissione inviti, ospiti prestigiosi del mondo della cultura e dell’arte e rappresentanti delle tante realtà che daranno vita a un’edizione ricca di appuntamenti, eventi, suggestioni ed emozioni.

La Biennale del Muro Dipinto è una manifestazione viva, una creatura in costante evoluzione, alimentata dalle energie delle persone che la organizzano, dagli artisti che impreziosiscono Dozza con le proprie opere, dalle suggestioni e dagli stimoli che si sviluppano dal confronto, lungo le vie del borgo.

A’NDA e RIA’NDA, come ha sapientemente illustrato Giuliano Bettinzolli, significa dare il L’A, iniziare o fare proseguire il cammino di un progetto ed è questo che accade con il Muro Dipinto: resistere nel tempo ma rinnovarsi continuamente, iniziare ogni volta un cammino nel solco della nostra storia ma assumendo forme, espressioni e declinazioni nuove. E affrontando nuove sfide. È questo il segreto di una manifestazione tanto longeva e capace di lasciare segni durevoli nel tempo e così ricchi di valore”. 

Simonetta Mingazzini, presidente della Fondazione Rocca di Dozza

“Il Muro Dipinto è un esempio eccellente di collaborazione efficace fra istituzioni, enti, artisti e cittadini. E ancora una volta si manifesta la capacità del Sistema-Dozza, dal Comune alla Fondazione, a tutti i collaboratori, di attivare sinergie virtuose che generano ricadute positive sul territorio sia sul fronte artistico che dal punto di vista dell’immagine e dell’attrattività turistica del borgo.

Non posso che condividere, poi, la grande attenzione al tema del recupero e della cura delle opere: a livello nazionale abbiamo opere eccelse ma la loro cura è spesso lasciata alla sensibilità e disponibilità degli enti locali. Dozza ha una grande responsabilità, in questo senso: possiamo e dobbiamo mostrare come la promozione, la tutela e la valorizzazione delle nostre opere rappresentino un valore aggiunto per comunità e territorio.

Come amministrazione comunale, sono orgoglioso di quanto Dozza ha fatto fin qui: c’è ancora molto da fare ma, nonostante gli anni difficili che abbiamo attraversato, i risultati degli sforzi che abbiamo messo in campo si vedono e non possiamo che esserne soddisfatti. Continuiamo così e che Dozza continui a essere un esempio da imitare”.

Luca Albertazzi, sindaco di Dozza

I muri e gli artisti

Da lunedì 13 settembre e per tutta la settimana, sei artisti saranno all’opera sui muri di Dozza: il ravennate Onorio Bravi, pittore, scultore, scenografo, mosaicista e incisore le cui opere sono conservate anche nella Biblioteca Nacional di Madrid, porterà le sue suggestioni mediterranee ed etniche a Dozza in via della Pace. A sua cura sarà anche la piccola installazione mobile che prenderà forma sabato 18 a Castel Guelfo.

Il riminese Vittorio D’Augusta, ex direttore dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna e attualmente docente presso l’Accademia LABA di Rimini, impreziosirà invece Via de Amicis lungo la quale prenderanno forma anche le creazioni dell’argentina Ana Hillar, specializzata nel lavorare le terre, materiali di ogni luogo, come connessione con la tradizione locale, e della giapponese Takako Hirai, formata all’arte musiva a Ravenna con esposizioni in Italia, Spagna, Israele, Taiwan e Giappone.

Grelo (al secolo Lorenzo Gresleri, architetto bolognese con opere presenti in numerosi musei del capoluogo emiliano, al Maschio Angioino di Napoli, a Trento e negli Emirati Arabi) svilupperà la propria creazione negli spazi di via XX settembre a Dozza mentre il riminese Eron, tra i più dotati e virtuosi interpreti dell’arte figurativa e della pittura contemporanea internazionale e uno dei più noti esponenti del graffitismo italiano e della street art a cavallo fra XX e XXI secolo, impreziosirà un’opera civica in fase di sviluppo in Piazza Fontana a Dozza. Il piemontese Fabio Petani, infine, svilupperà la sua inedita armonia di linee e colori a Toscanella di Dozza.

I restauri

Il tema del restauro rivestirà un ruolo centrale nella XXVIII Biennale del Muro Dipinto: diverse opere nel corso della manifestazione e delle settimane successive saranno restituite alla collettività ed entreranno a far parte di un prezioso archivio dei materiali e delle tecniche, essenziale per prendersene cura nel tempo.

Elettra Ferrari Mazzanti curerà il restauro dell’opera “Ti porta dentro e fuori” (1997) dell’artista austriaco Jorrit Tornquinst, mentre Veronica Villa opererà sugli archi a tutto sesto che ospitano l’opera di Nello Leonardi “Tempo di vendemmia” del 1985.

Biores restauri, invece, sarà protagonista degli interventi su “Sottile senso di nostalgia”, realizzata da Keizo nel 1997 e coperta nel 2005, e dell’orologio solare di piazza Zotti a firma di Angelo Brazzi (1983). Una équipe dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, infine, effettuerà le indagini e le analisi necessarie a pianificare gli interventi su “I vigneti del socialismo romantico”, opera di Aldo Borgonzoni del 1985, e restaurerà l’opera “Frammenti” di Ubaldo della Volpe, realizzata nel 2003 durante la XIX Biennale.

Il programma della XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza
Martedì 14

appuntamento alle ore 16 con “Il muretto di…Pintino”, un’idea di Cecilia Aranha (artistartesão artgallery) per stimolare e coinvolgere i più giovani a partecipare insieme ai Maestri affrescatori. “Pintino”, la mascotte della XXVIII Biennale, poserà in piazza Zotti per gli artisti più giovani che avranno a disposizione cavalletti da pittore, lavagne e gessetti, rotoli di carta, pennelli, acquerelli, pennarelli e matite colorate. L’appuntamento si ripeterà per tutta la durata della manifestazione, ogni giorno dalle 16 alle 18. La Rocca di Dozza sarà invece protagonista, alle 17, dell’inaugurazione dei restauri della Loggia delle Prigioni e dell’opera di Ubaldo della Volpe, quest’ultimo a cura dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna.

Mercoledì 15

Si conferma l’ormai apprezzato appuntamento “Gelato con l’artista” a Toscanella, dove Sabina Ghinassi, membro della commissione inviti, intervisterà Fabio Petani durante la realizzazione della sua opera per il Muro Dipinto.

Ricca l’agenda di giovedì 16: alle 17 la Rocca ospiterà la performance sportiva “L’arte del pallone” di Fabrizio Maiello mentre, alle 18, fra le mura risuoneranno la voce della soprano Paola Matarrese e il tintinnio dei bicchieri per “Merlotta all’opera”, degustazione e concerto-break che unirà emozionanti arie liriche con i vini della storica e pregiata cantina imolese. Al calare della sera, spazio a “Luce ai muri”, una passeggiata tra gli artisti all’opera sotto le stelle (con la collaborazione di Progetto Luce), e a “Il muro in cantina” che porterà il pubblico alla scoperta della suggestiva cantina dipinta della famiglia Bassi. Alle 21, infine, riflettori sul “Muro Dipinto Show” con interviste e aneddoti con artisti, critici d’arte, ospiti e abitanti di Dozza, alla scoperta della storia e delle emozioni della Biennale, dalle origini a oggi.

Venerdì 17

L’équipe dell’Accademia di Belle Arti di Bologna sarà protagonista delle indagini sul campo per il restauro de “I vigneti del socialismo romantico” di Aldo Borgonzoni mentre la Rocca aprirà le sue porte per “Un archivio da esplorare”, l’esposizione di oltre 100 bozzetti raccolti dal Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto “T. Seragnoli”. Al tramonto, infine, appuntamento con “Calici sotto le stelle”, il pic-nic con musica dal vivo e degustazione di vini del territorio realizzata dall’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, a partire dalle 20.30.

Il week-end

Non mancheranno, naturalmente, gli appuntamenti del weekend: sabato 18 verrà inaugurata la mostra di bozzetti “Oltre il Muro Dipinto” a Palazzo Malvezzi Hercolani a Castel Guelfo dove, alle 12, lo storico dell’arte Claudio Spadoni intervisterà l’artista Onorio Bravi in “Un guelfo di 700 anni fa”. Domenica 19, infine, tornerà “Il Muro a scatti”, mostra fotografica dell’associazione G. Magnani che pubblicherà una selezione delle foto realizzate nel corso di tutta la settimana della Biennale. Confermato anche l’appuntamento con il postcrossing meetup e lo speciale annullo filatelico figurato dedicato al Muro Dipinto 2021.

Le esposizioni

Ampia la proposta in termini espositivi che la XXVIII Biennale del Muro Dipinto offre ai propri visitatori. Ruolo da protagonista per la mostra fotografica “Walls” di Claudio Cricca, inaugurata oggi 13 settembre e che arricchirà gli ambienti della Rocca di Dozza fino al 5 dicembre.

Fino al 3 ottobre sarà invece possibile visitare “Un archivio da esplorare”, oltre 100 bozzetti d’artista che saranno visibili nel centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto “T. Seragnoli” anche per tutta la durata della biennale. Negli stessi giorni i visitatori potranno apprezzare “Segno Inciso”, a cura dell’Associazione Liberi Incisori (in via XX settembre 46), l’installazione artistica a cura del Centro Occupazionale La Tartaruga, “480 racconti diffusi” e “Il Muralismo pittorico di Aldo Borgonzoni”, curata dall’Archivio e Centro Studi A.B. nello Spazio Dozza Calling di via XX settembre 39.

Il 19 settembre inaugurerà, poi, “Il Muro a scatti”, mostra fotografica a cura dell’Associazione foto-culturale G. Magnani che mostrerà i momenti e i volti immortalati nel corso della manifestazione dozzese dai propri associati. Le immagini saranno poi ospitate nei locali delle prigioni della Rocca di Dozza fino al 28 novembre. Castel Guelfo, infine, ospiterà “Oltre il muro dipinto”, una selezione di bozzetti che saranno visibili fino al 3 ottobre a Palazzo Malvezzi-Hercolani.

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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