Caravaggio tra forza e ispirazioni
Attendiamo il grande inizio del Musicultura Festival, da oggi 14 giugno al 19. Intanto abbiamo chiesto al cantante Caravaggio, uno degli otto vincitori che saliranno sul palco, di rispondere a qualche curiosa domanda.
Caravaggio con semplicità e sincerità ha risposto a tutte le nostre domande.
Il tuo nome d’arte, Caravaggio, ha un font particolare, ce lo racconti?
Il font è in realtà il make up che ho utilizzato nel video di “Le cose che abbiamo amato davvero”. Ho pensato di scannerizzare l’immagine e di usarla per creare un logo personalizzato.
Sappiamo che hai avuto la distonia spasmodica, ci spieghi meglio in che cosa consiste e cosa ti ha dato la forza di andare avanti?
La distonia spasmodica è una patologia rara che colpisce i muscoli del corpo, nel mio caso la laringe, provocando delle contrazioni involontarie. Questa cosa mi ha impedito di parlare in maniera fluida e quasi totalmente di cantare per anni.
La medicina occidentale non riconosce, attualmente, una cura per questa malattia, la salvezza è stata la mia caparbietà. Ho incontrato una persona speciale sudamericana con la quale ho fatto un percorso olistico di auto-guarigione, superando il problema.
“Le cose che abbiamo amato davvero” è piaciuta moltissimo e nel video vieni ripreso con e senza rossetto e con gli orecchini: sono simbolo di una presa di posizione nella comunità LGBTQ+ oppure una scelta puramente artistica?
Guardo con grande rispetto qualunque battaglia per i diritti, di qualsiasi essere umano. Devo essere sincero e dire che per me il make-up è un fatto puramente artistico.
“Il cielo su Mulholland Drive” sembra quasi parlare di anime perse ed è uscito durante il secondo lockdown dovuto al COVID-19, cosa ti ha ispirato a scrivere questa canzone?
Ho trovato ispirazione per scrivere questa canzone da lunghe chiacchierate estive con una mia carissima amica. Parlavamo del cinema e dell’opera di David Lynch.
La song è stata realizzata molto prima del covid, fu scioccante scoprire come avesse anticipato inconsapevolmente le atmosfere dell’umanità sotto pandemia.
Hai conquistato il palco di Musicultura e ci tornerai il 18 giugno insieme a nomi importanti come i Subsonica, come ti fa sentire la cosa? Hai in serbo qualcosa di particolare? Se sì, ce lo spoileri? Ti va di salutare il pubblico di The SoundCheck e dare qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?
È ovviamente un privilegio enorme per me poter suonare su quel palco, al fianco di grandi nomi della musica italiana. L’unica cosa che posso anticipare è il fatto che avrò dei look molto interessanti e vi invito a seguirmi per scoprirli.
Quest’estate uscirò con un nuovo singolo e spero di poter tornare a presentarlo agli amici di The SoundCheck. Grazie infinite e un abbraccio.
a cura di
Sara Sattin