Bouvet, “Kilometri”: una canzone spontanea
Dopo cinque uscite con “Notte Blu“, “Casa Mia, Casa Tua, Casa Nostra“, “Dentro Piove“, “Vedi Me” e “Hopper” è arrivato il nuovo singolo del cantautore Bouvet “Kilometri“ per la Rusty Records con la produzione di Mirko Magnano e regia di Simone Tarca. Lo abbiamo intervistato e parlando di amore e musica, Bouvet ci ha raccontato di quanto sia cambiato, del suo percorso come artista e del viaggio che non ha intenzione di smettere.
Come ogni tua canzone anche “Kilometri” è un viaggio. Ce lo puoi raccontare?
Ciao a tutti! “Kilometri” è una canzone che celebra l’amore vivo, presente. Una canzone che è arrivata da sola. Mi spiego: scrivo sempre di ciò che vivo e sento ma solitamente tendo a riguardare e a riascoltare ciò che butto giù in un primo momento per cercare di rendere perfetto, a mio avviso, il tutto.
Questa volta però non è stato necessario fare così, perché la “prima versione” era già in bella copia, spontaneamente perfetta, forse perché l’amore non ha bisogno di mettersi in ghingheri o forse perché prima di uscire si assicura di aver lasciato la ragione a casa, non lo so… Però so che ogni parola era quella giusta. E’ quella giusta.
Secondo te, nel periodo storico in cui viviamo, è più difficile trovare la strada per la persona giusta?
Onestamente non credo nel concetto di “persona giusta”, non credo che esista la cosiddetta “anima gemella”. Credo, piuttosto, nell’essere imperfetti insieme, nello scegliersi tutti i giorni nonostante i difetti, il buio e le difficoltà e questo di sicuro è tutto tranne che facile, indipendentemente dal periodo storico.
Dal tuo primo singolo a Kilometri, cosa è cambiato in te?
Sono cambiate diverse cose, sono cambiato io. Ho sempre scritto per necessità ma ho sempre vissuto con ansia il momento della pubblicazione (dell’uscita discografica). Non so bene il perché, probabilmente per i miei testi autobiografici dove, in un certo senso, mi spoglio di tutto diventando più vulnerabile, ma in qualche modo ho sempre sofferto l’idea di essere giudicato.
Oggi però, sto imparando a vivere la mia musica più serenamente, ad accettarmi e a rispettare i miei tempi creativi. Sto imparando ad avere coraggio.
E cosa è cambiato invece nel tuo modo di fare musica?
Considerando cosa ho risposto sopra, direi che è cambiato l’approccio. Ci sono dei punti fermi nel mio modo di comporre, caratteristici del mio modo di esprimermi, che faccio attenzione a non perdere ma, tolti questi, mi piace l’idea di apprendere sempre cose nuove del fare musica.
Cambiare rimanendo coerente al mio percorso ma al contempo cercare di arricchire il mio bagaglio artistico.
Su cosa stai lavorando ultimamente?
In questo periodo mi divido fra casa e studio. A casa mi concentro a scrivere brani nuovi, senza mai forzare la mano, ma tutto sommato questo è un buon periodo per la mia penna, mentre in studio, insieme a Mirko Mangano, il mio produttore nonché socio artistico, sviluppiamo al meglio le idee. Inoltre, da qualche mese abbiamo iniziato a fare le prove col gruppo nella speranza di poter suonare in giro, COVID permettendo.
Grazie mille!
a cura di
Andrea Mariano