Gli Exempla tra chitarre europee e voci italiane

Gli Exempla tra chitarre europee e voci italiane
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Attivi già da qualche anno anche for real, sui palchi, gli Exempla band italianissima formata dalla voce Marta Melis, Carlo Piernovelli alla batteria, Marco Damu alla chitarra, Luciano D’Ortenzio alle tastiere, Daniele Baldani al basso – arrivano alla loro seconda fatica discografica intitolata Mystic Perceptions. Un EP pubblicato a tre anni di distanza dall’esordio Precious, che condensa in 22 minuti gran parte delle influenze e delle intuizioni stilistiche della band.

Due anime

Due le componenti fondamentali che spiccano su tutto il resto: in primissima fila la voce della Melis, profonda, carica e virtuosa, vagamente alla Toyah Wilcox nel viscerale drammatismo con il quale infonde ogni vocale. Poi, non meno importante, un tappeto strumentale che costruisce melodie parecchio simili al prog moderno anglosassone-centroeuropeo, che si è timidamente affacciato nella nostra penisola grazie all’opera d’apripista di Giancarlo Erra e dei suoi No-Sound.

Tutto merito di un’equipartizione delle responsabilità tra basso e chitarra, il primo che segue linee tutto sommato semplici ma a volume altissimo nel mix (scelta coraggiosa che paga, e dà notevole nerbo al sound complessivo della band) e la seconda che rinuncia al riffing ma preferisce dedicarsi ad arpeggi e ad azzeccate chiusure solistiche.

Contaminazioni e contrapposizioni

Tante le variazioni sul tema, seppur in un minutaggio così ristretto. I testi saltano senza soluzione di continuità (anche dentro lo stesso pezzo, come nel buon singolo Love Before Your Eyes) tra l’italiano e l’inglese e l’effetto sulle sensazioni d’ascolto è fortissimo. Idee Che Restano, chiusa solistica a parte, sembra pezzo di gran tradizione di bel canto italiano. Al contrario, l’immediatamente successiva Sun in the Night, grazie al riffing saltellante, ai punteggiamenti di tastiera e alle vocali lunghe sul ritornello, sembra occhieggiare ai Porcupine Tree di Deadwing.

Potenziali

Mystic Perceptions è un buon lavoro di una band con potenziale. Un paio di passi falsi ci sono, principalmente una At Daybreak che apre l’album in modo poco incoraggiante con un riff che sembra quello di I was made for loving you e con una pronuncia non esattamente impeccabile del titolo del pezzo. E poi anche un utilizzo forse eccessivo di sfumini nostalgici a chiudere ogni pezzo.

L’incorporazione delle due lingue è però caratteristica abbastanza rara (se non quasi unica) nella scena, e può diventare un vantaggio significativo per gli Exempla se implementata in future release con un po’ più di attenzione ed equilibrio.

a cura di
Riccardo Coppola

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