Jole Lorenti: “Tieni a cuore il rumore” e ascoltalo

Jole Lorenti: “Tieni a cuore il rumore” e ascoltalo
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Tieni a cuore il rumore” è il titolo del nuovo romanzo di Jole Lorenti, scrittrice calabrese con l’amore per l’arte in tutte le sue forme. Dal 23 febbraio è possibile trovare il suo ultimo libro, edito da New Book Edizioni, su tutti gli scaffali reali e virtuali.

Come evento di iniziazione alla scrittura c’è stata la creazione della sua pagina Instagram pensierinevoluzione, in cui Jole Lorenti raccoglieva, episodio dopo episodio, tutti quei pensieri che erano tropo significativi per lasciarli volare via. Da lì, li ha poi riuniti col filo della narrazione nel suo primo libro “Vale solo l’amore”.

Ma Jole Lorenti non si è mai fermata, ed ecco che il 2021 è l’anno di “Tieni a cuore il rumore”, un romanzo fatto di traslochi di cuori inquieti, di amori che fanno rumore nelle notti desolate e di pensieri che gridano forte per uscire allo scoperto.
Noi di The Soundcheck non potevamo non chiederle qualcosa in più:

Jole Lorenti, benvenuta su Thesoundcheck! “Tieni a cuore il rumore” è il titolo del tuo ultimo romanzo, pubblicato per New Book: in che modo sei riuscita a rendere degli stralci di vita quotidiana una narrazione da romanzo?

Ciao amici di TheSoundCheck! In realtà ho cercato di raccogliere quello che vedevo accadere durante la quarantena, tante piccole cose che poi si sono trasformate in una storia, anche se c’è da dire che il tutto è stato enfatizzato dal rivivere e ripercorrere dei ricordi che si sono accentuati a causa della situazione che stiamo vivendo.

Il rumore a cui fai riferimento nel titolo mi ha incuriosito molto: la protagonista lo intende più come un tumulto interiore o come un’irrequietudine che però evolve in uno stato di pace?

Potrei risponderti dicendo: entrambe le cose! Arianna all’interno del romanzo comincerà a fare i conti con il suo passato che porta con sé tutto il rumore al quale faccio riferimento nel titolo, ma ad un certo punto scoverà pezzetti di sé stessa che la porteranno ad un’evoluzione bellissima. Ci tengo molto perché quello che ho cercato di fare è stato creare un personaggio complesso che non cadesse nel cliché delle situazioni irrisolte, ma che sapesse cosa volere e riuscisse a proseguire ed andare avanti per la sua strada, senza fermarsi mai.

È capitato anche a te di sentire la necessità di fuggire perché senti che il tuo posto sia altrove?

Ho sempre sentito che il mio posto non sia quello dove attualmente vivo, complici diverse situazioni che mi porto dietro da qualche tempo. Nonostante mi piaccia e sia felice dei luoghi che mi hanno vista crescere, credo che il mio futuro sia altrove. Per rispondere seriamente alla tua domanda posso dirti che sì, proprio come la protagonista del romanzo alcune volte ho avvertito l’esigenza di andare in altri posti e ritrovarmi, ecco perché sono sempre pronta a preparare la valigia ed a scoprire luoghi nuovi o raggiungere i miei affetti.

Quanto la scrittura ti aiuta ad indagare parti di te che fino a quel momento ti erano sconosciute?

La scrittura ha sempre fatto parte del mio processo di crescita, grazie a lei ho affrontato situazioni che, altrimenti, sarebbero rimaste irrisolte. Scrivere sviscera quello che sei e ti rende capace di mettere in ordine le emozioni su un foglio in modo che tu possa vederle in modo più lucido e questo, sicuramente, ti aiuta a raggiungere una nuova consapevolezza interiore.

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Ho notato come ci sia una connessione molto forte tra le parole del libro (cartaceo) e le parole del libro condivise sui social: quanto hai inserito nel libro citazioni provenienti dalla tua pagina social e quanto credi che la sinteticità dei social stia condizionando la scrittura in prosa?

Al contrario di “Vale solo l’amore”, il mio primo romanzo, in “Tieni a cuore il rumore” ci sono meno citazioni prese dal profilo Instagram pensierinevoluzione, questo perché ho cercato di non fermarmi e di scrivere di getto tutte le sensazioni che la storia stessa riusciva a scaturirmi. Alcune frasi sono state riprese da altri scritti precedentemente pubblicati, ma ho voluto che proprio quella sinteticità di cui mi hai chiesto fosse assolutamente evitata. Esistono moltissime pagine di scrittura e questo porta, irrimediabilmente, a leggere cose spesso trite e ritrite, perciò ho fatto sì che la spontaneità facesse il suo corso, senza soffermarmi troppo su testi passati.

Ognuno cerca di descrivere a proprio modo il grande sentimento dell’amore: quali sono le immagini che secondo te possono meglio definirlo?

L’amore è ascolto. Quando penso a due persone che si amano, che esse siano amici, parenti o amanti, vedo sempre qualcuno in grado di ascoltare l’altro, di farsi spazio in mezzo a tutte quel fracasso, quel rumore di cui abbiamo parlato finora e di metterlo in ordine. Amare non significa risistemare qualcosa che in precedenza si è rotto, ma vedere in mezzo a quelle crepe quello per cui valga la pena lottare.

a cura di
Ilaria Rapa

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