Anteprima video di “Cervic” degli Atomic Love Disorder

Anteprima video di “Cervic” degli Atomic Love Disorder
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Atomic Love Disorder: questo il nome del progetto musicale di Claudio La Sala, Alessandro De Renzi e Mariachiara Nazzaro, trio campano che mescola sonorità dancefloor e melodie pop in un tumulto sperimentale di suoni e voci.

Lo scorso 26 febbraio la band pubblica “Cervic” (Amor Fati Dischi/Believe Digital), loro brano d’esordio disponibile su tutte le piattaforme di streaming. Il singolo, che anticipa due EP in uscita rispettivamente a maggio e ottobre 2021 per Amor Fati Dischi, è caratterizzato da sonorità elettroniche, sperimentazioni sonore, imprevedibilità.

Presentiamo oggi in anteprima il videoclip ufficiale di “Cervic”, metafora visiva di un viaggio, di una corsa senza un inizio o una fine, senza un luogo o un tempo ben preciso.

Per l’occasione, ho avuto modo di fare due chiacchiere con gli Atomic Love Disorder, scoprendo squarci complessi sulla genesi del brano e addentrandomi un po’ di più nel loro nascente universo artistico.

Atomic Love Disorder: ho immaginato che ognuno di voi abbia scelto una singola parola in inglese e che poi abbiate unito il tutto in una formula unica e d’impatto. Ma ora passiamo alla verità: da dove deriva questo nome d’arte? 

Avevamo da poco iniziato a collaborare e ci stavamo interrogando sul nome del gruppo. In un fine settimana estivo, sul bancone di un bar in spiaggia abbiamo individuato una lavagnetta con la scritta “Love is still the answer”. Ci siamo guardati e abbiamo capito immediatamente che su quella lastra d’ardesia c’era esattamente quello che stavamo cercando.

Da lì è subito scattata l’idea di accostare la parola amore a qualcosa di deflagrante, esplosivo. L’amore è un sentimento con una forza potenziale immensa, generatrice e allo stesso tempo distruttrice. È un sentimento che può non conoscere mezze misure e che a tratti può rivelarsi patologico, disturbato.

Scrivere e cantare in italiano sembra una conditio sine qua non per i nuovi cantautori dello scenario musicale italiano. Ma voi avete sonorità d’oltreoceano – personalmente, mi ricordate i The Chainsmokers – e forse non è lo scenario italiano il vostro punto d’approdo. Cosa vi ha spinti ad abbracciare la lingua inglese nelle vostre produzioni? 

L’inglese, con le sue forme contratte e le sue semplificazioni, consente maggiore spazio di manovra su ritmiche serrate e suoni netti. A parte la questione metrica e le nostre influenze musicali d’oltre oceano, abbiamo deciso di comune accordo di continuare a scrivere in inglese perché tra i nostri sogni nel cassetto rimane quello di fare le valige, salire su un furgone e fare un viaggetto insieme in Europa con qualche sosta in club e festival…

“Cervic” parla dell’imprevedibilità di un sentimento folle: anche il sound del brano risulta rocambolesco, come se a volte il ritmo della strumentale “inseguisse” la voce. Non c’è cosa più bella e complicata del trattare l’amore in musica: da dov’è scaturita l’intenzione di parlar d’amore nel vostro brano d’esordio e come l’avete tradotta in musica? 

L’asimmetria metrica di Cervic è ovviamente una scelta consapevole e fortemente voluta, ci fa venire in mente una frase del grande Maestro Moondog: “Non ho intenzione di morire in 4/4”. E, per rispondere alla tua domanda, alle parole del Vichingo della 6th Avenue aggiungiamo che gli Atomic non hanno intenzione nemmeno di amare in 4/4.

Per quanto riguarda la scelta del tema, l’amore è un sentimento assoluto e la musica è un’espressione assoluta dei sentimenti. Non ci sono intenzioni calcolate nella scelta di un pensiero piuttosto che di un altro. E’ sempre l’emotività che si traduce in suono a scegliere per noi le parole che accompagnano la nostra musica.

Il videoclip ufficiale di “Cervic” è un’allegorica corsa non contro, ma dentro il tempo. Il soggetto sembra quasi cristallizzato in una dimensione onirica e solitaria che lo rende impotente. Cos’è che rincorre? Dove sta andando? 

Queste sono domande che potrebbero facilmente tradursi nei quesiti filosofici e teologici che accompagnano tutta la storia del pensiero umano. Nemmeno le menti più sofisticate sono riuscite a fornire risposte inconfutabili a tali quesiti, quindi perché dovremmo riuscirci noi? 

A volte ciò che conta non è la direzione, ma il movimento che di per sé può dare un senso all’esistenza. Più che una corsa contro il tempo, quella nel video è una corsa dentro il tempo.

Salutate gli amici di The Soundcheck con la citazione di un vostro brano! 

Dato che in questo momento qui in Irpinia sta piovendo, vi lasciamo con un verso della nostra Friday Noon. Mentre vi diciamo Ciao: “Savour the clouds, it’s just rainfall fading on the ground”.

a cura di
Annalisa Senatore

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Annalisa Senatore

Annalisa all’anagrafe, ma sul web e nel cuore lei è @annamatita_. Nata e cresciuta a Siracusa, ha una laurea in psicologia, una in neuroscienze, un master in comunicazione digitale eeeee Macarena! Vive a Bologna dal 2015 ed è proprio in questa meravigliosa città che ha conseguito la prestigiosa specialistica in “Casi umani: dove trovarli (e lasciarli)”. Social media manager, press officer, sniffatrice seriale di libri, sosia ufficiale di Amy Winehouse e orgogliosissima Serpeverde.

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