Quattro imperdibili (e semi sconosciuti) film d’animazione su Netflix

Quattro imperdibili (e semi sconosciuti) film d’animazione su Netflix
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In questo periodo di quarantena, in qui ci è stato chiesto di stare a casa, si consiglia spesso di approfittarne per guardare quei film che sono nella nostra lista Netflix da tanto tempo. Il punto è che, tra Netflix e altre piattaforme che offrono intrattenimento, di offerta ce n’è anche troppa e non si sa mai da dove iniziare.

Ecco perché mi è venuta l’idea di stilare una breve lista di quattro film d’animazione da guardare su Netflix. Per chi ha voglia di leggerezza (che in questo periodo è indispensabile), di rilassarsi o anche solo di viaggiare con la fantasia, ritengo che queste opere siano assolutamente perfette. Sia per chi è già appassionato di animazione giapponese, sia per chi non lo è, e magari ha voglia di scoprire nuovi generi.

Ma partiamo dal primo (e più datato) film d’animazione della lista.

Pioggia di ricordi (1991)

Il primo film che vi propongo è il tenerissimo Pioggia di ricordi (1991), opera  diretta da Isao Takahata, con le stupende animazioni dello Studio Ghibli. Il racconto è tratto dal manga Omohide Poro Poro di Hotaru Okamoto e Yuko Tone. 

La storia parla di Taeko, un’impiegata di Tokyo che ha 27 ed è single. Durante le vacanze estive, Taeko decide di tornare a Yamagata, il suo paese natale, per ritrovare la famiglia e aiutarli col lavoro nei campi. In particolare, gli andrà ad aiutare nella raccolta del cartamo ( fiore selvatico che in genere viene coltivato per l’olio e il colorante rosso che produce).

Un viaggio tra presente e passato 

Quindi, Taeko  prende il treno e inizia il suo viaggio, che sarà sia fisico sia spirituale, poiché durante la sua permanenza a Yamagata, tutta una serie di ricordi legati alla sua infanzia le riaffioreranno  alla mente, facendole provare una marea di emozioni. La narrazione dl film passa da un tempo presente ad un tempo passato, mostrandoci i momenti più salienti della sua vita da bambina: quando a scuola era alle prese con le divisioni tra frazioni, quando litigava con le sue sorelle maggiori, quando provava il primo batticuore per un bambino della sua scuola e quando, partecipando ad una recita scolastica, le era venuto il pallino di diventare una grande attrice.

Nel piccolo paese immerso nella natura, la ragazza riprende i legami con la terra e le antiche tradizioni del mondo rurale, finendo per riflettere sulla sua vita presente e su ciò che vorrebbe cambiare. Taeko incontra anche Toshio, un cugino del cognato, che le fa compagnia durante le sue digressioni, e la aiuta a rimettere ordine tra i suoi pensieri. 

Attraverso un viaggio tra presente e passato, accompagniamo la protagonista alla scoperta del suo vero Io: tornare a Tokyo e continuare la propria vita da donna in carriera, o ritornare alle origini, nella sua cara campagna? 

La colonna sonora

Il film ha una colonna sonora che è un’autentica chicca: sono presenti canzoni folkloristiche dell’Europa dell’Est, come la Danza ungherese n. 5 di Brahms, e canzoni del folklore rumeno e bulgaro, per farci immergere nell’atmosfera della campagna e darci l’idea della vita dei contadini nei campi.  La scena finale sul treno poi, è assolutamente poetica.

Si sente il mare (1993)

Il secondo consiglio che vi propongo è Si sente il mare, o Ocean Waves (1993), un altro film d’animazione diretto da Tomomi Mochizuki, sempre con le inconfondibili animazioni dello Studio Ghibli. Ispirato al romanzo di Saeko Himuro, l’opera racconta del profondo legame che lega tre studenti del liceo, Taku Morisaki, Yutaka Matsuno e Rikako Muto

La pellicola si apre nel tempo presente, quando Taku, che ormai frequenta  l’università, rivede in stazione la sua vecchia compagna di scuola, Rikako, di cui l’amico Yutaka era innamorato.

Questo incontro inaspettato fa tornare il ragazzo indietro nel tempo, quando, fra i banchi di scuola, passava molto tempo con Yutaka e quando entrambi videro, per la prima volta, la nuova arrivata, Rikako. Lei è una ragazza che viene da Tokyo e che si dimostra fin da subito molto scontrosa con tutti. E se in un primo momento, Yutaka rimane molto colpito dalla nuova arrivata, prendendosi addirittura una cotta per lei, il rapporto tra Taku e Rikako è fin da subito burrascoso.

Un lungo flashback

Il film non è altro che un lungo flashback del protagonista, che ripercorre la sua adolescenza e riflette sui propri sentimenti per la  ex compagna di classe, sentimenti che non sono mai stati esplicitati apertamente. Lo sguardo del ragazzo ad inizio film è molto più maturo rispetto ai tempi passati, e questo permette a Taku, e agli spettatori assieme a lui, di constatare quanto le cose cambino col passare del tempo. Nelle ultime scene vediamo Taku e i suoi vecchi compagni, riuniti per una cena di classe post liceo: alcuni non sono cambiati per niente, alcune antipatie sono svanite per far posto a nuove consapevolezze. Una delle cose che è rimasta immutata, è il forte legame che lega Taku a Rikako, anche a distanza di anni. 

Sebbene il film sia stato ideato con un low budget, e si discosti in parte, dagli altri lavori dello Studio Ghibli (perlomeno per le tematiche trattate), Si sente il mare risulta essere estremamente realistico ed emozionante. Non mostra scene d’amore particolarmente struggenti (non c’è nemmeno un bacio), ma descrive perfettamente l’amore adolescenziale, e lo fa con una delicatezza e una grazia che solo i giapponesi riescono ad esprimere. 

In questo angolo di mondo (2016)

Il mio terzo consiglio si chiama In questo angolo di mondo (2016), il terzo film del talentuoso Sunao Katabuchi, che con quest’opera ha inaugurato un altro grande successo per l’animazione giapponese.

Anche quest’opera è ispirata ad un manga, Kono sekai no katasumi ni di Fumiyo Kono, e racconta la storia di Suzu Urano, una ragazza dolce e ingenua che sposa un ufficiale della marina e va a vivere con la famiglia di lui nella città di Kure, nella prefettura di Hiroshima. A fare da sfondo alla vicenda c’è la Seconda guerra mondiale, e tutte le difficoltà che essa comporta: dalla scarsità di cibo, alle incursioni aeree che costringono la gente a nascondersi, fino alla costante paura di perdere un proprio caro o di morire. Ma, nonostante le enormi difficoltà e il presagio di quello che sappiamo sarà uno dei giorni più cupi della Storia moderna (la Bomba di Hiroshima), la quotidianità dei personaggi viene mostrata su uno sfondo dai colori tenui, il cielo terso, i variopinti campi di fiori e un delicato tratto ad acquerello.

L’amore sotto le bombe

Attraverso gli occhi di Suzu, inguaribile sognatrice mossa sempre da buoni sentimenti, riscopriamo la forza delle persone comuni che sono capaci di innamorarsi anche sotto le bombe, che litigano e poi si ritrovano, e che riescono a rialzarsi nonostante il lutto.

Un’opera delicata, commovente e dal forte impatto visivo (specialmente per alcune scene molto drammatiche) oltre che di enorme ispirazione. Personalmente, è il film che ho apprezzato di più di questa lista.

Oltre le nuvole (2004)

Oltre le nuvole (2004) di Makoto Shinkai è l’opera che completa questa classifica, ed è anche il film più recente. La storia è ambientata in un futuro fantascientifico in cui il Giappone è stato spartito tra Americani e Sovietici. 

Hiroki, Takuya e Sayuri  sono tre amici che trascorrono assieme le vacanze estive e hanno un sogno in comune: raggiungere la Torre di Hokkaido, un’enorme torre bianca che sovrasta la regione dell’Hokkaido. 

Si scopre poi, che la torre, in realtà, è un’arma costruita dai Sovietici per collegare mondi paralleli. Per realizzare il loro progetto, Hiroki e Takuya, iniziano a costruire un aereo, mentre Sayuri si fa ripromettere che, quando l’apparecchio sarà terminato, partirà assieme a loro.

Un sonno lungo tre anni

I piani dei ragazzi però, non vanno come sperato, perché Sayuri sprofonda improvvisamente in un sonno molto singolare, che la costringerà a letto per tre lunghi anni. Intanto il tempo passa, e mentre Takuya diventa un fisico e si dedica allo studio dei mondi paralleli, Hiroki rimane legato al ricordo di Sayuri, della quale si accorge essere innamorato

Riusciranno i tre a ricongiungersi e a volare sulla torre tanto ambita? E riuscirà, Sayuri, a risvegliarsi dal suo lungo letargo? 

Questa è l’opera d’esordio del maestro Shinkai, e nonostante non abbia riscosso il successo dei film successivi come il famoso Your Name (2016),   presenta tutti i segni distintivi che caratterizzeranno il suo stile negli anni a venire: le apparizioni dei personaggi nelle stazioni, le lunghe panoramiche sui cieli e i tramonti, così come i mondi sospesi tra sogno e realtà, assieme ai fili invisibili del destino che legano i personaggi tra di loro, sono solo alcuni di questi. Un film da recuperare, specialmente se si è fan di Shinkai.

a cura di
Silvia Ruffaldi

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Silvia Ruffaldi

Silvia ha studiato Scienze della Comunicazione a Reggio Emilia con il preciso scopo di seguire la strada del giornalismo, passione che l’ha “contagiata” alle superiori, quando, adolescente e ancora insicura non aveva idea di cosa avrebbe voluto fare nella vita. Il primo impatto con questo mondo l’ha avuto leggendo per caso i racconti/reportage di guerra di Oriana Fallaci e Tiziano Terzani. Da lì in poi è stato amore vero, e ha capito che se c’era una cosa che voleva fare nella vita (e che le veniva anche discretamente bene), questa doveva avere a che fare in qualche modo con la scrittura. La penna le permette di esprimere se stessa, molto più di mille parole. Ma dato che il mestiere dell’inviato di guerra può risultare un tantino pericoloso, ha deciso di perseguire il suo sogno, rimanendo coi piedi ben piantati a terra e nel 2019 ha preso la laurea Magistrale in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Delle sue letture adolescenziali le è rimasto un profondo senso di giustizia, e il desiderio utopico di salvare il mondo ( progetto poco ambizioso, voi che dite ?).

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