Delle inutili premonizioni vol.1: la solita immensa bellezza di Paolo Benvegnù, questa volta in acustico

Delle inutili premonizioni vol.1: la solita immensa bellezza di Paolo Benvegnù, questa volta in acustico
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Quando Paolo Benvegnù arriva con un nuovo progetto discografico non si può fare altro che fermarsi e ascoltare. Delle inutili premonizioni vol.1 è il suo ultimo lavoro, un disco acustico disponibile sullo store digitale di Black Candy Produzioni, uscito lo scorso 14 febbraio e registrato al GRS Recordings Studio di Firenze in un giorno d’inverno. Dodici tracce che ripercorrono gran parte della produzione musicale di Benvegnù, senza orpelli. Solo parola nuda e chitarra. Chi conosce il suo percorso artistico sa quanto sia importante la parola e, dopo aver ascoltato questo album, l’impressione è che questa volta forse lo sia anche di più.

Il disco parte con una versione di In dissolvenza vagamente ipnotica: le pareti iniziano a sciogliersi e veniamo trasportati lontano, da un onda verso l’orizzonte. La sensazione onirica continua con Io ho visto, una sequenza di fotografie e di immagini contrastanti. “Il mio sangue è pazzo d’amore“, canta Benvegnù.

L’amore è il grande protagonista dei suoi testi, ma non è mai rivolto ad una persona in particolare, è al di sopra di questo. Quindi amore sì, ma mai stucchevole perché il cantautore parla all’anima, al cuore e a tutti gli altri organi interni. Per farlo ci vuole coraggio anche, e soprattutto, quando la persona che hai amato diventa il tuo peggior avversario, come ci racconta nel pezzo successivo, Il Nemico.

Ne Il sentimento delle cose, Benvegnù descrive una società in cui molto è dato per scontato e dove “noi amiamo controllare tutto / la vita, i pensieri degli altri, la morte” senza apprezzare più veramente quello che di bello c’è.

La scelta di realizzare un album in acustico, riproponendo alcune delle canzoni più famose del suo percorso artistico in una nuova forma, spogliate e urgenti, è una scelta interessante. Ascoltandole c’è da chiedersi se fossero così, quando sono state concepite.

Andromeda Maria è uno dei brani più romantici, non solo di questo disco, ma dell’intera produzione di Paolo Benvegnù. Nelle Stelle, tratta dal disco Dell’odio dell’innocenza indaga l’esistenza nella sua interezza, e lo fa per paradossi: “Parlami di come sfioriscono gli aerei / Parlami di come sia geometrico volare / Parlami di come anche vendicarsi può far male“.

La cavalcata continua con Nello spazio profondo e l’innamorata Cerchi nell’acqua. Ogni brano è pervaso da una sensualità crepuscolare. C’è la carne, ma ci sono anche la poesia e le atmosfere rarefatte. Come può convivere tutto questo? In un equilibrio fragile ma perfetto.

Avanzate Ascoltate ci invita a lasciarci alle spalle pesi e menzogne della società in cui viviamo. Dopo l’insolita versione de La schiena e Olovisione In Parte Terza, si arriva alla conclusione.

Non poteva esserci congedo migliore di Sempiterni Sguardi E Primati: “Dove siamo? / Qui c’è un sole bellissimo / E avevi ragione tu, non c’è niente in fondo alle cose / Non c’è niente, soltanto disperazione, fuga, incantesimo e mistero / Eppure è tutto vero, anche se non c’è niente, eppure è tutto vero“.

Benvegnù ha in tasca molte belle storie, con questo lavoro vuole raccontarcele prima di infilarci a letto. Delle inutili premonizioni vol.1, uscito proprio adesso, in un momento pervaso dalla diffidenza e dalla paura, è un bacio in fronte prima di dormire. Perché a volte ci dimentichiamo che anche alla fine della notte più buia c’è sempre un’alba meravigliosa e vera ad aspettarci.

a cura di
Daniela Fabbri

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Daniela Fabbri

Sono nata nella ridente Rèmne, Riviera Romagnola, nel 1985. Copywriter. Leggo e scrivo da sempre. Ho divorato enormi quantità di libri, ma non solo: buona forchetta, amo i racconti brevi, i viaggi lunghi, le cartoline, gli ideali e chi ci crede. Nutro un amore, profondo e viscerale, per la musica, in tutte le sue forme. Sono fermamente convinta che ogni momento della vita debba avere una colonna sonora. Potendo scegliere, vorrei che la mia esistenza fosse vissuta lentamente, come un blues, e invece sono sempre di corsa. Mi piacciono gli animali. Cani, gatti, procioni. Tutti.

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