CLIED: la nuova “Sabato 18” e la melodia della natura
Con i suoni estatici della natura, Clied ci accompagna in un viaggio tutto da scoprire.
Natura come rinascita e vita nelle canzoni di Clied, artista romano nato nel 1999, che dialoga con la vita, qui personificata dalla natura.
Un disco, il suo, che rappresenta la vittoria contro le proprie paure e la sconfitta della fase più buia e fredda. Per questo ad ogni traccia percepiamo un nuovo profumo e vediamo un colore differente. Tutto questo permette infinite letture.
Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo fatto qualche domanda.
Come nasce il tuo pseudonimo?
Clied (Cancer lied) é il motivo per cui ho iniziato a scrivere, una constatazione, la vita non é eterna, mi sono sentito solo e ho avuto bisogno di cercare un senso, l’ho trovato nel condividere, nel creare bene e l’ho chiamato cosí.
È davvero originale e particolare la scelta associare ad ogni brano il nome di un fiore, per quale motivo nello specifico è avvenuta questa scelta?
Ad ogni brano é associato un fiore perché insieme vanno a comporre la primavera della vita: un momento di rinascita dopo l’inverno.
È accaduto qualcosa di particolare nel corso della tua vita che ha reso questa introspezione, inusuale per un ragazzo della tua età, così reale?
Tendo a non espormi sulla mia vita privata, ognuno ha la sua storia e ognuno ha passato momenti difficili, se ne parlassi tenderei ad isolarmi svalutandomi o sopraelevandomi. Parlandone nelle canzoni, invece, il dolore crea aggregazione e diventa forza.
Quali sono i tuoi progetti futuri ?
Ho creato il primo gradino dal nulla, ora devo alzare il livello della mia musica e salire al secondo, sto lavorando tanto.
Cosa ti auguri per il tempo a venire e per la tua carriera, che sarà sicuramente lunghissima data anche la tua giovane età?
Mi auguro che il mio progetto possa arrivare all’orecchio di piú persone.
a cura di
Sara Alice Ceccarelli
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