Gli svedesi Hollowgang ricevono un direct da GionnyScandal e ci raccontano com’è andata
Venerdì 10 luglio è uscito number, il nuovo singolo degli Hollowgang. una band svedese che parla a tutti quegli adolescenti cresciuti a pane e Green Day e che adesso non riesce a far a meno di lasciarsi andare ai ritornelli di Ghali.
Una piccola realtà ancora sconosciuta in Italia, ma le cose sembrano andare sempre più a sud per loro da quando GionnyScandal ha mandato loro un messaggio su Instagram.
A quanto pare, colpito dallo stile dei ragazzi svedesi, Gionny li ha contattati determinato a una decisamente atipica collaborazione, e il risultato è questo nuovo singolo number, registrato in parte a Milano prima che la quarantena prendesse il sopravvento su tutto. Abbiamo chiesto direttamente a loro com’è andata!
Come siete entrati in contatto con GionnyScandal?
Jonathan: In realtà è stato proprio Gionny a contattarci dal nulla sul nostro account instagram, ci ha detto che amava il nostro brano birthday. Lo abbiamo ascoltato e siamo rimasti entusiasti, quel GionnyScandal era davvero figo, quindi abbiamo iniziato a parlare un po’ e poi è stato proprio lui a chiederci se potevamo fare qualcosa insieme, e non abbiamo esitato ad inviargli un paio di demo, finchè non ha scelto number per inserire una sua strova. Circa un mese dopo siamo volati a Milano per girare il video musicale e ci siamo divertiti moltissimo a fare cazzate.
Hai avuto un’idea di ciò che sta accadendo in Italia nella nostra scena rap?
Albert: Ho in mente qualche nome, ma sicuramente non tantissimi
Jonathan: La prima cosa che abbiamo ascoltato relativa alla scena rap italiana è stato sicuramente qualcosa di Gionny, ed è davvero assurdo vedere come la musica cambi da paese a paese e non sia davvero necessario capire le parole per sapere che capire se qualcosa funziona o meno.
Inzo: E’ cmq difficile ottenere una chiara comprensione poichè la maggior parte delle informazioni disponibili sono in italiano, e non parliamo la lingua, tuttavia ciò che abbiamo ascoltato fino ad ora mi piace tantissimo.
Vi va di consigliarci qualche band svedese?
Inzo: Sicuramente Sokhi, Demogxrgxn, Kent, Lidnesty
Jonathan: In realtà io non ascolto tanta musica svedese, ma Casper The Ghost e Victor Leksell continuano a influenzarmi molto. E Anche Basshunter, non Basshunter non posso mai sbagliare se ascolto Basshunter.
Albert: Sono super d’accordo per quanto riguarda Casper The Ghost e Viktor Leksell. Molti lo paragonano a Post Malone, ma è molto più fresco, la voce di una generazione, davvero. Poi è anche un ragazzo eccezionale, merita tutto il successo che ha ottenuto, e di più.
Quali sono state le vostre impressioni di Milano?
Albert: Una città meravigliosa, ci siamo divertiti così tanto là. Non vedo l’ora di tornare nuovamente, quando tutta questa storia della pandemia sarà una cosa passata. Davvero una bella città.
Inzo: Quando siamo andati a Milano, erano tutti in vacanza al mare, sarebbe bello tornarci, ma al suo apice, quando è piena di gente.
Tra le vostre influenze ci sono anche i blink182 e i Green Day, che rapporto avere con la musica punk ed emo?
Inzo: Sono cresciuto ascoltando una band svedese chiamata Kent e altra musica rock come AC/DC e The Hellacopters, dopo di che ho iniziato ad ascoltare i Linkin Park, Misfits, Evanescence e molti altri. Ho sempre subito il fascino della musica emo, e probabilmente la ascolterò per il resto della mia vita. Oggi dire che il mio gusto musicale è molto versatile, le mie playlist Spotify sono un po’ strane dal momento che possono andare dal pop più commerciale a pezzi cult.
Jonathan: I miei gusti musicali sono sempre stati molto vari, crescendo ho ascoltato davvero di tutto, da Akon ai Bullet For My Valentine. Le mie principali influenze comunque son sempre state band come blink182 e Sum 41, che ascoltavo tantissimo nei primi anni 2000, e poi i miei gusti si sono evoluti in band e artisti “emo” più moderni come Lil Peep, guccihighwaters e ora recendemente anche Yung Blud. Adoro questa nuova ondata di artisti underground di emo / trap che è emersa da SoundCloud e poi lentamente è arrivata sui grandi palchi.
Albert: Io invece ho sempre adorato i Green Day. Possedevo persino il cd sia di American Idiot che di 21st Century Breakdown. Quella roba mi faceva saltellare per casa come un matto. Ma al di là dei Green Day poco altro, prima di incontrare Jonathan e Inzo non avevo mai neanche sentito parlare dei blink182. Avril Lavigne cmq non l’ha mai ascoltata nessuno di noi.
Prossimi passi?
Inzo: Finalmente stiamo mettendo mano a dei brani a cui abbiamo lavorato molto!
Albert: Come ha detto Inzo, abbiamo un sacco di nuova musica sulla strada che avevamo nel cassetto da davvero troppo tempo – e speriamo di tornare presto a suonare anche live.
a cura di
Giulia Perna
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