Immagina qualcosa che non esiste e rendila possibile. L’arte di Nadia

Immagina qualcosa che non esiste e rendila possibile. L’arte di Nadia
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Colori vibranti e accostamenti insoliti, un mix cromatico che affascina e cattura lo spettatore. Questa è l’arte di Nadia Bulabula un’artista che rielabora il mondo in cui viviamo facendoci cogliere nuovi aspetti della realtà attraverso l’uso dei colori.

Nelle sue opere troviamo tanti elementi della sua storia: i suoi viaggi, le sue letture e la sua formazione. Tutti questi elementi si fondono insieme e danno vita ad una serie di opere che affascinano chi le osserva.

Siete pronti a conoscere Nadia?

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Ciao Nadia!Come ti sei avvicinata al mondo dell’arte e quando hai scoperto di avere questo talento?

Ho sempre disegnato da quando mi ricordo di essere al mondo. A tre anni scarabocchiavo come i bambini di cinque e, a cinque anni, le mie maestre della scuola materna erano scandalizzate.

In seconda media ho avuto una grande crescita artistica ed ho passato la mia adolescenza disegnando, fino alla prima superiore. Alle superiori c’è stato un totale rallentamento della mia attività e all’università è giunto alla morte totale.

Quando ero alla fine della magistrale mi hanno regalato dei colori ad olio. Non avevo mai dipinto su tela in vita mia e non avevo idea di come si facesse. Tuttavia, ho provato ed è successo qualcosa che inizialmente mi sembrava incredibile.

Ho iniziato a dipingere e…niente: ero capace. Magicamente, senza che nessuno mi avesse detto come fare ho scoperto di avere questo talento, a 24 anni. Dopo ho comunque continuato il mio percorso accademico e lavorativo mantenendo l’arte come una mera passione.

Da un anno a questa parte, invece, sono passata a dipingere coi colori acrilici  mi ci sto dedicando sempre di più ottenendo anche dei buoni risultati.

Hai due lauree in ingegneria e una passione per l’arte. Come coniughi due mondi così diversi? La tua formazione scientifica influenza in qualche modo la tua produzione artistica?

La mia necessità di dipingere nasceva innanzitutto da un bisogno di evadere da una realtà che non ha nulla a che vedere con l’arte, anzi.

Sarò sincera: ho avuto una profonda crisi circa il mio lavoro più o meno un anno fa ed ho preso coscienza di alcune consapevolezze importanti; prima fra tutte che l’ingegneria non è ciò per cui io sono stata chiamata al mondo.

Io non credo che il mio lavoro da ingegnere sia la mia missione, non credo di poter esprimere lì il mio vero potenziale: ecco perché sto dedicando anima e corpo anche a questo secondo lavoro. 

La coniugazione temporale fra i due è molto difficile, a volte, perché é come dividersi fra emisfero  sinistro e destro del cervello. Uno lo uso dalle 9 alle 18, l’altro dalle 21 fino a che non crollo.

Dipingere è un processo lungo e non nego che ho dovuto fare dei sacrifici fra vita privata e divertimento. Purtroppo sto anche “perdendo” molte persone che non accettano questa nuova parte di me; ma fa parte del processo perché evidentemente non vibriamo più alla stessa frequenza.

Tuttavia so di essere allineata a quello per cui sono qui, ho raggiunto una grande centratura in questo perché ho passato la vita a chiedermi se fossi sulla strada giusta e posso solo dire a tutti che “ la strada giusta è quella che ti viene più naturale”. Non bisogna sforzarsi, bisogna seguire il flusso delle cose.

L’influenza della formazione scientifica è forse la cosa più interessante dietro ai miei lavori. Alcune letture che ho fatto di recente sulle coincidenze che sembrerebbero accadere nella nostra vita, trovano risposta nella fisica quantistica.

Le mie opere hanno dunque una relazione con il movimento di pensiero “quantistico”.

È una visione del mondo in quanti di energia, la chimica si basa sull’energia e quindi c’è una grande influenza dei miei studi. 

Il mio più grande credo è attrai ciò che sei: le energie che emaniamo all’esterno tendono, per la legge di risonanza, ad attrarre energie simili alle nostre, per questo attraiamo persone che sono simili a noi; loro  ci fanno da specchio per farci evolvere.

È la regola chimica de “Il simile scioglie il simile”: le cose che ci danno più fastidio negli altri sono quelle che, in una piccola o grande misura, odiamo di noi, è per questo che attraiamo queste esperienze. Loro ci aiuteranno a vedere le cose che non ci piacciono di noi, le nostre ombre, a riconoscerle e ad accettarle.

Siamo tutti parte di un grande universo di energia e quindi se non sei circondato da persone, situazioni e cose, che vibrano alla tua stessa frequenza, prima o poi ne attrarrai delle altre.

La raffigurazione di tutto questo nei miei quadri risiede nella presenza di questi quanti che appaiono come pixel o pallini: loro rappresentano l’energia che fluisce dentro di noi ed influenza le persone che ci circondano.

Lo sfondo deve diventare un tutt’uno, quasi che io possa sciogliermi in questa energia che scorre da e verso l’esterno. Flow e spirito guida sono le esatte rappresentazioni di tutto questo processo del fluire, del seguire il corso degli eventi, perchè se remi controcorrente al flusso della tua vita ne uscirai esausto.


Da dove trai l’ispirazione per le tue opere? Ci sono culture, paesi o artisti che hanno influenzato il tuo stile?

Dal punto di vista artistico Van Gogh è uno dei miei pittori preferiti in assoluto poiché amo i suoi contrasti e soprattutto l’effetto materico, di texture, che ha creato con le sue pennellate ricche di colore.

Dal punto di vista della cultura, sicuramente quella orientale ispira tutta la mia vita e non solo la pittura . C’è una grande citazione del Buddhaciò che pensi diventi, ciò che senti attrai, ciò che immagini crei” direi che riassume esattamente quanto ho detto precedentemente. 

Sono stata una grande viaggiatrice anche per aprire la mia mente ad altre ispirazioni soprattutto cromatiche.

Il primo quadro che ho fatto nel mio stile è stato fatto con una palette di colore che ho chiamato Playas de los Amadores. È una spiaggia nell’isola di Gran Canaria dove si passa dal profondo blu al dorato con anche un po’ di verde acqua tipico di quelle isole.

Ecco mi sono detta che volevo fare un ritratto di persona con i colori di un paesaggio di mare, perché dovrebbero esistere delle persone blu?  

Ritratto realizzato con la palette Playas de los Amadores
Nelle tue opere, ho notato una predominanza dei colori freddi: il blu, il viola e il giallo. Cosa rappresentano per te i colori ?

Il mio obiettivo è rappresentare la realtà con colori irreali.

La scelta di questi deriva prevalentemente dal mio gusto personale: i colori caldi non mi sono mai piaciuti e ho un’avversione per l’arancione da quando sono bambina.

La base del mio lavoro risiede nella ricerca delle combinazioni di colore, capire quali si possano accostare assieme e quali creino delle gradazioni interessanti che si possano utilizzare per raffigurare qualunque cosa. 

Ogni colore ha un significato psicologico importante, io voglio creare un senso di tranquillità e pace nei miei quadri. Inoltre la maggior parte dei quadri che ho fatto è stata pensata anche all’abbinamento di colori di casa mia, lo ammetto. 

Nadia con alcune sue opere
Qual è il messaggio che speri di condividere con i tuoi lavori?

Nella mia bio su instagram è chiaro ma anche difficile da interpretare forse: ”creator of new perspectives , i imagine something that could not exist and make it real”

Il punto è uno solo : la realtà non esiste. Sei tu che crei la tua realtà a seconda di cosa hai nella tua testa. E’ la tua mente che crea la tua realtà e la mente fa parte dei pensieri, non del cervello. 

La visione dei colori è un’illusione, i colori di fatto non esistono senza la luce e cambiano a seconda della stessa. Se cambia il punto di vista, l’orario  o la direzione della luce un colore appare sempre diverso. 

Ho lavorato per qualche anno come operatrice di ricerca in un’azienda ceramica dove il fenomeno del metamerismo cromatico è determinante. Quando due campioni che sotto una luce appaiono uguali e sotto un’altra appaiono diversi fra loro, beh che dire, nel settore industriale può essere un problema. Soprattutto perché questa differenza varia anche a seconda di chi osserva e non è bello ritrovarsi con un oggetto che cambia colore a seconda della luce.

Vedi una cosa in negozio, la porti a casa tua ed il colore è diverso a chi non è capitato?

Il mio lavoro artistico è tutto incentrato su questo: sulla creazione di nuove prospettive, nuovi colori e nuovi modi di vedere la vita.

Ritorniamo al discorso dell’influenza quantica dove siamo tutti parte di questo universo e quindi siamo noi a creare ciò che ci circonda con le nostre energie, con ogni cellula del nostro corpo così come il nostro ambiente ci influenza in modo infinitesimale. 

Quindi se sei tu che crei la tua realtà con il tuo pensiero io posso creare cose che non esistono. E’ inutile che perda tempo a raffigurare la realtà.

È questo il bello dell’arte e della creazione. Perché limitarsi a ritrarre cose con colori esistenti?

Ci sono tantissimi artisti di talento là fuori che dipingono la realtà in modo iperrealista. Se però vai in una galleria d’arte ci sono sempre cose assurde e chi fa ritratti di persone o nature morte è sempre un ottimo pittore ma il suo messaggio è privo di ispirazione.

Io avrei voluto dipingere da iperrealista ma poi mi sono chiesta: cosa porto avanti? E’ qualcosa che viene dal cuore? O viene dall’ego di voler saper ricopiare perfettamente qualcosa che esiste già? La soddisfazione del creare qualcosa di proprio è impagabile. Io trasformo quello che è apparentemente reale con nuovi colori perchè essi non esistono in realtà e quindi creo qualcosa che non esiste. 

Qual è l’opera di cui vai più orgogliosa e perché? 

The cat is not for sale perché sono partita da un’idea che non mi faceva impazzire, inizialmente, e ho abbinato colori che non avevo mai accostato e ne è uscito uno dei miei pezzi più apprezzati.

Quando uno lo guarda pensa ” it’s insane“, forse perchè non esistono gatti verdi e arancioni.

O meglio esistono nella nostra mente quindi ho reso reale qualcosa a cui l’universo, Dio, il grande architetto e la natura non hanno pensato. 

La parola greca entusiasmo significa essere ispirati, avere il dio dentro. Creare con entusiasmo significa usare i doni che abbiamo per dar vita a qualcosa di straordinario, di irreale.

Gli artisti creano opere d’arte che sono frutto dei doni e dei talenti che il fato gli ha donato in modo tale da immaginare e creare cose nuove.

Sono fiera di quest’opera perchè non è altro che l’esemplificazione di tutto questo lungo discorso. “ ciò che pensi diventi, ciò che senti attrai, ciò che immagini crei”.

The cat is not for sale

a cura di
Laura Losi

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Laura Losi

Laura Losi è una piacentina classe 1989. Si è laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sulla Comunicazione Politica di Obama. Avrebbe potuto essere un medico, un avvocato e vivere una vita nel lusso più sfrenato, ma ha preferito seguire il suo animo bohemien che l’ha spinta a diventare un’artista. Ama la musica rock (anche se ascolta Gabbani), le cose da nerd (ha una cotta per Indiana Jones), e tutto ciò che riguarda il fantasy (ha un’ossessione per Dragon Trainer). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tra le Rose” e a breve vedrà la luce anche la sua seconda fatica, il cui titolo rimane ancora avvolto nel mistero (solo perché in realtà lei non lo ha ancora deciso).

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