Cato: “Le mie canzoni a disposizone del sociale”

Cato: “Le mie canzoni a disposizone del sociale”
Condividi su

Cogli la mela è la nuova canzone di Cato

Bergamo è la provincia più colpita dal virus che ha cambiato la vita di tutti, ma è anche la provincia di Cato, nome d’arte di Roberto Picinali, cantautore sempre attento al proprio territorio e alle cause umanitarie.

Cato si è sempre distinto per originalità del messaggio e dei linguaggi usati. E fra citazioni e qualche pizzico di reggae, ecco Cogli la mela, il suo nuovo brano. Da Adamo ed Eva al finale quasi trap, da Branduardi ai Velvet Underground, sempre con un pizzico di surrealtà.

L’artista sul nuovo brano

“Cogli la mela – spiega – racconta l’isolamento sociale, la noia e la brama riferita al fatto che ogni persona sembra sempre alla ricerca di qualcosa di più. Questa canzone è stata prodotta con Francesco James Dini nel 1901 Studio ad Alzano Lombardo. Assieme abbiamo lavorato al suono e
all’arrangiamento, cercando di aggiornarli rispetto ai miei lavori precedenti. Ho altre 8 canzoni pronte, con calma troverò il modo di produrle”.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Partiamo da Bergamo, la tua città, una di quelle più colpite dal virus. Prima cosa, come stai e come stanno le persone intorno a te?

Moralmente ancora scosso per il resto bene fortunatamente. E’ stato un periodo difficile per tutti.

Passiamo ora alla musica, Cogli la mela è il titolo del tuo nuovo singolo, che storia racconta?

Cogli la mela racconta l’isolamento sociale, la noia e la brama riferita al fatto che ogni persona sembra sempre alla ricerca di qualcosa di più.

Quali sono le tue principali influenze musicali?

La musica rock blues di fine anni 60 e il pop psichedelico.

Negli anni ti sei molto impegnato anche nel sociale, come pensi che la musica possa sostenere le realtà meno fortunate che ci circondano?

Penso che questo sia un buon modo, da poco ho partecipato al progetto indipendente Bergamo Underground mettendo a disposizione una mia canzone che è stata inserita in una compilation “Contro la pandemia” assieme ad altri 24 artisti. Scaricandola dal sito di Bandcamp con un offerta libera si aiuta l’Ospedale Papa Giovanni XXIII colpito duramente dall’emergenza sanitaria di questo periodo.

Pescando tra i tuoi brani più vecchi, qual è quello a cui sei maggiormente legato e perché?

Bluesy inserita nel precedente album + Love – Stress. L’ho iniziata a scrivere qualche anno fa poi nel 2015 durante il viaggio Cato & Vale on the silk road a Shimkent un paese a sud est del Kazakistan l’ho terminata e arrangiata. Mi ricorda il viaggio, le persone e gli orizzonti sospesi. Esperienza fantastica da ripetere.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Sicuramente viaggiare on the road con la chitarra appena la situazione lo permetterà. E poi con calma terminare e produrre  le nuove canzoni arrangiate.

a cura di
Redazione

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – #Lapostadelcuore di Vincenzo De Luca
LEGGI ANCHE –
Hemme: “Quella volta che ci hanno staccato la corrente”
Condividi su

Staff

La redazione di The Soundcheck: un branco di giornalisti, redattori, fotografi, videomaker e tanti altri collaboratori agguerriti provenienti da tutto lo Stivale pronti a regalarvi una vasta gamma di contenuti. Dalla semplice informazione artistico-culturale, fino ad approfondimenti unici e originali nel campo della musica, dell'arte, della letteratura e della cultura a 360 gradi!

Un pensiero su “Cato: “Le mie canzoni a disposizone del sociale”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *