Ugo Fagioli e l’intimismo nelle sue canzoni

Ugo Fagioli e l’intimismo nelle sue canzoni
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Accento cesenate che non tradisce le origini, Ugo Fagioli viene dal mondo dell’indie per la sua collaborazione con la band dei The Tocsin. Ho voluto intervistarlo perché leggendo le sue note biografiche mi ha colpito la sua scelta di scrivere canzoni utilizzando gli appunti scritti dopo la fine di una relazione. Da questa sorta di terapia liberatoria si è riscoperto autore di canzoni intime e malinconiche.

Esordisce col singolo Non è destino nell’aprile 2018, da qui nasce la consapevolezza dei propri mezzi e la decisione di proporre live le sue canzoni.

Nel 2019 arrivano le prime conferme: a settembre 2019 con la vittoria come miglior testo durante la manifestazione Energie a Zola Predosa e subito dopo ad ottobre, l’uscita del singolo Sale per Revubus Dischi.

La sua avventura musicale di Ugo Fagioli continua e sta per ripartire con un nuovo singolo in uscita il 6 marzo dal titolo Crampi che va ad anticipare il suo primo album solista Respira di cui ha composto i testi, musiche e arrangiamenti. Un album registrato e mixato da Andrea Cola (Sunday Morning) che presenterà il 14/03 al Sidro di Savignano (FC)

Mi ha raccontato qualcosa in più…

In partenza per i prossimi live. Cosa ci proporrai?

Al Bronson proporrò i singoli già usciti con qualche anticipazione tratta dal prossimo disco. Al Sidro invece ci sarà la presentazione ufficiale del mio primo disco da solista Respira e, sempre quella sera, cercheremo di proiettare anche il videoclip di Crampi.

Con la tua prima band, The Tocsins, avete aperto per alcune band più rappresentative dell’indie rock del periodo ( Bugo, Verdena, Ministri, Bud Spencer Explosion). Cos’è rimasto di quella scena secondo te?

Abbiamo esordito nel 2006 quando c’era la scena inglese con gli Arctic Monkeys e Franz Ferdinand che la faceva da padrone. Adesso i gain della chitarra si sono ulteriormente abbassati. Sempre negli anni zero c’erano molti più club disposti a rischiare e gente disposta a pagare un biglietto per i live.

Dal principio la tua proposta si è rivelata subito molto personale con una vematura vena malinconica. Dove trovi ispirazione e stimoli per le tue canzoni?

Mi considero un po’ della vecchia guardia come spettatore di concerti. A mio parere molti miei colleghi musicisti non sanno ascoltare. I miei stimoli sono proprio l’ascolto di gruppi a volte anche sconosciuti, che possono suscitare sorprese o delusioni, a seconda del caso, ma vale sempre la pena. Poi adoro la scrittura, in un brano mi piace scoprirne le strutture delle canzoni e gli incastri.

La produzione del tuo prossimo disco di esordio Respira è prodotto dal cantautore Altrove. Come è nata questa collaborazione?

Quando ho deciso di intraprendere la carriera da solista ho cominciato a inviare i miei lavori alle case di produzioni indipendenti. Mi hanno risposto dalla Clinica Dischi di Sarzana (SP) e si sono interessati della produzione.

Con Altrove ho trovato un valido aiuto per sperimentare suoni e soluzioni, un autore e un musicista di grande esperienza aperto a giocare e sperimentare nuove forme di suono e arrangiamento. Ad esempio introdurre una tastiera anni 80 in un brano.

a cura di
Beppe Ardito

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Beppe Ardito

Da sempre la musica è stata la mia "way of life". Cantata, suonata, scritta, elemento vitale per ridare lustro a una vita mediocre. Non solo. Anche il cinema accompagna la mia vita da quando, già da bambino, mi avventuravo nelle sale cinematografiche. Cerco di scrivere, con passione e trasporto, spinto dall'eternità illusione che un mondo di bellezza è possibile.

3 pensieri su “Ugo Fagioli e l’intimismo nelle sue canzoni

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