Random: un mix perfetto di talento, determinazione e umiltà

Random: un mix perfetto di talento, determinazione e umiltà
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Provate a mettere insieme un grande talento, la giusta determinazione fondamentale per non mollare mai la presa e un bel carico di umiltà necessario per avere sempre un motivo in più per migliorare, per mettersi in gioco in tutto e per tutto.

A tutto questo aggiungete una penna “magica” in grado di toccare l’anima delle persone e tutta una serie di verità descritte in maniera talmente netta, semplice e pura da risultare disarmanti perché certe canzoni non sono solo canzoni.

Certe canzoni hanno il potere di rappresentare pienamente ciò che siamo, ciò che vorremmo dire, ciò che sentiamo, ciò che ci manca. Sono un po’ lo specchio di questa nostra generazione che tenta sempre di nascondersi e nascondere ciò che ha dentro.

Ecco, c’è un artista in grado di fare tutto questo e tanto altro ancora ed è Emanuele Caso in arte Random. Classe 2001, Emanuele, in un tempo fatto di paure di ogni genere e superficialità in ogni dove, con la sua musica riesce ad annullare qualsiasi barriera, mettendo a nudo ogni sentimento possibile, senza timore.

Dopo il grandissimo successo di Chiasso certificato Doppio disco di platino, anche il suo ultimo singolo Scusa a a a ha superato 1 milione di streaming in poco più di un mese. Grandi numeri è vero, ma dietro questo risultato c’è un ragazzo partito da zero, che scriveva e registrava brani nella sua cameretta.

Ci vuole davvero tanta passione e anche tanto coraggio per non abbandonare i propri sogni.

Così come avrete modo di scoprire in questa intervista, Random parla spesso al plurale, segno di grande rispetto nei confronti delle persone che lo seguono e che lavorano con lui sin dall’inizio.

Come il suo produttore Zenit, oltre ad essere una persona estremamente grata, segno appunto, di grande umiltà.

Ma scopriamo insieme qualcosa in più…

Facciamo un passo indietro a prima che il tuo progetto musicale prendesse forma e a prima che nascesse Random. Chi era Emanuele e chi è oggi, come vivevi il tuo rapporto con la musica e com’è o cos’è cambiato in quest’ultimo periodo?

Emanuele è semplicemente un ragazzo come tanti che da sempre, sin da quando era piccolo ha avuto un sogno più grande degli altri e ha fatto di tutto per fare in modo che questo sogno prendesse forma e prendesse vita. Ho sempre cercato di dedicare tutto il mio tempo alla musica. Rispetto a prima, a quando non ero “nessuno” sono cambiate tante cose, penso di essere rimasto lo stesso e penso che il “successo” non cambi te ma in primis le persone intorno a te e poi di conseguenza purtroppo per certi aspetti devi cambiare anche tu.

Sei giovanissimo eppure con le idee molto chiare e determinazione da vendere. Non è facile costruire la propria identità musicale e portarla avanti senza farsi condizionare troppo da ciò che ci circonda, quali sono state le tue influenze positive e come hai reagito di fronte a quelle negative?

Per fortuna sono sempre stato circondato da persone che mi vogliono bene e che hanno voluto sempre il meglio per me, quelle di certo sono state le mie influenze positive, insieme al fatto che sono una persona davvero molto credente e sin da piccolo sono stato sempre a contatto con questo mondo che non conoscono tutti. Questa è stata la cosa che mi ha aiutato e che mi aiuta a reagire di fronte alle situazioni negative di ogni tipo.

Ad oggi qual è la tua più grande rivincita personale?

Non è proprio una rivincita personale però penso che la soddisfazione più grande per un ragazzo della mia età sia vedere le persone cantare le mie canzoni quando vado nei locali, vederli pieni e pensare che delle persone paghino un biglietto per venire a sentire la mia musica ed emozionarsi con me.

Cos’hai provato nel vedere la gigantografia della copertina del tuo ultimo singolo nella stazione centrale di Milano? Qual è stata la prima cosa che hai detto a te stesso?

È stata veramente un’emozione incredibile che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita. Inizialmente dicevo: “Ma veramente sono io? Veramente è la mia faccia? Veramente sono nelle stazioni più importanti d’Italia?”

E non ci credevo, però è veramente figo e sono grato a tutte le persone che lavorano con me e che mi aiutano a fare tutto quello che sto facendo.

Un successo dietro l’altro e una gran voglia di “spaccare con sta musica” come canti, appunto, nel tuo ultimo singolo “Scusa a a a”. Che ruolo ha la scrittura per te, soprattutto in relazione ai sentimenti e a tutti gli stati d’animo che racconti?

Penso che il momento della scrittura sia il momento più importante perché secondo me puoi cantare benissimo, puoi avere delle vie melodiche bellissime ma la gente vuole il contenuto, vuole rivedersi in quello che dici. Cerco di spendere la maggior parte del mio tempo per cercare di appuntarmi qualcosa o provare a scrivere nuova musica oltre ad essere il mio più grande metodo di sfogo, è una cosa che mi fa stare bene ed è anche un passatempo.

Tra tour, incontri e parole… sei una sorpresa continua, cosa dobbiamo aspettarci in questo nuovo anno? Puoi anticipare qualche novità in arrivo?

Quest’anno sarà un anno pieno di sorprese e novità e proveremo a dare una marcia in più che ultimamente non c’è. Vogliamo dare tutto, siamo pronti e ti posso dire che abbiamo un album in cantiere di canzoni che a me piacciono tantissimo a cui stiamo lavorando da più o meno un anno e siamo quasi arrivati al prodotto finale. Detto questo, spero che poi piacerà anche al pubblico e ringrazio sempre tutti per questa opportunità.

a cura di
Claudia Venuti

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Claudia Venuti

Claudia Venuti nasce ad Avellino nel 1987, a 14 anni si trasferisce a Rimini, dove attualmente vive e lavora. Oltre ad essere il responsabile editoriale della sezione musica di TheSoundcheck, è responsabile dell’area letteratura dell’ufficio stampa Sound Communication. Studia presso la Scuola Superiore Europea di Counseling professionale. Inguaribile romantica e sognatrice cronica, ama la musica, i viaggi senza meta, scovare nuovi talenti e sottolineare frasi nei libri. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, la sua più grande passione è la scrittura. Dopo il successo della trilogia #passidimia, ha pubblicato il suo quarto romanzo: “Ho trovato un cuore a terra ma non era il mio” con la casa editrice Sperling & Kupfen del Gruppo Mondadori.

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