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Una riflessione sulle proposte al cinema in questo 2025 agli sgoccioli. Ripercorriamone in questo articolo le novità e i classici, le sorprese e le delusioni.

Col 2025 ormai alle spalle è sempre interessante fare una riflessione sull’arte del cinema. Un’arte che ogni anno attira ancora milioni di spettatori malgrado la presenza sempre più massiccia delle piattaforme di streaming. L’appuntamento dei Festival più prestigiosi (Cannes, Berlino e Venezia) ne mantiene il pathos insieme, ovviamente, all’appuntamento più mondano e popolare della Notte degli Oscar.

I film di impegno sociale

Quello che risalta maggiormente in quest’anno è stata la proposta di film con tematiche sociali molto forti. Tre titoli hanno suscitato maggiore interesse. La voce di Hind Rajab è uscito in concomitanza con gli attacchi di Israele alla striscia di Gaza. Un’offensiva, in risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, che però ha portato all’uccisione di 66mila persone e 170mila feriti. In molti paesi ci sono state manifestazioni a sostegno del popolo palestinese. Questo film ha la capacità di scuotere le coscienze e testimoniare dal vivo l’uccisione di una bambina di 6 anni che ha chiesto una disperata richiesta di aiuto alla Mezzaluna Rossa palestinese. Il film ha vinto il Leone d’argento alla 82ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ed è stato scelto come candidato tunisino all’Oscar al miglior film straniero ai premi Oscar 2026.

Ma non si è fatto attendere il cinema iraniano con due opere che hanno scosso le coscienze. Nello stesso tempo, pongono l’attenzione sulla repressione in atto da alcuni anni ad opera del Governo iraniano. I titoli in questione sono Il seme del Fico Sacro e Un semplice incidente. Se il primo è un atto deliberato di denuncia della soppressione della libertà di manifestare da parte degli studenti, in primis, il secondo è un’opera cinematografica di alto livello realizzata da uno dei registi più innovativi. Entrambi i film sono costati sacrifici alla troupe e agli organizzatori, con arresti e persecuzioni ancora in corso. Inoltre sono l’emblema di un’espressione di forte denuncia, che pone il cinema come forma d’arte “alta” in un momento di incertezza morale in tutti i paesi occidentali.

Il cinema d’autore

Ma non sono mancate le opere del cinema d’autore. Quelle più evidenti sono Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson, Bugonia di Yorgos Lanthimos e Father Mother Sister Brother di Jim Jarmush. Da parecchi anni ormai, ogni film in uscita di questi autori è un evento a prescindere. Ognuno di loro ha scritto pagine importanti nella storia del cinema. In “Una battaglia dopo l’altra” Anderson tratta indirettamente temi molto attuali come l’ostacolo all’immigrazione clandestina da parte degli Stati Uniti. In un film frenetico e corale, un pò fuori dai suoi standard, Anderson ripercorre sogni di ribellione in un’America da sempre bigotta e razzista con un cast di livello eccezionale.

In “Bugonia”, remake del film del 2003 Save the green planet (Jigureol Jikyeora!) del sudcoreano Jang Joon-hwan, Lanthimos dimostra, ora più che mai, di realizzare un cinema libero da costrizioni commerciali. Un’opera che contiene riferimenti al complottismo e alla cospirazione. Il delirio di una società che confonde verità e falsificazione. “Father Mother Sister Brother” presenta un Jim Jarmush che entra in punta di piedi nella vita di famiglie dove i silenzi dicono più delle parole. Aspettative e delusioni di genitori e figli (e viceversa) nella consueta veste delicata del regista Jim Jarmush.

I kolossal più importanti

Ovviamente non sono mancati i titoli dove abbondano effetti speciali, quelli più visti dalle famiglie al completo. Su tutti Avatar 3 – Fuoco e Cenere, il nuovo capitolo firmato James Cameron che ha conquistato la vetta del box office italiano. Ma è stato l’anno di altri remake e sequel come Jurassic World – la Rinascita, Dragon Trainer, Lilo e Stich. Insomma, un anno dove Disney e Dreamworks continuano a dettare legge dei grandi numeri. Parabola discendente invece per i titoli Marvel coi deludente Thunderbolts e Captain America: Brave New World. Fra i kolossal vale la pena citare Frankestein di Guillermo Del Toro. Rimasto poco tempo al cinema e disponibile sulla piattaforma Netflix è una delle opere più ambiziose del regista. La pellicola rimane fedele all’opera immortale di Mary Shelley e ne esalta la grandezza gotica con dettagli che lasciano incantati.

La rinascita dei film Horror

Il cinema horror nel 2025 ha visto una nuova rinascita con titoli interessanti. The Monkey, seconda opera dei fratelli Philippou, tratto da un racconto di Stephen King, è stato uno dei titoli più visti. Anche Weapons ha confermato il talento del giovane regista Zach Cregger dopo il successo de The Barbarian. E ancora I peccatori di Ryan Coogler, una pellicola che riesce ad unire horror insieme a segregazione razziale nel profondo Sud degli States. 28 anni dopo (28 Years Later sancisce il ritorno di Danny Boyle nel terzo capitolo della serie iniziata con 28 giorni dopo. Menzione speciale per Presence di Steven Sodenbergh, un horror fuori dagli schemi, con un’interessante uso in soggettiva della macchina da presa.

I titoli del cinema italiano

Non potevamo dimenticare i titoli italiani che hanno riscosso più interesse nel 2025. Il più inaspettato è stato Le città di pianura (disponibile da gennaio 2026 sulla piattaforma MUBI). Un titolo che non ha avuto una forte distribuzione ma ha alimentato l’hype semplicemente col passa parola. Forte di un incasso considerevole (1,6 milioni di euro), l’opera prima di Francesco Sossai si rivela come uno dei titoli più interessanti dell’anno.

Ma non dimentichiamo il ritorno di Paolo Virzì con Cinque Secondi e Luca Guadagnino con ben due film After The Hunt e Queer. Gabriele Mainettti (Lo chiamavano Jeeg Robot, Freaks Out) ha confermato la capacità di unire film di genere dal taglio diverso (in questo caso kung fu e commedia all’italiana) in La città proibita. Per non dimenticare l’ultimo film di Mario Martone, Fuori, delicato ritratto di vita di Goliarda Sapienza.

Conclusioni

Si conclude un anno che non ha visto titoli di grande risalto ma è stata una conferma di grandi registi e di qualche (purtroppo sempre poche) interessante sorpresa. Mentre vi scriviamo critici e pubblico sembrano rivalutare l’ultimo film interpretato da Checco Zalone, campione di incassi in pochi giorni, capace di spodestare Avatar. Noi attendiamo con ansia, stupore e gioia un nuovo anno sicuri che il cinema possa (ancora) darci la possibilità di lasciarci incantare.

a cura di
Beppe Ardito

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di Beppe Ardito

Da sempre la musica è stata la mia "way of life". Cantata, suonata, scritta, elemento vitale per ridare lustro a una vita mediocre. Non solo. Anche il cinema accompagna la mia vita da quando, già da bambino, mi avventuravo nelle sale cinematografiche. Cerco di scrivere, con passione e trasporto, spinto dall'eternità illusione che un mondo di bellezza è possibile.

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