Si chiude nel capoluogo bolognese il tour europeo del leggendario chitarrista degli Smiths
Johnny Marr abbraccia di nuovo il pubblico italiano con il sold-out all’Estragon di Bologna, dopo la prima data al Fabrique di Milano, nella serata di venerdì 7 novembre 2025.

Bologna è l’ultima tappa del suo tour che lo ha visto attraversare in lungo e in largo l’Europa, prima di concedersi una pausa in vista della data casalinga al Castlefield Bowl di Manchester il prossimo 9 luglio 2026.
Lo storico chitarrista degli Smiths ripercorre le tappe della sua carriera, segnata prima dalla militanza negli Smiths, in qualità di chitarrista e co-fondatore, e successivamente dalla carriera solista.
Quella fiammata che ha squarciato gli anni ’80 con la band mancuniana è l’impronta maggiore che accompagna Marr durante i suoi live, senza distogliere lo sguardo dai successi solisti: il tutto racchiuso nel suo album “Look Out Live!”, registrato live durante l’esibizione sold-out all’Hammersmith Apollo di Londra nel 2024.

Un 2025 ricco di significati per il rock targato Manchester
I fan italiani non hanno solo assistito, dopo 8 anni di attesa, al ritorno live di Morrissey (storica voce degli Smiths), ma hanno potuto assaporare l’altra metà della mela, ovvero Johnny Marr, il polo opposto di “quella luce che non si spegnerà mai”.
Sebbene Morrissey e Marr hanno posto la pietra tombale su una possibile reunion della storica band di Manchester, vociferata e bramata dai fan sulla scia di quella dei fratelli Gallagher, la luce degli Smiths continua a brillare luminosa e a suonare più forte che mai.
Ed ecco che Johnny Marr chiude il suo tour con una doppia data italiana
Nonostante una presenza più costante in Italia, i fan italiani non si sono lasciati sfuggire la possibilità di riassaporare i riff più celebri degli Smiths. Da “This Charming Man” a uno dei più leggendari b-side della storia della musica (“Please, Please, Please, Let Me Get What I Want”), fino alla iconica “How Soon Is Now”, passando per la struggente “There Is a Light That Never Goes Out”.
Ma c’è il doveroso spazio anche per la brillante carriera solista di Marr, costellata di grandi singoli quali “Easy Money”, “Generate! Generate!” e “Somewhere”.

E il concerto tutto esaurito nella bomboniera dell’Estragon è stato un viaggio costellato da queste perle di rara bellezza, sapientemente arrangiate per esaltare la chitarra di Marr, che si è fatto ben valere alla voce nonostante la carenza del timbro iconico di Morrissey nelle canzoni targate Smiths.
The Clockworks in apertura
I Clockworks, osannnati a più riprese dallo stesso Marr nel corso del concerto, è la band irlandese che ha scaldato gli animi durante il tour, con il loro rock essenzialmente, ma non marcatamente, post-punk.
E poi la scena è tutta per Johnny Marr
Nome e cognome stagliati sullo sfondo, ad avvolgere il palco dell’Estragon e a catapultare il pubblico verso una dimensione temporale caratterizzata da potenti riff e dalla voce di Marr che, come già sottolineato, ha ben figurato nell’interpretazione dei maggiori classici degli Smiths, rivendicandone la propria componente compositiva.
L’impronta di Marr è più marcata nei propri singoli, e il coinvolgimento biunivoco tra pubblico e artista dimostra quanto Marr si trovi perfettamente a suo agio con la sua carriera e con il suo passato.

Johnny Marr è quel guitar hero di cui dovremmo ricordarci più spesso, tra le pieghe dei virtuosismi delle canzoni più struggenti degli Smiths.
Un sentito grazie a Comcerto e all’Estragon di Bologna.
a cura e foto di
Emmanuele Olivi
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