CIMINI, “Mondo Tragico Quasi Magico”: il nuovo album

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Un disco che suona leggero ma scava in profondità. CIMINI torna con dodici canzoni che parlano di noi, di ciò che ci fa male e di ciò che, nonostante tutto, ci tiene vivi.

Uscito il 10 ottobre per Garrincha 373 e distribuito da ADA Music Italy, “Mondo Tragico Quasi Magico” è il nuovo lavoro di Federico Cimini, cantautore calabrese trapiantato a Bologna, una delle voci più autentiche della scena indie-pop italiana.

Dopo “Ancora Meglio” e “Pubblicità”, anche in questo disco se la scrittura resta ironica e diretta. CIMINI continua a raccontare il suo mondo con quella formula che ormai è diventata il suo marchio: melodie allegre e testi malinconici. È un modo tutto suo di stare al mondo: sorridere anche quando dentro si è un po’ rotti, alleggerire la tristezza con la musica.

L’album tragi-magico

L’album si apre con “OH!”, ed è come un lampo che illumina tutto. Una canzone che corre veloce, piena di vita, di romanticismo e di quella voglia di crederci ancora. Cimini canta l’amore come motore del mondo, come forza che resiste al buio e lo attraversa. Subito dopo arriva “Il Mago”, e la leggerezza si trasforma in ironia.

È una canzone che gioca con le contraddizioni dei sentimenti, con quella paura di sparire che a volte si nasconde dietro un sorriso. E poi “Ave Maria”, il brano che più di tutti segna il cuore del progetto. È una preghiera molto indie: tra Cristo e Putin, Greta Thunberg e Méliès, Cimini fonde sacro e quotidiano con la sua solita dolce ironia.

Con “Myromantica” si torna all’intimità: è una storia d’amore un po’ stonata. È malinconica, sì, ma avvolta da un ritmo che la rende leggera, quasi giocosa. Poi c’è “Lindacolei”, dove Linda non è solo una persona, è un simbolo: quella parte di noi che sopravvive ridendo, anche quando tutto sembra andare storto.

Arriva poi “L’Urlo”, uno dei momenti più potenti dell’intero disco. Un brano che vibra di energia e rabbia, costruito su un ritmo quasi gospel che diventa preghiera laica e grido collettivo. Cimini qui alza la voce per una generazione stanca, che non vuole più rimanere in silenzio di fronte alle proprie contraddizioni.
“L’Urlo” è denuncia e liberazione insieme, una critica lucida alla superficialità contemporanea, ma anche un atto d’amore verso chi ancora cerca senso dentro il rumore del mondo.

Segue “Io sono gli altri”, forse il brano più introspettivo e identitario dell’album. È una dichiarazione di diversità, ma anche un inno all’empatia. Cimini racconta la fatica di sentirsi fuori posto, l’imbarazzo di chi non si riconosce nei ruoli e nei ritmi imposti dagli altri.

La parte finale del disco è più dolce, più intima. “J’ai compris” è la resa gentile di un amore che non si salva più, mentre “Strappami il cuore” trasforma la disperazione in ritmo, la tristezza in ballo. Poi arriva “Non ti ho detto mai”, e il tono cambia di nuovo. È una confessione sussurrata, piena di pudore.

“Se non ti ho detto mai ti voglio bene e sembra stupido, lo so, ma proprio non mi viene”

Qui non c’è ironia, solo la sincerità di chi ammette la difficoltà di dirsi le cose più semplici. È una canzone che commuove proprio per la sua verità.

Infine arriva “Puntino”, che va a chiudere il disco. Una canzone che parla della perdita, non solo di una persona, ma anche di una parte di sé. C’è il lutto, sì, ma anche quella sospensione fragile in cui il dolore si trasforma in silenzio. La vita va avanti, ma dentro resta sempre un punto fermo, un piccolo vuoto che non si colma mai davvero il puntino che dà senso a tutto il resto.

Cimini non cambia il mondo, ma lo racconta come pochi altri sanno fare.

“Mondo Tragico Quasi Magico” è un album che ti inganna: lo ascolti e pensi che sia solare, poi ti accorgi che parla di ferite, di dubbi, di disincanto. Ma è proprio questa la sua forza.
Cimini costruisce un mondo che canta la tristezza a ritmo di speranza, e lo fa con naturalezza, senza mai scivolare nel melodramma.
Un disco vero, che ti accompagna, che ti capisce. Perché anche se questo mondo resta tragico, Cimini riesce ancora a farlo sembrare, un po’ magico.

E presto potremo sentirlo dal vivo: il Magico Tour partirà a novembre e porterà questo universo di malinconia e leggerezza sui palchi di tutta Italia. Queste le prime date annunciate:

  • 05 novembre – Torino, Hiroshima Mon Amour
  • 06 novembre – Roma, Largo Venue
  • 12 novembre – Milano, ARCI Bellezza
  • 13 novembre – Bologna, Locomotiv
  • 22 novembre – Lugano, Studio Foce

a cura di
Martina Giovanardi

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