“Portobello” – standing ovation per Marco Bellocchio a Venezia 82

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Ieri sera, lunedì 1 settembre, si è tenuta in Sala Grande la premiére dei primi due episodi di “Portobello”, la nuova serie di Marco Bellocchio. Noi di The Soundcheck abbiamo partecipato all’evento

Nella serata di ieri, lunedì 1 settembre, alle 21:45 la Sala Grande del Festival del Cinema di Venezia si è riempita in occasione della premiére dei primi due episodi di Portobello di Marco Bellocchio. La serie con protagonista Fabrizio Gifuni può vantare tra i suoi produttori Our Films, Kavac Films, HBO e ARTE, in collaborazione con Rai Fiction, The Apartment Pictures.

Per la distribuzione di Portobello bisognerà aspettare il 2026, ma, nel frattempo, i primi due episodi hanno regalato al regista Marco Bellocchio una standing ovation da parte dell’intera Sala Grande. In sala, oltre a Bellocchio e Gifuni, erano presenti anche altri membri del cast, tra cui Lino Musella, Barbara Bobulova e Romana Maggiora Vergano. Ed pubblico di Venezia non ha di certo risparmiato applausi a nessuno di loro!

Di cosa parla “Portobello”?

Portobello – che prende il nome dalla famosa trasmissione italiana andata in onda dal 1977 al 1983 – narra dell’errore giudiziario commesso ai danni del conduttore Enzo Tortora. Negli anni ‘80 Tortora è all’apice del suo successo: nel 1982 il suo programma televisivo vanta 28 milioni di spettatori e, nello stesso anno, Sandro Pertini lo nomina commendatore della Repubblica. Insomma, la vita del presentatore sta andando per il meglio, ragion per cui la vicenda giudiziaria che seguì fu ancora più tragica.

Infatti, mentre gli italiani venivano confortati da Portobello in televisione, i fragili equilibri della Nuova Camorra Organizzata si andavano sgretolando. A segnare il destino di Enzo Tortora è però una figura in particolare: quella di Giovanni Pandico, uomo di fiducia di Raffaele Cutolo e, contemporaneamente, fan di Portobello. Pandico decide di pentirsi, o, per dirla a parole sue, di dissociarsi dalla Nuova Camorra Organizzata. Tra i nomi offerti ai giudici ce n’è, però, uno totalmente inaspettato: Enzo Tortora.

Questo è stato l’inizio dell’incubo del famoso presentatore, vittima di un errore giudiziario di portata enorme che richiese anni per essere risolto.

Perché vedere “Portobello”?

Bellocchio non è certo estraneo al racconto di vicende che hanno segnato la storia d’Italia, basti pensare a Esterno Notte, che raccontava del caso Aldo Moro.

In Portobello il regista si trova nella condizione di dover rappresentare due aspetti fondamentali della vicenda: l’ascesa e l’inizio della fine di Enzo Tortora. E così, di fatto, il primo funge quasi da prologo della tragedia, mettendo in scena la grandezza e i buoni sentimenti del programma televisivo, mentre, nell’ombra, la Nuova Camorra Organizzata sta cadendo a pezzi. Il secondo episodio, invece, mostra l’inizio della caduta libera di Tortora, accusato ingiustamente di camorrismo e traffico di droga.

Bellocchio narra la vicenda con un ritmo incalzante che, soprattutto nel secondo episodio, tiene attaccati allo schermo. Il primo episodio ha il merito di condensare in un’ora i momenti fondamentali della trasmissione Portobello e della disgregazione della Nuova Camorra Organizzata, operazione non semplicissima, considerando che sono eventi avvenuti nell’arco di diversi anni. D’altro canto, quando si entra nel vivo della vicenda nel secondo episodio, tutto il lavoro introduttivo del primo diventa ancora più apprezzabile.

Portobello è un progetto molto interessante che ricostruisce una vicenda fondamentale nella storia del nostro Paese, tanto a livello giudiziario quanto culturale. La storia di Enzo Tortora è una tragedia che non sarebbe mai dovuta avvenire e, molto probabilmente, non c’è regista più adatto di Marco Bellocchio per raccontarla al pubblico di oggi. Sicuramente, alla sua data di uscita (prevista nel 2026) sarà una serie da monitorare.

a cura di
Claudia Camarda

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