Tra le nuove proposte emergenti dal panorama musicale giapponese, il duo conosciuto come Peterparker69 rappresenta una ventata di aria fresca nell’elettro-pop contemporaneo.
Preludio
Tra i sound eterogenei della nuova generazione di musicisti underground di Tokyo, i due produttori musicali e artisti visuali noti come Y ohtrixpointnever e Jeter stanno contribuendo a plasmare la scena elettronica locale.
Muovendosi nell’interstizio altamente creativo tra pop e musica elettronica — esemplificato dal genere che più risuona oggi con queste commistioni nella collettività giovanile post-web, ovvero l’hyperpop — il progetto Peterparker69 fa emergere una prospettiva musicale futura interessante, soprattutto grazie alle numerose collaborazioni con musicisti di diverso tipo.
L’hyperpop, sottogenere della musica elettronica, nasce negli anni Dieci delnostro secolo grazie all’influenza del produttore americano A. G. Cook, figura di spicco dell’etichetta PC Music, e delle artiste SOPHIE e Charli XCX, le cui sperimentazioni hanno profondamente segnato la scena musicale pop contemporanea .
Definire cosa sia l’hyperpop non è semplice, ma si possono individuare alcuni tratti distintivi: un’estetica sonora massimalista, che esaspera le melodie pop più commerciali portandole a volumi estremi, forti distorsioni — vocali e strumentali — e un uso marcato della compressione audio.
Inoltre, è fondamentale il legame tra questo genere musicale e il mondo digitale: nato nel secondo decennio del XXI secolo, l’hyperpop si è affermato principalmente grazie alla sua diffusione tra i giovani attraverso piattaforme di streaming alternative — su tutte la ben nota SoundCloud — che permettono agli artisti di pubblicare in modo indipendente i propri lavori.
La prima collaborazione
Il duo giapponese rielabora chiaramente queste influenze musicali, mescolandole con specificità sonore locali provenienti dall’hip-hop e dal pop giapponese. Y ohtrixpointnever, infatti, faceva parte di una crew chiamata Water Dawgs, composta da rapper e musicisti della nuova generazione (Gen Z) di vario genere e stile provenienti dalle campagne giapponesi.
La crew era già all’attivo durante il periodo pandemico e due anni più tardi nel 2022 Jeter si mette in contatto con i Water Dawgs, in particolare Y othrixpointnever il quale era il producer del gruppo, e assieme scrivono e producono il loro primo brano: “Flight to Mumbai”.
Questa loro prima collaborazione risulta un successo e porta il duo a una maggiore notorietà grazie alle sonorità fresche e giocose della canzone, in cui una raffinata produzione pop trasforma la leggerezza in un punto di forza che ha portato la canzone ad essere utilizzata per un video pubblicitario della Apple Japan
Il primo EP: deadpool
La componente giocosa dei loro brani è ben presente e ciò si evince anche dal titolo del duo scelto proprio per la sua ironia e che ha chiare influenze e rimandi alla cultura pop a cui i due musicisti attingono e sentono sia il loro mondo.
Proprio a questi rimandi si rifà anche il titolo del loro primo EP, pubblicato nel 2023 con il titolo “deadpool“, composto da 6 brani per un totale di 12 minuti di ascolto. L’EP si allinea con la produzione di Y 0thrixpointnever e con le melodie e i testi di Jeter. La componente lirica non rappresenta il punto di forza del duo, che si concentra principalmente sull’uso della voce come mezzo espressivo e strumentale, nonché sulla base musicale.
Tuttavia, risulta interessante anche l’utilizzo massiccio dell’inglese nei loro testi — Jeter è nato e ha vissuto negli Stati Uniti nei primi anni della sua vita — che, insieme al giapponese, crea un connubio ritmico e armonioso
L’EP si presenta come un lavoro leggero, giovanile e fresco, ma questo non lo rende affatto un prodotto da sottovalutare. Al contrario, emergono numerosi elementi interessanti e accattivanti, soprattutto sul piano della produzione musicale, dove si percepisce chiaramente un uso consapevole e creativo alla ricerca di uno stile unico ma allo stesso tempo multisfacettato.
Alcuni brani
In particolare, “Fallpoi” rappresenta, a mio parere, uno dei brani più riusciti dell’EP: un perfetto connubio tra l’anima pop del duo e la loro tendenza alla sperimentazione elettronica. Il brano alterna momenti melodici a sezioni più ritmicamente dense, mantenendo sempre una forte coerenza estetica. Le voci, filtrate e manipolate con gusto, si intrecciano a beat stratificati e texture digitali che richiamano l’energia dell’hyperpop, ma con una sensibilità compositiva che lascia spazio anche all’emozione. L’EP in generale è interessante proprio perché abbiamo brani che rimandano ad atmosfere sonore diverse: “Tours pt. 2” è un pezzo massimilista, con distorsioni di bassi e kick potenti, molto energetico e che rimanda molto alle sonorità dubstep; al contrario “ppl home session” gioca su linee armoniche e sequenze ritmiche luminose, dove i bassi non irrompono prepontemente ma accompagnano armoniosamente la parte ritmica e melodica.
A chiudere l’EP troviamo il brano che dà il titolo al progetto, “deadpool“, in cui emergono con forza gli aspetti più distorti e spinti del sound del duo. I ritmi sincopati e incalzanti delle drum machine si rincorrono in una corsa frenetica, portando all’estremo gli elementi pop fino a trasportarli in piena estetica hyper.
Il loro lavoro più recente è il singolo “Hey phone”, pubblicato solo un paio di mesi fa ma che sta riscuotendo un grande successo, grazie anche alla collaborazione con Yojiro Noda, celebre cantante e frontman del celebre gruppo pop-rock Radwimps. Il brano ha tutte le carte in regola per conquistare un pubblico più ampio, grazie a una marcata sonorità pop e a un ritornello particolarmente accattivante, capace di catturare il gusto di un ventaglio sempre più ampio di ascoltatori.
Conclusione
Con il loro approccio ironico ma consapevole, Peterparker69 si afferma come uno dei progetti più interessanti della nuova scena elettro-pop giapponese. Il duo riesce a combinare leggerezza pop e sperimentazione elettronica, mantenendo sempre una forte identità musicale e stilistica che può diventare riflesso della cultura giovanile contemporanea.
a cura di
Skipper Fonzy Amgao