X Factor 2024: che si stia davvero tornando ai fasti di un tempo?

X Factor 2024: che si stia davvero tornando ai fasti di un tempo?
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L’edizione 2024 di X Factor Italia, partita lo scorso 12 settembre su Sky Uno, ha portato una ventata di novità che sembra aver convinto il pubblico.

A poche ore dal primo live di X Factor Italia 2024, appare evidente che il nuovo approccio del programma, orientato sulla qualità e non sul gossip, stia finalmente ripagando. Negli ultimi anni, la televisione e in particolare i talent show, hanno spesso puntato su dinamiche di scontro tra i giudici o su personalità controverse per aumentare l’audience.

Il risultato, tuttavia, è stato una saturazione di contenuti legati al “trash”, con litigi e polemiche sterili che hanno allontanato molti spettatori, specialmente quelli che cercavano in questi format un vero interesse per la musica.

Il decadimento dell’edizione del 2023

Un esempio lampante è l’edizione del 2023 di X Factor. L’idea di inserire personalità come Fedez e Morgan sembrava una scelta strategica per attirare pubblico, ma il risultato è stato un cast mal assortito che ha visto numerose tensioni interne. La conduzione di Francesca Michielin, carente di esperienza e poco incisiva, non è riuscita a bilanciare la situazione. Il tutto si è tradotto in un’edizione caotica, con un calo progressivo di ascolti e l’abbandono di parte del pubblico più affezionato. Anche i giudici sono passati da quattro a tre, un chiaro segnale della crisi interna del programma.

I nuovi giudici e la conduzione di Giorgia

Quest’anno, però, sembra che X Factor abbia deciso di tornare alle origini, riscoprendo l’importanza della musica e puntando su un cast di giudici molto più omogeneo. L’ingresso di figure come Achille Lauro, Jake La Furia e Paola Iezzi ha portato freschezza e competenza, mentre la presenza di Giorgia alla conduzione ha dato al programma quel tocco di professionalità e sobrietà di cui aveva bisogno.

Non è più una gara tra giudici per catturare l’attenzione con battute provocatorie o polemiche, ma un impegno collettivo per valorizzare i talenti emergenti.

Anche la scelta di unificare la location degli home visit per tutti i giudici rappresenta un cambio di rotta importante: non più la ricerca della spettacolarizzazione e della competizione tra giudici, ma un ritorno alla meritocrazia e all’equità mettendo il giusto focus sull’arte e le personalità dei concorrenti.

Tutto questo ha contribuito a creare un’edizione che, finora, sembra capace di riconquistare il pubblico.
Con una guida solida come quella di Giorgia, l’auspicio è che X Factor 2024 mantenga questa linea, restituendo alla musica il ruolo centrale che merita e riconquistando definitivamente la fiducia del suo pubblico.

Gli ascolti

In termini di ascolti, l’edizione 2024 si è dimostrata finora vincente. Partendo con 628.131 spettatori e un 3,75% di share, il programma ha registrato un picco il 3 ottobre con quasi 694.000 telespettatori, stabilizzando una media superiore alla scorsa edizione, con 630.813 spettatori e il 3,50% di share.

Questo dimostra come il pubblico abbia apprezzato il restyling, premiando la qualità del nuovo cast. Gli spettatori sembrano preferire il nuovo mix di giudici rispetto alle dinamiche più caotiche delle edizioni passate (dati Sky).

Un punto interessante è il miglioramento nei dati di penetrazione e permanenza del pubblico. Il programma quest’anno raggiunge una copertura netta di oltre 1,2 milioni di telespettatori, superando la scorsa edizione, che si fermava a circa 931.000.

Anche il dato della permanenza è in aumento, passando dal 50% del 2023 al 52% di quest’anno. Questa crescita dimostra una maggiore fidelizzazione degli spettatori, soprattutto nelle fasce più giovani: gli ascolti sono particolarmente alti tra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni (8% di share), ma anche tra i bambini di 8-14 anni e gli adulti tra i 25 e i 44 anni.

I giudici al Photocall – foto di Jule HeringSky – The Soundcheck.it
Perché ci piace la TV Spazzatura? Ma soprattutto, quando ne diventeremo, finalmente, insofferenti?

La televisione trash, o “TV spazzatura”, è nata per soddisfare il bisogno di intrattenimento facile e accessibile, attirando un vasto pubblico con programmi di bassa qualità caratterizzati da volgarità, urla, situazioni imbarazzanti e spesso grottesche.

Il fenomeno ha avuto una grande diffusione soprattutto negli anni 2000 con l’avvento dei reality show, che hanno rivoluzionato il panorama televisivo. Questo genere di programmi ha molta presa, poiché permette al pubblico di vivere un’esperienza di “voyeurismo” passivo, osservando e giudicando le vite esposte di altre persone senza coinvolgimento diretto.

I programmi trash (come “Grande Fratello” oppure “L’Isola dei Famosi”) puntano spesso sulla spettacolarizzazione del conflitto e delle emozioni, creando un contesto di intrattenimento leggero e facilmente fruibile, che offre una fuga dallo stress quotidiano e dalla complessità delle questioni politiche o sociali.

Questi sono format sono spesso criticati per il loro contenuto superficiale e per l’impatto negativo che possono avere sulla qualità complessiva dell’intrattenimento televisivo. Tuttavia, nonostante le critiche, continuano ad avere terreno fertile negli ascoltatori anche grazie ai social media.

Tutto bellissimo e anche se dal dubbio gusto, è comunque una TV che fa presa e serve anche per “fare cassa”, e questo posso capirlo. Quello che però non posso e non voglio capire è trasferire questo modo di fare televisione a programmi che dovrebbero mettere in luce il talento, un X Factor, appunto. Ed è stato questo a far perdere numerosi ascolti, compreso il mio, al programma storico del giovedì sera.

Era davvero necessario abbassare il livello lessicale della trasmissione e dare briglia sciolta alle emozioni in pieno stile barbaradursesco? (Barbara D’Urso silurata a sua volta, ndr)

Quest’anno però gli ho voluto dare un’altra possibilità. Se ho fatto bene, ve lo potrò dire tra qualche settimana.

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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