Clara Moroni: il ritorno di due album “iconici” e un nuovo inizio
Clara Moroni riscopre le sue radici rock con la rimasterizzazione di “Chi ha paura di chi” e “Spiriti”, raccontando il percorso che l’ha portata fin qui, l’inedito “Dentro al blu” e l’emozione di tornare sul palco con i The Black Cars in un evento irripetibile.
Clara Moroni riporta alla luce due album iconici del suo passato, Chi ha paura di chi e Spiriti, rimasterizzati per l’occasione. In questa intervista, ci racconta il percorso che l’ha portata a rivisitare queste pietre miliari e il legame con la sua lunga collaborazione con Vasco Rossi. Oltre a svelarci l’inedito Dentro al blu, Clara riflette sulla sua carriera, la sua passione per il rock e l’emozione di tornare sul palco con i The Black Cars in un evento unico.
Clara, dopo tanti anni tornano due pietre miliari della tua carriera, “Chi ha paura di chi” e “Spiriti”. Qual è stato il percorso che ha portato alla decisione di rimasterizzare questi album e pubblicarli nuovamente?
Sto lavorando da molti mesi ad un nuovo album e mi sono resa conto che stavo tornando a sonorità dure. Questo mi ha fatto riflettere sul fatto che la gente doveva sapere quali sono stati i miei esordi ed anche far capire che non mi sono trovata sui dischi e sul palco di Vasco Rossi per caso, ma che ero l’unica donna che faceva Rock vero, in quegli anni. Devo dire che Guido Elmi, il produttore dei due album di Clara & The Black Cars, ed anche produttore di Vasco, mi ha spinto ulteriormente verso sonorità ancora più Heavy e che avevo la giusta attitudine per poter cantare con Vasco. Quando è arrivata la proposta, anni dopo lo scioglimento della Band ed io ero tornata a fare musica mia, non ci ho pensato troppo ad accettare, nonostante i pro e i contro. Ma i pro erano maggiori. Così accettai e non me ne pento.
“Dentro al blu” è l’inedito che funge da ponte tra questi due album e i tuoi 22 anni con Vasco Rossi. Che significato ha per te questo brano mai pubblicato prima?
Era la direzione che volevo intraprendere. Sonorità ancora più Rock, quasi Heavy Metal, ma tante commistioni, con il funky e mille altre influenze che ho dentro di me. Era uno dei primi pezzi del mio terzo album che poi non si è mai fatto. Rimasterizzato ha un sound attualissimo. Sembra fatto ieri. E poi è bellissimo.
Maurizio Solieri e Beppe Leoncini sono stati ospiti speciali sui dischi originali. Quanto è stato importante avere artisti di questo calibro nelle registrazioni?
Beh, Solieri ha dato la sua impronta con i suoi Riff immortali, come in Motel Proxima e Beppe Leoncini la pacca che ci voleva per quel genere. Sono stati la chiusura del cerchio.
Cosa ti emoziona di più nel rimetterti in gioco con i The Black Cars dopo tutto questo tempo?
Veramente io sono sempre stata in gioco. Il mio ultimo album è del 2018, Unica (DMI), con cui ho aperto i concerti di Vasco nel suo tour del 2018 negli stadi. E prima di quello ho fatto altri 3 album, Ten worlds (in inglese) Bambina Brava e un EP Sono quello che sono, con sei brani. Direi che non mi sono fermata mai!
Dopo il concerto del 12 ottobre al Legend Club di Milano, ci saranno altre occasioni per rivedere i The Black Cars sul palco?
È un One NIght Event, quindi non credo. È un Reunion Party. Non può essere replicato. Me lo chiedono in tanti, ma al momento è così. Poi, dopo il concerto tornerò in Studio con Fabrizio Simoncioni che è il producer del nuovo album, per finire i mix. Non avrò nemmeno il tempo per respirare e non vedo l’ora!
a cura di
Staff
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