La Storia e Io: “La luce delle stelle” di Troisi
Licia Troisi, romana classe 1980, è sicuramente uno dei nomi più conosciuto del fantasy italiano. Laureata in astrofisica, ha ottenuto ancora giovanissima uno straordinario successo grazie alle due serie fantasy pubblicate da Mondadori.
La prima si intitola Cronache del mondo emerso composta da: Nihal della Terra del Vento, La missione di Sennar, Il talismano del potere. La seconda è intitolata Guerre del mondo emerso e comprende: La setta degli assassini, Le due guerriere e Un nuovo regno.
Negli anni le saghe sono state diverse, così come i saggi, tra cui La sfrontata bellezza del cosmo (2020) e Astrofisica per ansiosi (2023). Nel 2024 ha invece esordito come giallista con il romanzo La luce delle stelle, pubblicato da Marsilio.
La luce delle stelle
Le vicende del romanzo si svolgono in uno sperduto osservatorio astronomico, se il genere è infatti nuovo per la scrittrice non lo è l’ambientazione. Gli scienziati residenti nella piccola comunità vengono sorpresi da un black-out, che li lascia con la sola luce delle stelle.
Sconvolti dalla possibilità di un sabotaggio, la situazione non fa che peggiorare quando viene ritrovato un cadavere nella sala comune. È caduto da una balaustra? È stato spinto? È davvero una coincidenza o tra loro si trova un assassino? I protagonisti terrorizzati si ritrovano, pagina dopo pagina, sempre più isolati e con un deserto a dividerli dalla città più vicina.
Il gruppo è composto da due italiani – Gabriele e Pinetta, alle prese con un dottorato –, un’americana – Samantha, star dell’astrofisica mondiale – un inglese – Matt, a cui piace chiacchierare – e una sudamericana – Mariela, medico dell’osservatorio. Si trovano a dover valutare la possibilità che l’omicida o il sabotatore sia non solo tra loro, ma uno di loro.
Ipotesi dopo ipotesi, in una lotta mentale che li rende tutti nemici, Gabriele, che ama i gialli e le stelle, cerca tra queste una risposta.
Nuovi esordi
In principio era l’occhio nudo, e qualcuno che decise di alzarlo verso il cielo. Il telescopio era di là a venire, e la scienza come la conosciamo oggi non esisteva. Eppure è da lì che ebbe inizio la catena di eventi che ha portato a quella notte fatale.
Non sono un’amante dei gialli, ma ho trovato difficile staccarmi dalle pagine di La luce delle stelle. Il romanzo scorre veloce, si svolge infatti in una sola notte, riuscendo comunque a caratterizzare i cinque personaggi che occupano la scena.
Non è pesante e allo stesso tempo non è complesso. Pur non aggiungendo niente di nuovo al panorama letterario ho apprezzato la leggerezza della trama che si srotola tra un indizio, più o meno compreso, ed un altro. Il libro è poi un omaggio ai grandi classici del genere. Dal simbolo tracciato con il sangue dalla vittima, che richiama la “J” sulla parete accanto al corpo senza vita di Linnet Doyle in Poirot sul Nilo di Agatha Christie, a Gabriele e Mariela che richiamano un po’ i più famosi Sherlock e Watson.
Non mancano inoltre i riferimenti diretti, come quello per Il nome della rosa di Umberto Eco. È infatti il romanzo preferito dai nostri due investigatori – che ci regaleranno anche un velo di romance – che vedranno delle similitudini nelle due vicende: “ho risolto l’enigma, ma ci sono arrivato un po’ per caso, proprio come Guglielmo da Baskerville“.
Quelle della Troisi sono state tra le prime trilogie che la me bambina ha scelto autonomamente di leggere. Sono estremamente affezionata a Nihal, che con la sua spada e i suoi capelli blu è cresciuta con me. Ero quindi molto curiosa di ritrovare la scrittrice in una nuova veste, non so se questo libro possa effettivamente segnare una mia nuova passione per i gialli ma conferma sicuramente quella per Licia Troisi.
a cura di
Andrea Romeo
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