Ascolto attento e musicoterapia: anche la salute mentale ne può beneficiare

Ascolto attento e musicoterapia: anche la salute mentale ne può beneficiare
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Per molti la musica è uno strumento incredibile complice il suo fortissimo potere di evocare emozioni, creare connessioni e far provare sensazioni in una maniera incredibilmente vivida. Sono decenni che la scienza tenta di comprendere in maniera più approfondita come la musica riesca in ciò, cercando di evocare in maniera diretta il ruolo che la musica può svolgere nella salute mentale.

Questi primi approcci interdisciplinari sono ciò che hanno permesso la nascita di una pratica terapeutica molto interessante chiamata, rullo di tamburi, musicoterapia. Parliamo di una modalità di approccio alla persona che sfrutta, come strumento di comunicazione non verbale, la musica e il suono.

Al momento la musicoterapia viene sfruttata come strumento per intervenire a livello educativo, riabilitativo o terapeutico per tutta una serie di condizioni patologico o para fisiologiche come

  • autismo infantile
  • ritardo mentale
  • disabilità motorie
  • Alzheimer
  • psicosi
  • disturbo dell’umore
  • sindromi da dolore cronico
  • disturbi del comportamento
  • parkinson
Che potere ha la musica sul cervello?

Sono diversi gli studi neuroscientifici che hanno dimostrato come la musica abbia la capacità di influenzare varie aree del cervello; tra queste le più importanti sono quelle associate a emozioni, memoria e movimento. Durante l’ascolto di suoni costruiti ad hoc il cervello è in grado di rilasciare un particolare neurotrasmettitore chiamato dopamina, scientificamente associato al piacere e alla ricompensa.

Attraverso il rilascio di dopamina la musica riesce a migliorare l’umore, ridurre l’ansia e promuovere un senso di benessere, risultando poi incentivata anche da agenti esterni, come l’utilizzo di un vaporizzatore erba per capirci.

Quest non è l’unico neurotrasmettitore derivante dall’ascolto della musica: anche il cortisolo può essere modificato dall’ascolto di musica. Conosciuto anche con il nome di ormone dello stress, il cortisolo è particolarmente importante per le persone che soffrono di disturbi come ansia e depressione, in cui i livelli di cortisolo alto possono portare all’esacerbazione dei sintomi peggiori.

La musica rilassante, in tal senso, può offrire uno stato di sollievo visto che è stato scientificamente provato il come riesca a modulare lo stress offrendo, nel complesso, un miglioramento dello stato mentale.

Come funziona di preciso la musicoterapia?

La musicoterapia, come abbiamo visto, è una pratica terapeutica che utilizza la musica per raggiungere degli obbiettivi specifici. Sotto il termine “musicoterapia” si possono includere una pletora diversa di pratiche però: ascolto di musica, creazione di musica, pratica musicale (come il canto o il suonare uno strumento), improvvisazione e così via.

Il processo terapeutico varia in maniera importante sulla base delle esigenze individuali del paziente; in linea generica possiamo dire che i terapeuti della musica lavorino al fine di creare un ambiente sicuro e di supporto in cui i pazienti finiscono per esplorare le emozioni attraverso la musica. Nei pazienti affetti da disturbi dell’umore, ad esempio, una musicoterapia correttamente indirizzata ha la capacità di aiutare a regolare le emozioni e a migliorare la resilienza emotiva: quelli che invece soffrono di disturbi d’ansia trovano nella musica uno strumento in grado di ridurre i livelli di ansia e di migliorare la capacità di gestire lo stress.

Ma quindi la musicoterapia è davvero efficace?

Le ricerche sull’efficacia della musicoterapia vanno avanti da decenni e il corpus di ricerche fatte supporta la generale efficacia della musicoterapia al fine di migliorare la salute mentale dei pazienti.

Un esempio lampante è rappresentato dai lavori che si possono trovare sul Journal of Music Therapy in cui, con cadenza annuale, si parlano di riduzioni di sintomi di depressione e miglioramenti dell’umore; anche il British Journal of Psychiatry negli anni ha pubblicato diversi testi che suggeriscano il come la musicoterapia riesca a essere efficace almeno quanto i trattamenti farmacologici nel ridurre i sintomi dell’ansia.

La crescente consapevolezza di quelli che sono i benefici della musicoterapia sta portando a un sempre maggiore numero di cliniche e ospedali a integrare queste pratiche nei loro programmi di trattamento. La tecnologia, in tal senso, sta giocando un ruolo crescente per lo sviluppo di forme di musicoterapia: un esempio può essere dato dalla nascita di applicazioni per smartphone che aiutano la gestione dello stress o da strumenti in realtà virtuale che permette la fruizione di esperienze musicali immersive, con un maggiore grado di efficacia rispetto a quelle canoniche.

Con il passare degli anni è probabile che vedremo una sempre maggiore personalizzazione della musicoterapia, con tanti trattamenti adattati ai profili genetici e neurologici dei singoli pazienti: parliamo letteralmente della costruzione di terapie quasi su misura, al fine di migliorare ulteriormente l’efficacia della musica come strumento terapeutico. Che sia questa la prima di una lunga serie di strade interessanti da percorrere?

a cura di
Staff

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