WEC: 6h del Fuji

WEC: 6h del Fuji
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Torna sul gradino più alto del podio, per la categoria Hypercar, la n.6 di Porsche, confermandosi a un passo dal titolo mondiale. Per le LMGT3 trionfa, a un anno di distanza, la n.54 di Ferrari Vista AF Corse

Si è svolta in una mattinata – italiana – di metà settembre la 6h del Fuji, uno degli appuntamenti che personalmente attendo con più trepidazione ogni anno. Infatti, si tratta di uno dei circuiti più amati, non solo da me, bensì dai fan di questo campionato, grazie al suo potente mix tra velocità e sfide tecniche. Quest’anno torna sul gradino più alto del podio per la categoria Hypercar la n.6 di Porsche, che inizia così ad accarezzare il trofeo per il titolo mondiale piloti. Nella categoria LMGT3 trionfa, invece, dopo un anno, la n.54 di Ferrari Vista AF Corse, portandosi a soli 7 punti di vantaggio rispetto alle Iron Dames in nona posizione nel campionato squadre.

Le caratteristiche del circuito

Il Fuji Speedway, situato ai piedi del Monte Fuji, è una pista iconica del WEC, lunga 4,563 km, che risente dell’atmosfera suggestiva creata dal gigante alle sue spalle. Il rettilineo principale, lungo 1,475 km, permette alle vetture di raggiungere velocità molto elevate, seguito da una staccata decisiva alla Curva 1, ideale per sorpassi. Il tracciato presenta 16 curve che richiedono precisione e controllo, soprattutto nella sezione centrale più tortuosa. La Curva Panasonic, l’ultima del circuito, è cruciale per mantenere la velocità sul rettifilo. Le condizioni meteorologiche, spesso variabili, aggiungono una sfida ulteriore, con la pioggia e la nebbia che possono influire sulla visibilità e sulle strategie. Le vetture devono bilanciare bassa resistenza aerodinamica per il rettilineo e una buona aderenza per le curve tecniche, rendendo la 6 Ore di Fuji una delle gare più impegnative del campionato.
Il circuito è stato inaugurato nel 1965 e si trova nel calendario del WEC dal 2012. Ha ospitato gare storiche di Formula 1, Super GT e la 1000km del Fuji, disputatasi fino al 1992.

Le curve più importanti

Panasonic Corner (Curva 16): L’ultima, lunga curva a destra che immette nuovamente sul rettilineo principale. L’uscita da questa curva è fondamentale per massimizzare la velocità lungo il rettifilo.

Curva 1 (First Corner): Dopo il rettilineo principale, questa curva a destra rappresenta uno dei principali punti di sorpasso. Le vetture devono frenare in modo deciso da velocità molto elevate. Nemmeno questa volta sono mancati i contatti, a volte anche determinanti. È il caso di Earl Bamber nella sua n.2, il quale ha visto la sua gara rovinata per una foratura che lo ha portato a un pitstop di emergenza.

Dunlop Corner (Curva 10): Una curva che richiede precisione nella frenata, poiché porta a una sezione tecnica con cambi di direzione rapidi.

Le parole dei vincitori

Come al solito, è difficile riassumere una gara di 6h, soprattutto se le forze in campo sono formate da alcuni dei piloti con più esperienza e competenza che si possano trovare in giro. Per questo, trovo che sia meglio rifarsi alle dichiarazioni rilasciate dai vincitori nella conferenza post-gara.

André Lotterer, Kevin Estre e Laurens Vanthoor della n.6 di Porsche hanno avuto parole di lode sia gli uni per gli altri che verso il team tutto. In particolare, certi della loro competitività, erano d’accordo sul rimanere un po’ più conservativi e limitare i danni il più possibile. Oltre ai pesanti punti per il campionato, fondamentale è stato superare agilmente le due Toyota, avversaria diretta di Porsche.
Bellissima la battaglia a metà gara tra Lotterer e Nicklas Nielsen, che ha difeso finché ha potuto, ma ha poi dovuto cedere alla velocità incomparabile della squadra tedesca.

Thomas Flohr, Francesco Castellacci e Davide Rigon della n.50 di Ferrari Vista AF Corse hanno dichiarato di essere stati incoraggiati da fans giapponesi, che in fatto di tifoseria possono solo fare scuola. La squadra quest’anno ha vissuto tanti intoppi, arrivare fino qui è stato difficile. La vettura, però, era ben bilanciata grazie all’instancabile lavoro di chi non si vede, ma dietro la quinte c’è.

Nel weekend del 31 ottobre si svolgerà la prossima e ultima gara del WEC con la 8h del Bahrain!
(foto via fiawec.com)

a cura di
Jessica Alfieri

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Jessica Alfieri

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