Suburbiae Unexpected Fest: intervista agli organizzatori

Suburbiae Unexpected Fest: intervista agli organizzatori
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Intervista agli organizzatori del Suburbiae Unexpected Fest, il festival che il 31 agosto a Teramo porterà Claudio Simonetti’s Goblin, The Devils, Soviet Soviet e BAu

Il 31 agosto 2024 a Teramo, in Abruzzo, Claudio Simonetti’s Goblin, Soviet Soviet, The Devils e BAu saranno protagonisti di questa prima edizione di un festival (biglietti acquistabili QUI) nato dalla passione dei ragazzi che compongono l’associazione culturale teramana JAY-27, della quale già abbiamo parlato in precedenza in merito alla mostra fotografica About Rock e non solo.

Abbiamo raggiunto Jacopo Riccetti e Mattia Sciamanna, presidente e segretario dell’associazione, e abbiamo chiesto loro di raccontarci un po’ cosa dobbiamo aspettarci dal Suburbiae Unexpected Fest e quale stata la strada che ha portato alla realizzazione del festival. Tanti impegni, ma anche tanto impegno.

Ciao ragazzi, benvenuti su The Soundcheck. Partiamo subito e presentateci l’idea e il progetto del Suburbiae Unexpected Fest

L’idea del Festival è nata in modo spontaneo, ma probabilmente era un embrione che ci portavamo da tempo dentro. La domanda che ci siamo fatti più spesso nel corso degli anni è stata “Quale tipo di offerta artistica e culturale ci è mancata nella nostra adolescenza a Teramo?”.

Poi, quando abbiamo avuto modo, crescendo, di girare un po’ l’Italia ed il mondo e partecipare a manifestazioni musicali più o meno grandi, la domanda è diventata “Perchè non portare a Teramo una proposta alternativa e nuova, buttandoci nella mischia in prima persona?”.

Ed eccoci qui con Suburbiae, che non si limita alla sola musica, ma a celebrare l’arte a 360 gradi.

“Suburbiae Unexpected Fest”, nome particolare…

Il nome è nato a seguito di un brainstorming inaspettato, appunto. Molte delle parole del mondo della musica nascono per caso, senza motivata ragione. Forse la cosa alimenta la leggenda, forse anche questo è uno di quei casi, chissà.

Quello che posso dire, però, è che c’è il richiamo alla periferia (o ancora più indietro, alla Suburra della Roma Antica), a ciò che è lontano dalle attenzioni dei più. Ed è proprio lì che il disagio e la necessità portano a tirare fuori le idee migliori e più interessanti.

Goblin, Soviet Soviet, The Devils… Sono nomi che vanno dallo storico a realtà che hanno una certa risonanza soprattutto nei circuiti esteri…

L’idea di base era non scegliere un solo genere e quindi band simili, ma proporre proprio generi diversi all’interno della stessa serata.

I Goblin, oltre ad essere una delle nostre band progressive rock preferite, hanno cambiato il modo di concepire e fare colonne sonore. C’è un prima ed un dopo Profondo Rosso: se precedentemente la musica era in totale funzione della narrazione cinematografica, i Goblin sono stati i primi a dare una vita propria alle loro composizioni, generando tracce così evocative da essere ricordate all’infuori della proiezione. Torneranno da date americane proprio per il Festival, non vediamo l’ora!

I Soviet Soviet sono una gemma nemmeno troppo nascosta del panorama italiano. Il loro sound post-punk caratteristico e moderno ci ha conquistati dal primo ascolto, generano sia vibrazioni di carica pazzesca che di nostalgia, un mix pazzesco. Siamo contenti di portarli a Teramo perchè hanno partecipato al Firenze Rocks del 2017 nell’edizione con Placebo e Aerosmtih, e la nostra è una delle due uniche date italiane del 2024.

The Devils sono un ritorno al passato nell’ambito del rock and roll, ma con uno sguardo davvero non convenzionale sui ritmi e sulla sensualità della performance. Sono un duo pazzesco, il loro sound ci ha fatto subito drizzare le orecchie quando li abbiamo sentiti la prima volta. Sono animali da palcoscenico e sicuro ci sorprenderanno il 31 agosto.

Il Suburbiae Unexpected Fest cerca di creare un appuntamento “alternativo”, un po’ come sta succedendo da qualche anno a Francavilla al Mare con il Frantic Fest. È corretta questa sensazione?

Non neghiamo che il Frantic ci abbia ispirato, e più in generale il movimento portato avanti dallo Scumm a Pescara. L’idea che la cultura alternativa che tanto si è fatta strada al Festival di Francavilla al Mare possa tornare ad attecchire in una realtà come Teramo ci ha sempre stimolato ed elettrizzato parecchio.

E poi, diciamoci la verità: a chi non fa bene un po’ di sano rock and roll? Non ha controindicazioni, è consigliato per ogni fascia d’età e storicamente ha ammaliato tutte le persone curiose.

Cosa dobbiamo aspettarci dal Suburbiae Unexpected Fest il 31 agosto a Teramo?

Un evento totale in cui i veri protagonisti saranno i partecipanti, locali e non. Dopo il Covid abbiamo sempre più sentito l’esigenza di riappropriarci di spazi in cui aggregarci e condividere, questa sarà un’occasione straordinaria per contaminazioni e scambio di idee, oltre che per divertirsi e godere di buona musica ed arte dal primo pomeriggio fino a notte fonda.

Oltre alle quattro band, avremo con noi un’associazione di acrobatica aerea che curerà un workshop ed uno spettacolo, una riedizione della nostra mostra About Rock, artigiani e rivenditori di genere i cui operati si sposano alla perfezione con lo spirito e l’ambiente di Suburbiae.

Ah, e anche ottimo cibo, perché non dimentichiamoci mai che siamo in Abruzzo, e birra, il principale combustibile per manifestazioni del genere.

Quali sono state le sfide che avete dovuto affrontare maggiormente?

È stato difficile concepire ed avviare l’evento da zero. È la prima edizione e, per quanto ognuno di noi abbia un know-how valido per alcuno aspetti del festival, non è stata una passeggiata coordinarsi. Il risultato però che sta venendo fuori ci soddisfa parecchio, speriamo che questo pensiero sia lo stesso di chi ci darà fiducia acquistando il biglietto.

Altra criticità è stata quella riguardante la ricerca di investitori, essendo come già detto la prima volta, e quindi, senza un background da proporre. Proprio per questo ringraziamo dal profondo chi ci ha sostenuto sulla fiducia, probabilmente è stato altrettanto folle quanto noi!

a cura di
Andrea Mariano

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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