Malattie professionali: quando il lavoro fa ammalare

Malattie professionali: quando il lavoro fa ammalare
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Il Tribunale di Rimini ha riconosciuto tre malattie professionali grazie all’intervento di INCA CGIL Rimini, dei medici e legali convenzionati.

Tre casi che possono rappresentare precedenti significativi: Tunnel carpale, lesione ai tendini ed ernie discali. Grande distribuzione organizzata e metalmeccanica i settori coinvolti.

Con separate sentenze del Tribunale di Rimini è stato ottenuto il riconoscimento di tre malattie professionali, che in sede amministrativa erano state invece rigettate dall’INAIL, ad altrettanti lavoratori che si erano rivolti ad INCA CGIL Rimini ed ai medici e legali convenzionati.

Una delle malattie professionali era insorta a carico di una banconiera in un grande supermercato: sindrome del tunnel carpale, causata dal tipo di sovraccarico di movimento sopportato nello svolgimento della mansione. Negli altri casi, invece, il Tribunale di Rimini ha riconosciuto a due operai metalmeccanici la correlazione tra modalità di svolgimento delle mansioni e malattie: si trattava di lesione ai tendini della spalla (settore industria) ed ernie discali lombari (settore artigiano, addetto al montaggio).

I risultati ottenuti dimostrano ancora una volta come sia fondamentale non sottovalutare il nesso tra malattie croniche e lavoro. Per queste ragioni l’invito è quello di rivolgersi con fiducia al Patronato INCA CGIL Rimini (Tel.0541/779900 o 0541/779907) per avviare le verifiche del caso.

Le malattie professionali in provincia di Rimini: un tasto dolente

Secondo i dati INAIL rielaborati dall’Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali, curato da Carlo Fontani per CGIL e Patronato INCA Emilia-Romagna, nel territorio riminese le malattie professionali avevano visto a maggio 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, già 201 denunce (+20,4%).

Il dato conferma il forte aumento già registrato ad aprile 2024 come rilevato anche dal patronato INCA CGIL Rimini. Nel 2023 l’Ufficio infortuni del Patronato INCA CGIL Rimini aveva già fatto ottenere il riconoscimento di 28 malattie professionali ad altrettante persone che si erano rivolte alla Camera del Lavoro. Come conseguenza di tali riconoscimenti erano stati erogati complessivamente agli assistiti oltre € 110.000 a titolo di indennizzo da parte di INAIL. Queste somme sono naturalmente riferite alle sole malattie professionali e non agli infortuni. Oltre agli indennizzi citati erano state costituite nel 2023, grazie ad INCA CGIL Rimini, 18 nuove rendite da parte di INAIL; di queste 18, 3 erano state erogate dopo il riconoscimento di malattia professionale.

INAIL: la sicurezza sul lavoro non si fa con gli avanzi di bilancio

I lavoratori continuano a morire sul lavoro, ad infortunarsi, ad ammalarsi, mentre INAIL chiude il suo bilancio con l’avanzo più alto nella storia pari a 3,1 miliardi. Inoltre ci sono i 41 miliardi nel conto della Tesoreria che è il salvadanaio dello Stato, alimentato soprattutto da INAIL. Il maxi tesoretto sorregge i conti pubblici, anziché la missione per cui è nato, che sarebbe la prevenzione delle malattie professionali, degli infortuni e delle morti sul lavoro. CGIL rivendica da tempo che le risorse siano destinate all’assunzione di ispettori, oggi ai minimi storici anche nel nostro territorio, alla formazione dei lavoratori, a migliore le condizioni di sicurezza nelle imprese.

a cura di
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