Lana Del Rey – I Days, Milano – 04 giugno 2024

Lana Del Rey – I Days, Milano – 04 giugno 2024
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Siamo stati al secondo giorno degli I Days a Milano con ospiti Clara, Dardust e Lana Del Rey. Un trittico differenziato e molto interessante che ha regalato emozioni forti

Gli I-Days sono un festival nato nel 1999 e negli ultimi anni soprattutto è uno dei festival più grandi a livello italiano con gli ospiti internazionali più acclamati che vengono chiamati per ogni edizione. Se siete curiosi o non conoscete la lineup di quest’anno…

Purtroppo ritrovarsi nell’orario di punta dell’uscita del lavoro milanese in tangenziale assieme al trambusto per gli I-Days non ci ha permesso di assistere alla performance di Clara. Spulciando le storie dell’artista e dell’organizzazione riconosciamo il talento cristallino di quest’artista agli inizi della sua carriera musicale. Avremo modo di vederla in futuro sicuramente.

Dardust e il suo set strumentale

Dardust è già la seconda volta che lo incontro sul mio percorso senza volere. La prima in assoluto è stata a Bologna dove l’abbiamo cercato perché ci aveva incuriosito l’impostazione del set del produttore. A La Prima Estate l’abbiamo beccato “a caso” come headliner dopo una serie di rinunce e in questa occasione era incluso negli opening a Lana Del Rey.

Lo spettacolo è stato ridotto e rivisitato notevolmente in termini di durata oltre che d’impostazione sul palco. Comunque per fortuna doveva fare solo un tour invernale, e invece è da due anni che si trova in giro. Il set ha visto una prima parte in acustico con piano e quartetto di archi, mentre una seconda parte di pura musica elettronica.

Possiamo affermare comunque che Dardust sia uno dei produttori più forti a livello italiano, oltre a essere uno dei pochi a portare in giro uno spettacolo così longevo. Ricordiamo che ha prodotto “La Noia” di Angelina Mango tra le altre tracce. A essere sinceri ha fatto un po’ strano la scelta di vederlo prima di Lana Del Rey, essendo non troppo in linea in termini di genere con la stessa artista.

Altra nota di onestà: lo spettacolo di Dardust è stato molto dispersivo in un ambiente così aperto e grande; dopo averlo vissuto in vari scenari il teatro è l’ambiente ideale e in cui ho potuto veramente godere delle potenzialità espresse da questo spettacolo.

L’incantevole Lana Del Rey

Mentre il sole calava e la pioggia minacciava di cadere, riesco a udire da un fan straniero il suo commento mentre parlava con un’altra spettatrice su come si è sentito per la prima volta a vedere Lana Del Rey: “I was starstruck for the first time in my life, seeing her moving and singing in real life“. L’hype non è potuto che aumentare.

Calate le ultime luci ecco finalmente che arriva sul palco la tanto attesa Lana Del Rey: si apre agli occhi del pubblico una scenografia principesca e fiabesca condita dalla colonna sonora de “Il Padrino” per l’entrata della band, il corpo di ballo e soprattutto l’artista americana.

Per entrare nel mood dello spettacolo di Lana Del Rey ci impieghi un po’ di tempo, ma appena riesci a impostare il cervello per questo spettacolo ne rimani incantato. Lei è sicuramente un’artista pop, ma di quello più ricercato e non banale. Le sue canzoni sono caraterizzate da un forte storytelling accompagnato però da atmosfere uniche e dalla danza della propria voce sulle note delle proprie canzoni. Il risultato è magia pura in cui non puoi che esserne inglobato e coinvolto.

Se dovessi trovare un momento topico non saprei dirvelo, magari quando ha cantato da sdraiata assieme al proprio corpo di ballo o quando assieme alle coriste ha eseguito “The Grants” a capella, oppure la performance assurda nella chiusura dello show con “Young And Beautiful”, o addirittura quando ha proiettato prima delle ultime canzoni in chiusura una sé del passato per eseguire un brano. Se in altri concerti riusciamo a identificare il climax massimo, in questo caso non è possibile definirlo.

È un nome che ha rispettato le aspettative e nonostante la delusione di alcuni per il suo show al Primavera Sound di quest’anno, lo show di Lana Del Rey di Milano è stato qualcosa di fantascientifico. Bella chiamata da parte dell’organizzazione e mentre sto scrivendo questo pezzo sto facendo i compiti approfondendola di più perché da ieri sono ufficialmente entrato nel mondo di questa straordinaria artista.

La scaletta del concerto
  1. Intro freestyle
  2. Without you
  3. West Coast
  4. Doin time
  5. Summertime Sadness
  6. Cherry
  7. Pretty When You Cry
  8. Ride monologue + Ride
  9. Born to Die
  10. Bartender interlude
  11. Bartender
  12. Chemtrails interlude
  13. Chemtrails
  14. Grants Gospel intro
  15. Grants
  16. Tunnel interlude
  17. Tunnel
  18. Norman
  19. Arcadia
  20. Videogames
  21. Hope Projection
  22. A&W
  23. Young and Beautiful
  24. Fox Trot
  25. It’s Just a Burning Memory Outro

Ringraziamo I-Days per le foto concesse.

a cura di
Luca Montanari

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