Erlend Øye e La Comitiva – Locomotiv club, Bologna – 19 aprile 2024

Erlend Øye e La Comitiva – Locomotiv club, Bologna – 19 aprile 2024
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Il cantante del nord Europa Erlend Øye con la sua band siracusana sono il mix di freschezza che ha sorpreso il Locomotiv Club di Bologna

Erlend Øye e la Comitiva

Erlend Øye, la metà del duo norvegese Kings of Convenience, ha comprato casa a Siracusa.
Øye, famoso per essere cantante, chitarrista, e suonatore di ukelele, ha formato una band nella città siciliana, La Comitiva, assieme ad un trio di musicisti siciliani: Stefano Ortisi (sax), Marco Castello (chitarra) e Luigi Orofino, che suona il cavaquinho, la chitarra tipica del folklore portoghese.
Un giorno, ad Øye sono state offerte alcune date per suonare da solo in Argentina e in Cile; lui ha chiesto agli altri di accomopagnarlo per riprodurre insieme qualche sua canzone alla fine dei suoi concerti.
Così è nata La Comitiva, che ha cominciato a formare delle nuove composizioni.

Concerto

La prima perplessità che avverto all’inizio di questa esperienza è se in tutto il concerto sarei riuscito a godere appieno la loro musica all’interno di un locale underground. Entro, una tenda rossa divide il pubblico presente dal piccolo palco del Locomotiv club e all’improvviso si cala un sipario inaspettato.
D’altronde, non ci si aspetterebbe un cantante originario di Bergen accompagnato da 3 siciliani, eppure la magia attorno a questo divertente multiverso supera ogni barriera del pensabile.

Erlend Øye è divertente, ironico, empatizza parlando italiano, quasi fosse madrelingua: è intensamente coinvolto nello spettacolo che conduce, ma al tempo stesso dona quel senso di freschezza e leggerezza tipica di un musicista disimpegato.

Coscientemente il luogo del concerto è uno spazio chiuso inondato di luci rosse, ma le note dei loro strumenti lo distorcevano teletrasportando gli ascoltatori su una spiaggia della più grande isola italiana. Un tono melodico, inebriante, sinuoso ha accompagnato le loro esibizioni di pezzi come “For the Being Time“, “Matrimonio di Ruggiero“, “Paradiso“, “Lockdwon Blues” e tante altre.

In particolare “Lockdown Blues”, racconta Øye, è nata durante la seconda ondata di Covid-19 (quella che lui definisce Lockdown light); ogni settimana c’era una nuova regola che stabiliva se si poteva o meno uscire di casa e questa canzone specifica, così legata a quel periodo, è così poetica da raccontare questa strana sensazione di essere bloccati in un limbo.

Il concerto continua con 2 singoli composti dai musicisti siciliani della band, in particolare uno di Marco Castello e l’altro di Luigi Orfino. Uscendo e rientrando sul palco Øye e la Comitiva regalano altre esibizioni fuori programma; infinesi immergono tra la gente continuando incessantemente a comporre melodie astratte con i loro strumenti a corda e si improvvisano i direttori di un lungo momento corale fatto di fraseggi semplici e caldi.

Conclusioni

Il loro stile di vita è semplice; per loro suonare rappresenta uno stato d’animo. Il tutto è esattamente identico a come è iniziato: suonavano per strada o in casa in maniera del tutto non professionale.
Il piacere che ne deriva è genuino, rilassante, non si può che essere ipnotizzati dalla complessa semplicità della loro essenza musicale.

a cura di
Fortunato Neve

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