Ben L’Oncle Soul – Locomotiv Club, Bologna – 20 gennaio 2024

Ben L’Oncle Soul – Locomotiv Club, Bologna – 20 gennaio 2024
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L’anima brillante e super energica di Ben L’Oncle Soul sprigiona la calda intimità musicale all’interno del Locomotiv Club a Bologna

L’artista

Ben L’Oncle Soul è un cantante soul che ha iniziato la sua carriera sin da subito, dopo una formazione artistica. In Francia, il suo Paese d’origine, è considerato uno degli artisti più talentuosi nei generi r&b e soul, sbalordendo anche alcune classifiche internazionali. Ha partecipato a numerosi festival aggiudicandosi un pubblico sempre maggiore tra i suoi fan.

Ben L’Oncle Soul sembra essere il padre del soul francese con uno stile anni ’50 che ha esordito con grandi classici nel suo primo disco “I have a dream“, raggiungendo poi una personalità musicale con il suo primo EP “SoulWash” e ed un album (omonimo).

Il concerto

Mi dirigo durante questa fredda serata all’ingresso del Locomotiv club, un locale nella zona underground di Bologna; entro subito in contatto con quest’atmosfera retrò in contrasto con l’edificio che la confina dallo stile industriale. L’attesa abbastanza lunga è compensata da uno scambio equivalente: l’energia di Ben L’Oncle Soul accompagnato da un batterista e un chitarrista (anche bassista).

Crea subito una linea comunicativa con il pubblico presente chiedendo continuamente come stesse, ricercando feedback che potessero modulare l’empatia nel rapporto fan-cantante. Si esibisce in alcune suoi canzoni inedite e cover dal carattere euforico, slanciato; alterna soul e reggae in uno spartito vocale graffiato, giocando con emozioni e passi di danza improvvisati.

In questa tappa del suo piccolo tour italiano, ironicamente spezza questa tendenza gioiosa terminando il concerto con alcune canzoni dal calibro malinconico. Tra i suoi singoli più famosi, esegue “Soulman“, “A Rose…“, “Addicted to you“; tra le cover vi sono “Stay” e “Seven nation army“.

Conclusioni

Le luci, talvolta rosse e altre volte blu, inondano l’essenza di questa spiritualità fatta musica (tipica del soul e influenze gospel): in uno dei suoi discorsi dice I’ll bring the Chruch here (“Porterò la Chiesa qui”). Non intende il luogo fisico della religione cristiana, ma questa mescolanza di vibrazioni profondissime che derivano dal diaframma dell’anima ed escono sonoramente intersecandone delle altre nascoste, pronte per essere scovate. Proprio per questo è chiamato il padre del soul, portatore di un’intoccabile energia che ascende ogni situazione materiale che circonda chi l’assorbe.

Questo tipo di coinvolgimento è difficile da spiegare, è una sorta di eco primordiale che avanza fino a travolgerti, il cui apice è stato raggiunto quando Ben L’Oncle Soul canta a cappella e il coro del pubblico lo accompagna naturalmente, consapevole in modo involontario sul modo di farlo.
Un concerto che sicuramente ricorderò, un’intensità difficile da replicare.

a cura di
Fortunato Neve

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Fortunato Neve

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