Israele, due giornalisti uccisi in raid a Khan Yunis

Israele, due giornalisti uccisi in raid a Khan Yunis
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(Adnkronos) – Sono oltre 20 i morti tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania in seguito ad attacchi di Israele nell’ambito dell’offensiva lanciata dopo gli attacchi compiuti il 7 ottobre da Hamas. Sei palestinesi sono rimasti uccisi in un raid aereo israeliano a Jenin, in Cisgiordania secondo quanto riferisce il ministero della Sanità dell’Autorità palestinese, citato dal Times of Israel. Due giornalisti palestinesi sono stati uccisi, tra loro il figlio del giornalista di Al Jazeera Wael Al-Dahdouh, due altri sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano a ovest di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa citando fonti secondo cui un drone israeliano ha lanciato un missile contro un veicolo a bordo del quale viaggiavano i giornalisti, nella zona di al-Mawasi, a ovest di Khan Yunis. L’attacco ha causato la morte del 29enne Hamza, figlio di Wael Al-Dahdouh, e del giornalista Mustafa Thraya. Il raid ha provocato anche il ferimento di due giornalisti, Ahmed Al-Burash e Amer Abu Amr, entrambi collaboratori della televisione Palestine Today. Il Sindacato dei giornalisti palestinesi ha documentato l’uccisione di 102 giornalisti e il ferimento di altri 71 da parte delle forze di occupazione israeliane nel solo anno 2023. Wael Al-Dahdouh aveva già perso la moglie, un figlio e la figlia in un attacco aereo israeliano che aveva preso di mira la casa in cui si erano rifugiati nel campo profughi di Nusseirat alla fine di ottobre 2023. Sono almeno 16 i palestinesi uccisi e altri 50 feriti dopo due attacchi dell’esercito israeliano contro la città di Khan Younis e il campo profughi di al-Maghazi, secondo quanto riferito da fonti locali all’agenzia di stampa Wafa.  La sparatoria in cui è rimasto ucciso questa mattina in Cisgiordania un cittadino israeliano è stato un attacco terroristico. Queste le conclusioni cui sono giunte le Forze di difesa israeliane che hanno avviato una caccia all’uomo per catturare i terroristi responsabili dell’agguato compiuto vicino all’insediamento di Ofra. Ad essere ucciso è stato un cittadino israeliano di 33 anni, residente a Gerusalemme est, trovato in condizioni disperate dai soccorritori nella sua auto. Quattro agenti della Polizia di Frontiera sono rimasti feriti in un’esplosione la notte scorsa a Jenin, in Cisgiordania, dove era in corso un’operazione antiterrorismo delle forze israeliane. Secondo quanto riferito dalle Forze di difesa israeliane e dalla polizia, citate dal Times of Israel, ad esplodere – mentre unità militari entravano a Jenin per un’operazione antiterrorismo – è stato un ordigno collocato sul bordo della carreggiata. La deflagrazione ha investito un mezzo della Polizia: quattro gli ufficiali rimasti feriti, due dei quali in modo grave. Un cittadino israeliano di circa 30 anni è stato ucciso in una sparatoria in Cisgiordania, tra gli insediamenti di Eli e Ofra, in quello che viene considerato un possibile attacco terroristico. L’uomo è stato dichiarato morto sul posto dai medici che lo hanno soccorso. Lo riporta il Times of Israel. Secondo le informazioni divulgate da alcuni media dopo i fatti, la vittima era un arabo israeliano. “Siamo arrivati rapidamente sul posto e abbiamo trovato l’uomo, seduto in auto, con ferite di arma da fuoco sul corpo. Siamo intervenuti, ma le sue ferite erano gravi”, ha raccontato un membro dell’equipe di paramedici citato dal Jerusalem Post. Le forze israeliane sono sul posto alla ricerca dei sospetti terroristi che potrebbero aver ucciso l’uomo, rende ancora noto il Times of Israel. La zona è stata temporaneamente chiusa al traffico mentre si cerca di ricostruire i fatti senza escludere alcuna pista nelle indagini. Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken è atterrato ad Amman, nuova tappa di un viaggio in Medio Oriente volto a ridurre le tensioni nella regione. A darne l’annuncio è stato su X il portavoce di Blinken, Matthew Miller: “La Giordania è un partner vitale nel contribuire a prevenire l’espansione del conflitto nella regione”, ha affermato Miller. “Siamo grati alla sua leadership nel facilitare gli aiuti ai civili a Gaza”. Dopo aver fatto tappa a Creta, ieri, Blinken è volato nella capitale giordana all’inizio di un lungo tour in Medio Oriente, il quarto nella regione in quattro mesi. Oltre ad Amman, secondo il suo ufficio, visiterà il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, nonché Israele, la Cisgiordania e l’Egitto. In precedenza aveva incontrato a Istanbul il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il ministro degli Esteri Hakan Fidan. Durante il viaggio, Blinken sta cercando di discutere passi concreti su come gli attori nella regione potrebbero usare la loro influenza per evitare un’escalation della guerra a Gaza. Washington punta anche a garantire che maggiori aiuti umanitari entrino a Gaza e che i militanti di Hamas liberino i restanti ostaggi.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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