“Il ragazzo e l’airone”: l’ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki

“Il ragazzo e l’airone”: l’ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki
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Ispirato dalla classic novel giapponese How do you live? di Genzaburō Yoshino, l’ultimo film di Hayao Miyazaki esce sui grandi schermi il 1° gennaio 2024 (contiene spoiler)

1° gennaio 2024, data da segnare senza dubbio sul calendario. Aspettato da molti, finalmente da oggi è possibile vedere una delle ultime opere del maestro Miyazaki proiettata sugli schermi dei nostri cinema. A detta di molti, la data di uscita risulta come una scelta ardita da parte del regista. Scelta, però, che dimostra la sua sicurezza sull’inevitabile successo del film. La sottoscritta, tuttavia, ha avuto il piacere e l’onore di partecipare all’anteprima de Il ragazzo e l’airone al Lucca Comics & Games il 5 novembre scorso. Fra l’impazienza e il desiderio di condividere il tumulto di emozioni causatemi dal capolavoro, l’attesa è servita come fonte di riflessione su vari aspetti del film.

Poster presente al Lucca comics
L’opera in sé

Il ragazzo e l’airone è l’ultimo film scritto e diretto da Miyazaki. Come i suoi precedenti lavori è disegnato a mano e nel progetto è presente anche il collaboratore di lunga data e talento musicale Joe Hisaishi con una colonna sonora originale. L’opera ha già fatto il suo debutto nelle sale giapponesi ad esattamente 10 anni dall’uscita di Si alza il vento. Il lavoro è cominciato nel 2016 per poi essere seguito l’anno successivo dall’annuncio del titolo, che in lingua originale sarebbe 君たちはどう生きるか (How do you live?). La traduzione italiana ha optato per un titolo diverso andando a perdere, a mio avviso, il significato inizialmente inteso. Ma possiamo stare tranquilli: tutte le caratteristiche, come la simbiosi tra realtà e magia che rendono i capolavori Ghibli così rinomati e amati, sono presenti.

Una cosa in particolare ha destato stupore. Diversamente dalle altre opere, fino a qualche mese fa non si sapeva nulla su questo film o sul suo effettivo contenuto. Zero immagini: nessun trailer o pubblicità di alcun tipo erano trapelate sul film. Era stato reso disponibile soltanto un poster al pubblico, tecnica che ha ovviamente funzionato, lasciandoci con la voglia di saperne di più.

Unico poster inizialmente reso disponibile
(fonte: Pinterest)
La fonte d’ispirazione

Hayao Miyazaki è conosciuto per essere un uomo che si è sempre circondato da numerose storie. È suo uso prendere spunti dagli scorci di vita che lo circondano, che sia da momenti di viaggio in Giappone o all’estero, dai suoi ricordi d’infanzia o da quelli della vita adulta: Miyazaki è un vorace consumatore di esperienze. Ma l’artista è rinomato soprattutto per prendere particolare ispirazione sia dai classici della letteratura che, soprattutto, dai libri per bambini.

Pertanto, per questa sua ultima opera, ha utilizzato la classic novel del 1937 How do you live? di Genzaburō Yoshino come ispirazione al film. Il libro è ambientato nel Giappone pre-Seconda Guerra Mondiale. La storia viene raccontata dalle annotazioni del diario del protagonista e dello zio, i quali riflettono sulle grandi domande dell’esperienza umana. Non si tratta di una trasposizione cinematografica, ma di una presa di spunto, dato che le due opere affrontano una trama completamente diversa, nonostante il messaggio che trapela possa sembrare lo stesso. Se prestate bene attenzione, potrete vedere l’apparizione dell’opera durante il film.

La trama

Siamo in Giappone, durante il bombardamento di Tokyo nella Seconda Guerra Mondiale. Il dodicenne Mahito si sveglia a causa del forte rumore. Non sa che presto assisterà alla morte della madre, che lavorava nell’ospedale andato a fuoco. Questo è il momento che svilupperà il resto del film, in quanto causerà nel nostro protagonista molti incubi post-trauma e la volontà di rivedere la madre nonostante tutto. In seguito all’evento Mahito, insieme a suo padre, lascia Tokyo per andare a vivere con la nuova sposa del padre che, come verremo a sapere, è la sorella minore di sua madre. Ciò che disturba fin dall’inizio è la volontà della nuova moglie di farsi chiamare mamma da Mahito.

Un altro episodio strano è l’apparizione di un airone, che sembra non sparire mai dalla sua vista. Più passano i giorni e più Mahito prova una sensazione di solitudine. Non riesce ad accettare la morte della madre, finché un giorno trova un libro intitolato How do you live? annotato da lei medesima. Poco dopo riappare l’airone cinerino che conduce Mahito ad una torre abbandonata, situata nel bosco accanto alla casa. Convince Mahito ad entrare nella torre promettendogli la possibilità di rivedere la madre.

L’airone cenerino all’inizio del film
(fonte: Pinterest)

Da questo momento in poi Mahito intraprende un’avventura che lo metterà di fronte a scelte che determineranno il modo in cui vuole vivere la sua vita. Dalla decisione di non rimanere nella dimensione in cui è stato trasportato all’interno della torre, alla scelta di lasciar andare la volontà di provare a salvare la madre, che si dà il caso sia uno dei personaggi che lo aiutano a ritornare nel suo mondo, fino a chiamare sua zia “mamma” per salvarla. Tutte opzioni che risulterebbero particolarmente difficili per qualunque persona.

Suoni e immagini che raccontano una storia

Fin dall’inizio si viene trasportati in una dimensione che solo Miyazaki riesce a creare, tra realtà e magia. Tutto evoca e vuole comunicare qualcosa. Se si presta attenzione a ogni piccolo dettaglio, dal paesaggio alle parole pronunciate, al simbolismo presente, è chiaro che tutto vuole collegarsi al tema principale del film: il cambiamento e come si decide di agire di fronte a quest’ultimo.

Dal momento in cui vediamo la prima immagine sullo schermo, essa è accompagnata da stimoli uditivi. Senza vedere cosa accade fuori dalla casa di Mahito, è possibile capire da questi cosa stia succedendo. La prima scena è estremamente dinamica, dà una scarica di emozioni, si è impazienti di sapere cosa succederà di lì a pochi istanti. Si avverte immediatamente una sensazione di disagio e di pesantezza. Per questo, suoni e immagini congiunti hanno una grande importanza per tutto il film, non sono mai scelti casualmente.

Mahito e Himi (fonte: Pinterest)
Cosa ci lascia questo storytelling?

Come per le restanti opere Ghibli, ognuno può dare la propria interpretazione e i propri commenti, facendo proprio il film. Affrontiamo assieme alcuni dei significati principali che, per varie motivazioni, hanno lasciato particolarmente il segno.

Il titolo stesso è una domanda diretta, aperta, che lascerebbe chiunque in una situazione difficile nel tentativo di trovare una risposta adeguata. Si tratta di una riflessione sul significato delle cose e della vita. Implica una connessione con il passato, il presente e il futuro: come si vive? Come si decide di vivere ogni giorno, come si affrontano la vita e le situazioni esistenziali, dove essere la versione peggiore di sé stessi può essere la cosa più facile da fare? Decidete di agire egoisticamente o di agire in buona volontà?

È una storia che ha lo scopo di farci riflettere sui “come” e sui “perché” della nostra esistenza e che vanno a formare la nostra persona, e ciò che in futuro rimane di noi. La storia è interamente impregnata dall’idea che che chi ci ha preceduto lascia il suo segno nella nostra vita. Inevitabilmente, è una narrazione che insegna a lasciar andare il passato, imparando ad andare avanti pur tenendo con sé le lezioni che questo ha lasciato.

Warawara, spiriti che devono ancora nascere e saranno i prossimi neonati nel mondo di Mahito (fonte: Pinterest)
Davvero l’ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki?

Già 10 anni fa Hayao Miyazaki aveva annunciato che Si alza il vento sarebbe stato il suo ultimo lavoro. Cosa che, effettivamente, non è successa. Non è una stranezza che il regista annunci il suo ritiro. Fino ad oggi sembra sempre essere andato contro queste sue dichiarazioni. Sta di fatto che questo lavoro d’animazione non sarà l’ultimo perché anche questa volta, a detta dei suoi collaboratori, Miyazaki sta lavorando ad un nuovo progetto. L’artista sembra essere così immerso nel nuovo lavoro che quasi si è già dimenticato di cosa tratti Il ragazzo e l’airone. Ma questo fatto è di sicuro una rassicurazione per i grandi fan dei capolavori Ghibli.

a cura di
Valentina Zilio

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Valentina Zilio

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