Il nuovo album “VILLABANKS” per farsi conoscere a 360°

Il nuovo album “VILLABANKS” per farsi conoscere a 360°
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Lo scorso 27 ottobre è uscito “VILLABANKS” il nuovo album di Villabanks composto da 24 tracce. Un disco massiccio per far esplorare a 360° l’artista

Vieri, aka VillaBanks, ha 23 anni. Cittadino del mondo, viene influenzato da vari generi musicali che riporta nelle sue produzioni artistiche. Dopo 3 mixtape prodotti con Linch, con il quale fa squadra fissa ancora oggi, esce “VILLABANKS“. Villabanks si è distinto particolarmente per i suoi temi sensuali, passionali e carnali trattati però in diverse lingue tra cui italiano, inglese, spagnolo e francese.

Nelle collaborazioni ha sempre preferito sbilanciarsi verso la scena urban e indie così come viene fatto anche in questo album con una prevalenza maggiore di artisti hip-hop. L’artista ha sempre avuto la volontà di rappresentare più forme di libertà, l’amore per la vita e i valori fondamentali oltre che affrontare in maniera diretta sessualità e affettività.

Prima dell’album sono usciti i singoli “IL DOC 3” feat. Tony Effe, Slings & MamboLosco (prodotto da Linch e Andry The Hitmaker). Nell’estate scorsa ha pubblicato i nuovi singoli “Giochi”, “Caramelo” feat. RVFV e SHIVA e “Papaya”. Ad oggi VillaBanks conta più di 1 miliardo di stream totali, e, grazie ai suoi “switch” nei brani tra diverse lingue, ha suscitato interesse anche nei mercati internazionali.

Approfondiamo “VILLABANKS”

VillaBanks ha deciso di andare in controtendenza e rilasciare un album con ben 24 tracce; un disco decisamente impegnativo in termini di lunghezza e in ottica artistica. Per questo l’artista ha “chiesto l’aiuto” a diversi colleghi tra cui Tony Effe, MamboLosco, Slings, Shiva, Ele A e tantissimi altri.

L’album è una rappresentazione di ciò che VillaBanks ha dimostrato sinora, nulla di più e nulla di meno. Non c’è sperimentazione anche se probabilmente sarebbe stato interessante ascoltare qualcosa anche di più azzardato da un artista a cui piace osare. Il disco è pieno di tracce pienamente rappresentative dello stile di VillaBanks; l’artista si è infatti distinto negli anni per essere uno dei rappresentanti massimi del reggaetonhip hop a livello italiano.

Ciò che più lo contraddistingue è la padronanza di diverse lingue e la schiettezza nei versi si riguardanti la sfera della sessualità. Ai fan del genere questo album non può che essere una manna dal cielo. L’album vede due anime dell’artista, quella reggae e quella hip-hop. Sarebbe stato molto interessante vedere un mix tra le due anche nell’ordine delle tracce e invece così non accade. Dopo un paio di tracce iniziali la connotazione hip-hop viene ripresa solamente nella coda del disco, lasciando molto spazio ai ritmi latini.

L’ultima parte risulta forse quella migliore del disco dove VillaBanks rende davvero bene sulle varie tracce. Per i non fan la parte centrale del disco evitate di ascoltarla tutta insieme, potrebbe risultare molto ripetitiva e a tratti pesante. Somministratela a piccole dosi; vi prescriviamo 1/2 tracce all’ora intervallate da qualsiasi altro genere. “Papaya” e “Caramelo” sono le canzoni “salvabili”, ascoltabili davvero un po’ da tutti.

Conclusioni finali

Sappiamo che VillaBanks è un artista conosciuto soprattutto per il suo lato reggae, ma in questo album tracce come “Banks”, “Il Doc 3”, “Game”, “SLS” e “Una Vita” sono decisamente le migliori tracce del disco: hip-hop puro, featuring pensati bene, ottimo flow dell’artista e autotune dosato al meglio. Tutte tracce comunque facenti parte della sotto-cerchia dell’hip hop.

L’obiettivo di VillaBanks probabilmente è quello di rientrare nella fetta di appassionati del genere reggaeton nonostante sia abile a destreggiarsi nell’hip-hop più puro. Magari in futuro sarebbe interessante ascoltare qualcosa vedendo le due anime invertite in termini di importanza invertito; noi la buttiamo lì, però al momento “rassegnamoci” e spagnoleggiamo tutti insieme appassionatamente.

a cura di
Luca Montanari

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Luca Montanari

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