Ultrasuoni Festival – Rimini – 9-11 giugno 2023

Ultrasuoni Festival – Rimini – 9-11 giugno 2023
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Una tre giorni da sogno per ricordare il fondatore e l’anima del Velvet di Rimini scomparso dieci anni fa, fatta di un’invasione nel capoluogo romagnolo di musica e colori senza precedenti

Per raccontarvi quello che è stato il weekend del 9-11 giugno 2023 a Rimini, quando è stata celebrata la memoria di Thomas Balsamini con l’Ultrasuoni Festival dovrei porvi un quesito, partendo dalla giornata conclusiva.

Vi è mai capitato di andare ad un concerto, e più passano i giorni più desiderate di ritornare a quell’evento?

Nel giro di alcuni giorni, più o meno a seconda di quanto sentiate quel concerto, l’adrenalina di solito va scemando. E, non so voi, ma quello di domenica è stato per me il primo evento (perché chiamarlo concerto è riduttivo) dal quale a una settimana di distanza non ne sto uscendo bene. Insomma, ci sono rimasto veramente sotto.

Ultrasuoni Festival – Rimini – 9-11 giugno 2023

I motivi sono tanti: sicuramente un peso specifico notevole è dato dal fatto di aver vissuto l’evento di domenica al Baldoria da dietro le quinte, e probabilmente è ciò che, almeno per me, ha dato un sapore unico a questa esperienza faticosa ma esaltante.

Ma in realtà, l’evento di domenica è stato qualcosa di unico (sicuramente) e di irripetibile (forse, ma per ora lo è).

Perché neanche nei sogni più reconditi avremmo immaginato di vedere susseguirsi in presa diretta Andy (Bluvertigo), Cristina Donà, Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Verdena e Subsonica in un palchetto stretto su un lago, circondato dall’acqua e da poche centinaia di persone.

Quelle stesse persone che hanno condiviso una celebrazione collettiva ma allo stesso tempo intima, della quale stento a trovare eguali nella storia recente della musica italiana (non citiamo per favore i vari festival/raduni commerciali di cadenza annuale, stiamo parlando di tutt’altra cosa), e che probabilmente sono attanagliate dai miei stessi spasmi interiori.

Verdena

Il weekend celebrativo è iniziato al molo di Rimini al celebre Rockisland, nel quale si è ricordato lo Slego, celebre locale che agli albori degli ’80 prese in mano l’ondata punk e post-punk/new wave, diventando luogo di culto sino alla sua chiusura nel 2000. E quel “remembering” ha ricordato agli avventori come idealmente il Velvet raccogliesse un’eredità pesante dallo Slego, ma senza patemi dato che negli anni ’90 Velvet e Slego sono andati a braccetto.

E così è stato naturale iniziare a celebrare il Velvet e Thomas dal primo embrione di quello che poi è stato il centro della scena alternativa riminese.

Tralasciando il concerto di sabato degli Skunk Anansie (di cui si parla qui), la domenica è arrivata come un fulmine. O meglio, facendo il conto alla rovescia nei giorni precedenti sembrava non arrivare mai. Mentre ad oggi una settimana sembra volata. Quindi sarebbe più corretto dire che la domenica è passata come un fulmine.

Perché le cose belle, si sa, si fanno attendere per poi scivolare via in un attimo.

La grande attesa dell’arrivo di domenica ha fatto da contraltare tremendo alla velocità con la quale Roberto Paci Dalò e a seguire Andy si susseguono sul palco, introdotti prima dalle parole di Andrea Gnassi che confortano riguardo ai progetti futuri su questo seme che è stato gettato nella giornata di domenica. E lo stesso Andy ha fornito uno scorcio di ciò che ha rappresentato il Velvet, un luogo che ha dato la possibilità di emergere a chi ancora aveva avuto solo porte chiuse in faccia.

Ultrasuoni Festival
Parole che pesano tanto in un’epoca nella quale si tende a misurare la validità di un’artista dai follower su Instagram o su TikTok.

Cristina Donà e Cristiano Godano si danno il cambio su quel palco suggestivo. Per poi lasciare a inebriare l’aria i Verdena e i Subsonica, che chiudono al tramonto con un onirico set acustico una giornata splendida, che spero le copiosissime gallery possano anche solo in parte riuscire a raccontare, poiché troppe parole sarebbero davvero superflue.

Subsonica

La giornata di domenica ha davvero dato il giusto riconoscimento a Thomas e a quello che il Velvet ha rappresentato per chi l’ha vissuto ma anche per chi sciaguratamente non lo ha vissuto: un rifugio nel quale sentirsi sé stessi, liberi di vivere ed esprimersi, un luogo dove il ricordo prende la forma di un sogno collettivo.

a cura e foto di
Emmanuele Olivi

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Emmanuele Olivi

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