Hans Zimmer – Unipol Arena (BO) – 3 maggio 2023
Il tour “Hans Zimmer Live” prosegue con la seconda tappa italiana, dopo quella di Torino del 1 maggio, e fa quasi sold out all’Unipol Arena di Bologna
Se si pensa a una colonna sonora epica ed emozionante uno dei primi nomi che ci verrà in mente sarà proprio quello di Hans Zimmer.
Fin troppo snobbato a Hollywood che gli ha consegnato “solo” due statuette, la prima nel 1995 per Il Re Leone e la seconda fresca dell’anno scorso per Dune, Zimmer è sempre riuscito a creare musiche iconiche e memorabili per ogni film a cui ha partecipato come compositore.
Non è un caso che ogni tour che ha fatto abbia riempito i palazzetti di tutto il mondo e abbia ricevuto il plauso di pubblico e critica. Personalmente quella del 3 maggio era la mia terza volta ad un concerto di Zimmer, e devo dire che per questo tour ha voluto decisamente alzare l’asticella, facendo diventare un semplice concerto uno spettacolo visivo davvero incredibile.
Ci sono stati anche parecchi cambiamenti nella scaletta, rispetto ai precedenti tour, che hanno permesso al pubblico di assistere live alla performance di alcune colonne sonore che finora non erano mai state portate live.
Noi abbiamo avuto il privilegio di poter assistere a questo spettacolo a poche file dal palco, immersi nella musica di Zimmer dalla punta dei capelli fino a quella dei piedi.
Una volta arrivati sul posto si percepiva un’attesa snervante. Tutti quanti non vedevano l’ora che il concerto iniziasse. Sul palco, un enorme schermo che proiettava le immagini delle persone in platea con i colori della bandiera Ucraina.
Poi il suono di una campanella, che ricordava molto quella della ricreazione a scuola, avvertiva tutti che l’inizio dello show era imminente. Alle 21:15 circa le luci si spengono e lo spettacolo comincia.
Girl power
Due figure salgono sul palco, una di queste è Loire Cutler, la voce che ha accompagnato la meravigliosa colonna sonora di Dune e che, probabilmente, è valsa l’oscar a Zimmer.
Sono proprio le note di una delle musiche del film a essere cantate da Loire che si esibisce praticamente da sola, finché un tamburo non scandisce il termine della sua esibizione, lo schermo che nascondeva il palco si alza e tutti i membri della band appaiono suonando le loro parti della canzone.
Subito dopo tocca a una delle musiche più iconiche del film Inception e arriva il primo intervento di Hans, che saluta tutto il suo pubblico e richiama Loire sul palco per presentarla a tutti.
Poi Hans presenta anche uno dei membri femminili più longevi e più amati della band, ovvero Tina Guo.
“Questo è il suo momento perché stiamo per suonare Wonder Woman, e se c’è una Wonder Woman che conosco è proprio lei.”
Ed ecco che finalmente assistiamo alla prima “danza” di Tina Guo con il suo violoncello elettrico, trattato come se fosse il suo partner e come se ci stesse facendo l’amore con così tanta passione da diventare erotica.
Come se non bastassero già le donne di talento nella band, ecco che arriva il momento di quella che ha reso la colonna sonora de Il Gladiatore così poetica e iconica: Lisa Gerrard.
Proprio lei in persona ci ha deliziati con la sua splendida voce, accompagnata dal duduk suonato da Pedro Eustache, che ci ha fatti emozionare di nuovo, come la prima volta che abbiamo visto il film di Ridley Scott.
Il primo atto dello show termina con uno spettacolare medley di Pirati dei Caraibi che vale la prima standing ovation della serata.
Secondo atto
Il secondo atto si apre dopo 20 minuti di pausa con la musica di Top Gun che, seppur solo rivisitata da Zimmer e non propriamente sua, è stata comunque piacevole poter ascoltare dal vivo.
Si prosegue poi con un bellissimo medley con le musiche de L’ultimo Samurai e un altro epico con quelle de Il Cavaliere Oscuro, durante il quale Zimmer è addirittura sceso dal palco con il suo basso per mischiarsi in mezzo alla platea e andare a baciare quella che, con ogni probabilità, era sua moglie.
Prima degli ultimi due medley c’è anche spazio per due colonne sonore passate un po’ in sordina come quella di Dark Phoenix e quella di Dunkirk, anche se quest’ultima è stata candidata all’oscar, e per il secondo brano tratto da Dune, che ha visto delle ballerine con il volto coperto da veli neri danzare al comando della voce di Loire Cutler che, ancora una volta, ci ha spettinati con la sua potenza.
Medley da brividi
Ma è quando arriviamo al medley di Interstellar che non crediamo ai nostri occhi e alle nostre orecchie.
Come se la poesia della musica non fosse già sufficiente a farci emozionare, le note del violino suonato da Rusanda Panfili vengono emulate dalla voce di Molly Rogers, anche lei violinista, che raggiunge un’estensione a dir poco impressionante.
Ma non è finita qui. Verso il termine del medley compare la danzatrice aerea Nina Treiber, che inizia a volteggiare sul suo nastro, come se anche lei si trovasse nello spazio, mentre tutto intorno a noi i giochi di luce ci facevano percepire di star facendo lo stesso viaggio intrapreso da Cooper nel film di Nolan.
Infine, l’ultimo medley è quello tratto da Il Re Leone che, con grande sorpresa, ha incluso anche alcune delle musiche de Il Re Leone 2. Non poteva mancare sul palco l’uomo dietro la leggenda, colui che ha reso l’urlo iniziale del film così iconico: Lebo M.
Grazie a lui e a Judith Sephuma tutti noi abbiamo fatto un balzo nella nostra infanzia, ricordandoci le emozioni che abbiamo provato quando assistemmo alla morte di Mufasa, trauma ancora vivo in noi. Inutile dire che tutto ciò ci ha spinti ad alzarci in piedi e a regalare la seconda standin ovation della serata.
Encore e conclusioni
Dopo pochi secondi di pausa partono le famosissime note di 007 che, come molti sapranno, non è una delle colonne sonore concepite da Zimmer, ma in questo caso è stata riarrangiata da lui per il film No Time to Die.
Infine non poteva esserci modo migliore per concludere della musica finale del film Inception, quella che risuonava nella scena della trottola che continuava a girare senza sosta, senza farci capire se fossimo nella realtà oppure ancora in un sogno. E così noi, come questa, siamo rimasti sospesi tra il tempo e lo spazio, sperando che la trottola Hans Zimmer continuasse a girare inesorabile, per donarci ancora musica.
Dopo quasi 3 ore di concerto e la sensazione di aver assistito a qualcosa di unico e irripetibile c’è solo una cosa di cui siamo certi: anche noi, come Di Caprio in Inception, avremmo bisogno di un totem per capire se quello che abbiamo vissuto fosse solo un sogno oppure la realtà.
a cura di
Edoardo Iannantuoni
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