Birdy – Fabrique, Milano – 20 aprile 2023

Birdy – Fabrique, Milano – 20 aprile 2023
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Birdy arriva al Fabrique di Milano e conquista tutti con un concerto che è viaggio tra nostalgia ed elettronica

Palco rialzato, molto… quasi come volersi elevare ancora di più, o forse sovrastare con la propria musica la venue.

21:15, il live inizia. Entrano in scena le due pianiste, il bassista (turnista credo) al buio in fondo, il batterista e poi lei, la giovane Birdy.

Look total black con body e collant, trucco viola; poi inizia a cantare: è subito magia.

Il Fabrique non è pienissimo, ma le circa 900 persone presenti sono lì, incantate ad ascoltare Birdy e godersi il concerto. Questa di Milano è l’unica data italiana del tour europeo che la cantautrice britannica sta portando in giro e che era stato fissato per l’anno scorso ma reinviato a causa, ancora una volta, della persistenza delle restrizioni Covid.

Non ho suonato moltissimo in Italia nel corso della mia carriera, ad essere onesta; ma so che il pubblico è molto caloroso e questo mi entusiasma. Penso che mi divertirò

Birdy, all’anagrafe Jasmine Lucilla Elizabeth Jennifer van den Bogaerde, infatti non tornava nel nostro Paese da sei anni ma ora finalmente è accaduto e tutti sembrano essere molto contenti!

La magia di portare il nuovo album sul palco

In questo tour presenta live il quarto disco, Young Heart, uscito nell’aprile 2021 e che ben presto è andato ai vertici delle classifiche Uk e che NME ha definito “un meraviglioso e poetico viaggio attraverso un crepacuore… Un album bellissimo”.

L’album è, a detta dell’artista, un “breakup album”, nato dalla fine di una relazione sentimentale che le aveva creato un blocco creativo. Composto in India e California, si ispira alla musica di Nina Simone ed Etta James e i brani trattano di conflitto tra la volontà di nascondersi e l’essere costretto a fuggire lontano, contrapposizione tra la propria comfort zone (la propria casa) e la vastità dello spazio, del mondo, oscurità e luce che si intersecano.

Sono così orgogliosa di questo album, il mio ultimo disco era molto più teatrale, c’era molto che succedeva, era una grossa produzione.
Questo invece è abbastanza spogliato, tutto ciò che non aveva bisogno di essere lì non lo è.
Non c’è decorazione.
Questo album lo sento molto personale, sono cresciuta molto negli ultimi cinque anni e ho vissuto nuove cose che hanno plasmato la mia comprensione del mondo ma anche di chi sono come artista.
Questo album significa molto per me, e voglio proteggerlo

Da quell’album però Birdy, non è stata ferma, è quasi “rinata” con uno spirito diverso e ha scritto un nuovo album che uscirà il 14 luglio, chiamato Portraits e di cui ci da una piccola anteprima al Fabrique.

Di Portraits Birdy dice:

“Ora non scrivo più canzoni tristi. Con il nuovo disco ho cercato di fare qualcosa di completamente diverso: divertirmi, sporcandomi le mani.
Ora mi ispiro a Kate Bush. Sono una sua grande fan. Il disco è più elettronico dei precedenti. C’è solamente una ballata. Lo so, è strano per una come me. Ma stavolta guardo di più al pop degli Anni ’80, tra new romantic e dintorni”

Il live

Ad aprire il concerto è proprio “Raincatchers”, in singolo già edito di Portraits. Una cazone con archi mischiati a musica elettronica che evoca atmosfere epiche.

Il video di questo brano è un richiamo alla sua infanzia, la storia di una bambina catapultata nel mondo degli adulti.

Mi sono trovata spesso in situazioni in cui non ero esattamente a mio agio. Quel video parla di quel periodo: persi la bambina interiore che c’era in me. Sono cresciuta troppo in fretta.
Se potessi incontrare la Birdy di quindici anni fa le direi di viversi tutto a cuor leggero, di non avere paura e di non prendere le cose troppo seriamente

Birdy trasforma queste difficoltà ed “errori” della sua gioventù non in rabbia, ma in estrema dolcezza… appare fragile ma determinata e dolce allo stesso tempo e sentirla suonare e cantare regala solo good vibes e sorrisi.

Durante la serata ci sono stati anche momenti di cover, come “1901” dei Phoenix e Skinny Love di Bon Iver. Poi, nei bis è successo davvero: duetto con Mr. Rain per Non C’è Piu musica”… super wow!

Ecco la scaletta
  1. Raincatchers
  2. Voyager
  3. 1901 (Phoenix Cover)
  4. People Help The People
  5. Surrender
  6. Young Blood (The Naked and Famous Cover)
  7. Deep End
  8. Loneliness
  9. Not About Angels
  10. Young Heart
  11. Silhouette + Running Up That Hill (Kate Bush Cover)
  12. Ruin II
  13. Automatic
  14. Quitely Yours
  15. Skinny Love (Bon Iver Cover)
  16. Heartbreaker
  17. Keeping Your Head Up
  18. ENCORE:
  19. Non C’è Più Musica (con Mr Rain)
  20. Your Arms
  21. Wings

a cura e foto di
Emanuela Giurano

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Emanuela Giurano

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