Max Pezzali, sempre sorridente, ci racconta gli anni ’90 con allegria in una Vitrifrigo Arena piena di spettatori
Max Pezzali continua il trend positivo dei colleghi di iniziare il live alle 21:00, pratica assolutamente non scontata pre-pandemia, che si è fatta realtà ormai da parecchi mesi.
Un’arena, la Vitrifrigo di Pesaro, che sembrava più una festa partecipata piuttosto che un insieme di persone giunte ad assistere ad un live. Canzoni cantate e anche recitate, da tutti i presenti, me compresa.
Il live
Pezzali sale sul palco con una camicia rossa tempestata di fulmini azzurri, con alle spalle un ledwall ipercolorato con degli Arbre Magique che si muovevano al ritmo di “Sei Un Mito”.
Parla poco, Max, perché vuole cantare per noi. Ma quando lo fa, in qualche modo non puoi fare a meno di ricordare perché sei lì: perché sul palco, c’è del professionismo. Professionismo che scandisce le due intense ore del live dal sottotitolo “Hits Only“.
“Il mio smartphone mi dice: attenzione sei in un luogo dove il volume è troppo alto! Beh, grazie, lo so anche io”, ci dice Max. Che a volerla poi vedere bene, in un qualsiasi zona della Vitrifrigo Arena il volume non era poi troppo alto, mentre l’acustica è davvero delle migliori.
Così, tra colori e vivacità si passa da “Rotta x casa di Dio” a “Ti Sento Vivere” per poi planare un attimo, e tornare fra noi, con il medley “Non me la menare / Te la tiri / 6 1 sfigato” in cui, personalmente, ricordo me stessa mentre le cantavo da giovine mentre pensavo a quello lì che mi aveva preso in giro.
E comunque, noi che nel 2022 la chiamiamo friendzone, teniamo a mente che Max ci ha scritto una canzone sopra nel 1997, dal titolo “La Regola dell’Amico” che per il live ha fatto subito seguire da “Bella Vera” e “Nella Notte”, E non ditemi che non avreste ballato anche voi.
Verso la fine
Ed è verso la fine che scende il ritmo e, nel mio caso, inizia la commozione. Da “Gli Anni” a “io Ci Sarò” una lunga sequenza di ballate che davvero senti dentro nemmeno fossi stato tu a scriverle.
Utilizzare la trita e ritrita parola “magia” mi sembra riduttivo per l’atmosfera creata da Max. Diciamo che quello che abbiamo vissuto in questi momenti è stato più un collettivo ballo fatto di amore e disamore che ha reso un tutt’uno gli spettatori, la security e gli addetti al merchandising.
E alla fine, c’è tanto spazio anche per i musicisti assieme a lui. Max li nomina uno per uno raccontando aneddoti che lungo l’arco di tutta la sua carriera hanno caratterizzato i rapporti tra il cantante e i suoi compagni sul palco.
Ricordiamoli, così come ha fatto lui: Ernesto Ghezzi alle tastiere, Giordano Colombo alla batteria, Giorgio Mastrocola alla chitarra, Lorenzo Poli al basso e Davide Ferrario alla chitarra e Synth.
L’eredità
Max Pezzali ha cavalcato il tempo, ha dettato le regole, ha preso un’auto volante per svolazzare in aria sopra le mode musicali. Ci è poi passato attraverso e ne è uscito più forte di prima.
Max Pezzali non racconta un tempo che è passato, non racconta la sua gioventù (e la nostra) ma ci fa vivere in quelli che sono gli anni d’oro di un mondo che è stato e a cui dobbiamo ancora tanto, sia a livello di moda ma anche a livello di sonorità.
Pensare di assistere ad un suo live per percorrere il viale dei ricordi è un’illusione: quelli che canta lui non sono ricordi, ma solide realtà. Realtà fatta di luci, ombre, felicità e imperfezione.
Realtà, appunto.
Setlist
Sei un mito
Lo strano percorso
Rotta x casa di Dio
Come deve andare
L’universo tranne noi
La regina del celebrità
Ti sento vivere
Hanno ucciso l’uomo ragno
Non me la menare / Te la tiri / 6 1 sfigato
Weekend
S’inkazza – Jolly Blu
La regola dell’amico
Bella vera
Nella notte
Nessun rimpianto
Gli anni
Una canzone d’amore
Come mai
Sempre noi
Nient’altro che noi
Eccoti
Io ci sarò
Se tornerai
Il mondo insieme a te
Quello che capita
Sei fantastica
La dura legge del gol
Il grande incubo
Nord Sud Ovest Est
Tieni il tempo
Con un deca
a cura di
Sara Alice Ceccarelli
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