L’eterna rivoluzione di Mariano Fortuny
Non si può parlare di moda, senza parlare della sua storia. Non si può parlare di storia della moda, senza parlare di Mariano Fortuny.
Figlio d’arte e artista poliedrico, Mariano Fortuny (in catalano Fortugn) y Madrazo si affaccia al mondo della moda con un’idea ben chiara: aiutare le donne a rivendicare la loro libertà. L’artista nasce negli anni Settanta del ‘800, epoca che vede il trionfo di abiti d’alta moda complessi, composti di sottostrutture e scheletri solidi; ne è un esempio il sellino (immagine 1)
Negli anni Novanta del ‘800, anni in cui Fortuny è nel pieno della sua giovinezza, l’abbigliamento femminile è caratterizzato da collarini alti sostenuti da un’anima rigida e lunghi corsetti con stecche. L’inserzione progressiva di strutture sempre più rigide propone un modello orientato alla sottomissione mascherata da tendenza.
La prima rivendicazione della libertà femminile da parte di Fortuny avviene nei primi anni del ‘900, attraverso la creazione del Delphos (immagine 2). L’abito in questione prende ispirazione dal chitone greco, ovvero una tunica in stoffa leggera. Il Delphos si presenta come morbido e delicato sul corpo e la sua forma semplice ed essenziale non richiede l’uso del corsetto. Pensato inizialmente come raffinatissima veste da casa, l’abito cattura l’attenzione di numerose donne dello spettacolo come Isadora Duncan ed Eleonora Duse, che cominciano ad indossarlo anche in pubblico. Successivamente, l’abito raggiunge i gradi più alti della nobiltà fino ad essere indossato dalla nobildonna Luisa Casati.
La vera, eterna rivoluzione di Fortuny risiede nell’idea di restituire alla donna la libertà di movimento ed espressione. Lo scopo iniziale di abiti come il Delphos, ormai visto principalmente come bello ed ornamentale, è quello di comunicare forza e indipendenza. È Fortuny ad ispirare i più grandi stilisti di haute couture del Novecento, come Roberto Capucci e, più recentemente, Valentino. Mariano Fortuny y Madrazo è un visionario che, attraverso i suoi abiti, comunica un messaggio chiaro al mondo: la moda non è solo un oggetto materiale, ma è storia e rivoluzione.
a cura di
Nicole Corso
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