Lacuna Coil – Fabrique, Milano – 15 ottobre 2022

Lacuna Coil – Fabrique, Milano – 15 ottobre 2022
Condividi su

In occasione del ventesimo anniversario dall’uscita dell’album Comalies, i Lacuna Coil, band heavy metal 100% italiana composta da Cristina Scabbia (voce), Andrea Ferro (voce), Marco Coti Zelati (basso, tastiera), Diego Cavallotti (chitarra) e Richard Meiz (batteria), tornano a Milano per il Comalive, unico club show europeo del 2022 (il primo dal 2019 a oggi!)

In un Fabrique gremito di gente, i Lacuna Coil si presentano alle 20.30 precise su un palco ornato con i simboli della copertina del nuovo album appena uscito Comalies XX (rivisitazione di quello del 2002), sfoggiando degli outfit tutti nuovi, apparsi già nel nuovo videoclip di Swamped XX: jumpsuit total white con delle macchie nere che ricordano molto quelle di Rorschach e schizzi di sangue sparsi.

Il trucco, invece, è sempre quello classico che caratterizza la band.L’obiettivo dell’evento Comalive era quello di celebrare i vent’anni dall’uscita dell’album nel migliore dei modi: a casa propria (la band è nata a Milano), con i propri fan, suonando tutti i brani dell’album. E così è stato.La band ha suonato tutte e 13 le tracce, da Swamped a Comalies, alternandoli con alcuni brani tratti da altri album come Black Anima, Delirium, Broken Crown Halo, Dark Adrenaline e Karmacode.

Due ore di concerto intense e piene di emozioni, con alcuni momenti a cui la stessa band ha voluto dedicare un po’ più di tempo, parlando con il pubblico e introducendo alcune canzoni con delle parole speciali.

In questo articolo ho deciso di concentrarmi proprio su questi momenti, perché credo che, attraverso le parole di Cristina, possano raccontare nel migliore dei modi il concerto.

Entwined

Dopo un breve momento di ringraziamenti per tutti i fan presenti, provenienti da tutto il mondo, Cristina prende la parola e chiede: “Quanti di voi capiscono l’inglese e quanti non lo capiscono?”.
La maggior parte dei presenti conosceva l’inglese ma la band ha comunque deciso di parlare entrambe le lingue per rispettare anche i pochi che non capivano.

“Fatemi iniziare dicendo che siete fantastici visti da quassù.
Abbiamo pensato a lungo a questa data, eravamo molto agitati perché è lo show di casa, ci sono tanti amici che sono qui a vederci, e vorremo davvero che fosse tutto perfetto, con voi lo è già.
Grazie di essere qui, ci era mancato infinitamente tutto questo, questa energia, questo scambio.
Perché il punto dei concerti è proprio questo, lo scambio di energia tra chi è sul palco e chi è venuto a vedere l’artista, ed è così che ci si sente quando si è “Entwined” (intrecciati).”

Destrutturare e ricostruire

Tra una canzone e l’altra arriva il momento di parlare un po’ del nuovo album, senza dimenticare di commentare il nuovo outfit!

“Vi piace il nuovo outfit? Finalmente posso indossare qualcosa di comodo anch’io come i ragazzi, ora so cosa si prova, ed è fantastico, sono completamente libera.
Vi devo dire che è stato davvero un bel viaggio quello di destrutturare e ricostruire Comalies XX, ed è per questo che abbiamo deciso di fare questo evento speciale, così da poter suonare tutte le nuove canzoni, che non sono nuove e che ci portano indietro al passato, ma con il tocco che abbiamo adesso, perché non vogliamo vivere nei ricordi, vogliamo solo tenerli con noi e portarli avanti, perché non dovremmo mai guardarci indietro”

Subito dopo è stato il momento di Trip the Darkness, brano tratto dall’album Dark Adrenaline.

The Ghost Woman and The Hunter…in the crowd

Arriviamo a quello che, a mio parere, è stato il momento più bello e magico di tutto il concerto: Cristina decide di venire a cantare un pezzo in mezzo alla folla.

“Vorrei chiedervi un favore, e vorrei che il nostro uomo delle luci, Paolo, le puntasse in un punto specifico. Vorrei chiedere ad ognuno di voi di abbassarvi, di sedervi, spero non abbiate messo i vostri vestiti migliori, e c’è un motivo per cui vi sto chiedendo di farlo: vorrei venire in mezzo a voi e cantare la prossima canzone da lì.
Qualche settimana fa, abbiamo suonato in Germania e il palco era così vicino al pubblico che ho deciso di scendere nel pit e tutti erano sorpresi. Così ho pensato ‘sarà un incubo per i tecnici ma sarà anche molto figo da fare’. Allora questa ce la facciamo insieme, è una canzone che non facciamo da un po’ e si chiama The Ghost Woman and The Hunter”

Le luci blu si stagliavano su Cristina e illuminavano anche il resto della sala.
Una volta iniziata la canzone, tutti erano incantati da lei e la ascoltavano senza distogliere lo sguardo. Ovviamente non tutti erano rimasti seduti, alcuni erano in ginocchio e altri in piedi, ma quello che mi ha stupito di più è che nessuno si è mosso dal proprio posto.

Di solito quando il cantante va in mezzo al pubblico tutti iniziano a fare a botte per raggiungerlo, ma questa volta non è successo.
C’era completo e totale rispetto per la figura di Cristina, che con gentilezza e garbo, salutando il pubblico, ha potuto camminare tranquillamente fino al punto designato, esibirsi e tornare sul palco.

La voce meravigliosa di Cristina, la bellissima canzone, le luci e tutte le cose che ho elencato prima hanno reso questo momento magico e memorabile.

Heaven’s a lie

Anche questo brano ha avuto un’introduzione di tutto rispetto che vale la pena citare.

“Vent’anni fa, cantare la canzone che stiamo per fare, era molto strano perché le parole e i cori erano un po’ forti, al tempo. Non era come oggi.
Quindi quando abbiamo cantato Heaven’s a Lie, abbiamo ricevuto parecchie occhiatacce. Ma abbiamo continuato per la nostra strada, come al solito, perché volevamo comunicare che tutti dovrebbero essere liberi di pensare qualunque cosa vogliano, nessun limite, nessun filtro: siate voi stessi!”

Sante parole, Cristina!

Our Truth…a stomaco vuoto!

Per questa canzone abbiamo avuto un divertente siparietto tra Cristina e Marco.
La cantante ha provato a testare la folla dicendo: “Vediamo se siete pronti per la prossima canzone” e intonando le prime note, alle quali il pubblico ha risposto prontamente cantando le seguenti.

“Wow, mi aspettavo avreste fatto schifo e invece siete stati perfetti”, al che Marco ha proposto di farla due toni sopra, spingendo così Cristina a dire: “Falla tu”.
Il pubblico chiaramente ha iniziato a incitare il bassista perché voleva sentirlo cantare, così Marco ha preso il microfono, ha assecondato l’incitamento e poi ha detto “No”.

Il pubblico però ha continuato, così lui ha ripreso il microfono dicendo: “Avete rotto il c***o”, ovviamente in italiano, scatenando le risate dei presenti.

Il microfono ripassa a Cristina che dice: “È di cattivo umore perché non ha ancora mangiato”.

E, dopo che Marco ha invitato tutti a darsi una mossa perché aveva fame, facendo ridere nuovamente tutti, è stato il momento di Our Truth.

The Prophet Said e Comalies

Ci avviamo verso la fine del concerto con le ultime canzoni, anch’esse introdotte brevemente da Cristina.
La prima è stato introdotta come una canzone mai suonata prima ma, ovviamente, era una battuta, dato che anche questa è tratta dall’album Comalies.

“Fatemi raccontare una breve storia riguardo a questa canzone. Vent’anni fa abbiamo messo insieme questa canzone incastrando diverse idee che avevamo avuto in studio, ma non abbiamo mai pensato a questa canzone come una canzone completa, così abbiamo deciso di rifarla mettendo davvero tutto insieme questa volta. Vediamo se avrà un senso. Questa canzone si chiama The Prophet Said.”

Come ultima canzone, prima dell’encore, è stata ovviamente scelta quella che ha dato il nome all’album, ovvero Comalies.
In mezzo alla folla c’erano molte persone che indossavano capi d’abbigliamento con dei girasoli, simbolo della copertina dell’album del 2022, e non sono passati inosservati agli occhi di Cristina.

“Vedo un sacco di girasoli stasera. La prossima canzone è quella che ha dato il titolo all’album, e vorrei chiedervi di portare un po’ di luce nella sala, usando il vostro telefono o un accendino. Ripensandoci l’accendino potrebbe essere pericoloso, meglio il telefono.”

Encore

Una volta finita l’esibizione di Comalies la band lascia il palco per qualche minuto, mantenendo però la musica accesa e le luci sul palco ancora ben funzionanti.
Dopo alcuni, interminabili minuti, vediamo finalmente tornare Cristina che sfoggia un nuovo outfit: una tonaca nera che i fan hanno già potuto ammirare nel recente video di Tight Rope XX.

Infatti, dopo l’esibizione in solitaria di Aeon fatta dalla cantante, anche il resto della band si riunisce sul palco con i nuovi outfit per suonare Tight Rope. Subito dopo è il momento degli ultimi ringraziamenti e della cover più famosa della band, che li ha fatti conoscere in tutto il mondo, ovvero quella di Enjoy the Silence, dal brano originale dei Depeche Mode del 1990.

“Vogliamo davvero ringraziare ognuno di voi per essere venuto qui questa sera, avete reso questo compleanno davvero speciale, nonostante siamo attivi da più di 25 anni non ci dimentichiamo mai da dove siamo arrivati e non saremmo qui in questo momento se non ci foste stati voi a supportarci. Ma ora è il momento di cantare, vediamo un po’ qual è il lato che fa più casino”

E dopo questo piccolo test vocale, fatto da Cristina e Andrea al lato sinistro e destro del pubblico che, alla fine, non ha visto nessun vincitore, è stato il momento di cantare tutti insieme Enjoy the Silence.

“Sfortunatamente è arrivato il momento di andare, abbiamo solo l’ultima canzone. E pensate che c’è qualcun altro che dovrà venire al fabrique a ballare, quindi ci tocca venire per un altro concerto e voglio rivedervi tutti. Grazie per aver celebrato questo compleanno, chiuderemo con una canzone che è diventata il nostro ‘anthem’ (inno), e serve per ricordarci che niente ostacola il nostro cammino (Nothing Stands in Our Way)”

Un’unica, grande famiglia

Si chiude così questo meraviglioso evento che ha portato più di due ore di musica heavy metal nel cuore e nello spirito di ognuno dei presenti. Non è mancato l’head banging ma, stranamente, è mancato il pogo.
Sarà probabilmente che l’armonia creata dalla voce angelica di Cristina e il growl di Andrea è talmente bella da lasciare tutti estasiati e quindi poco vogliosi di pogare.

Ma poco importa.
Ciò che importa è che questo concerto abbia portato gioia sia al pubblico che alla band, perché alla fine i compleanni servono a questo no?
A festeggiare e divertirsi con amici e parenti.
Ed è proprio questo che eravamo ieri sera: un’unica grande famiglia riunita per celebrare un evento.

Buon compleanno Comalies, buon compleanno Lacuna Coil!
Di seguito la scaletta del concerto (i brani non sono in ordine di esibizione).

Blood, Tears, Dust
Delirium
Reckless
Trip the Darkness
Our Truth
Layers of Time
Veneficium
Sword of Anger
Swamped XX
Heaven’s a Lie XX
Daylight Dancer XX
Humane XX
Self Deception XX
The Ghost Woman and the Hunter
Unspoken XX
Entwined XX
The Prophet Said XX
Angel’s Punishment
Comalies XX

Encore

Aeon XX
Tight Rope XX
Enjoy the Silence
Nothing Stands In Our Way

a cura di
Edoardo Iannantuoni

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – “Materia (Pelle)”: il dna musicalmente colorato e contaminato di Marco Mengoni
LEGGI ANCHE – “Face it Alone”: il nuovo brano inedito dei Queen
Condividi su

Edoardo Iannantuoni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *