“Cerezo”: Emanuele Dabbono ci racconta il suo nuovo singolo

“Cerezo”: Emanuele Dabbono ci racconta il suo nuovo singolo
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È uscito lo scorso 30 settembre “Cerezo”, il nuovo singolo del cantautore genovese Emanuele Dabbono. Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con lui

Emanuele Dabbono, cantautore, autore e polistrumentista italiano nasce a Genova (per la precisione a Campomorone) nel 1977. Inizia il suo percorso musicale suonando la chitarra e il basso in diverse band. Tra il 2002 e il 2006 Emanuele Dabbono apre i concerti dei Nomadi, si esibisce come ospite a Top of the pops e vince il Cornetto Free Music Festival con il brano “Scritto sulla pelle” che nell’estate del 2006 esce come singolo prodotto dai Planet Funk.

Due anni dopo, nel 2008, Emanuele si presenta al pubblico televisivo partecipando alla prima edizione di X Factor Italia dove si piazza al terzo posto. Nello stesso anno pubblica insieme alla sua band, i Terrarossa, il suo primo EP “Ci Troveranno Qui” (prodotto con Alessandro Finaz della Bandabardò) e parte con la band per un tour che lo vede impegnato per oltre due anni in tutta Italia.

Nel 2015 pubblica per Edel Music il terzo album con i Terrarossa,La velocità del buio seguito a due anni di distanza dall’album solista “Totem”. L’anno successivo arriva il primo album live “Leonesse”.

Oggi, nel 2022 torna sulle scene con un nuovo singolo, “Cerezo”.

Per gli appassionati di calcio, e più di tutti i tifosi della Sampdoria, di certo il nome Cerezo non può passare inosservato. Emanuele Dabbono decide di intitolare il nuovo pezzo come il celebre centrocampista brasiliano della Sampdoria Toninho Cerezo.

“Cerezo” racchiude l’emozione febbricitante dei tifosi di calcio e i momenti condivisi tra padre e figlio a guardare le partite della Sampdoria. Il brano rende omaggio a quegli appuntamenti fissi ed intimi, alle parole non dette e all’emozione di un gol all’ultimo minuto. È proprio lo stadio genovese Luigi Ferraris lo sfondo in cui Emanuele ha deciso di ambientare il video ufficiale di “CEREZO”, diretto da Luigi Cerati.

“Cerezo” anticipa i 16 nuovi brani inediti presenti nel nuovo album di Dabbono intitolato “Buona Strada”. Il disco, prodotto da Tiziano Ferro, sarà disponibile in tutti gli store digitali a partire dal 21 ottobre 2022.

Noi di The Soundcheck abbiamo ascoltato il nuovo singolo e siamo rimasti davvero entusiasti. Per questo abbiamo fatto qualche domanda ad Emanuele Dabbono.

Ciao Emanuele e benvenuto su the Soundcheck. È bello averti qui con noi. Come stai?

Grazie mille. È un periodo d’oro. Hai presente quando lotti tanto per qualcosa e finalmente vede la luce? Ecco, una sorta di rinascita. 

È da poco uscito il tuo nuovo singolo “Cerezo”.  Da grande tifoso della Sampdoria, raccontaci come mai hai deciso di dare questo titolo al tuo brano.

Nel brano canto “senza parastinchi hai preso calci per me senza fiatare” riferito a mio padre. 

Cerezo portava i calzettoni giù, senza parastinchi, adoravo il suo modo dinoccolato di correre e mettersi al servizio della squadra. Segnò alcuni dei gol più importanti di quella stagione magica che ci consegnò a sorpresa lo scudetto. 

Non era la stella della squadra, ma era colui che con la sua classe e la sua gioia di giocare riempiva gli spazi e spesso portava Vialli e Mancini a segnare. Un po’ come il mestiere dell’autore che spesso trova l’assist per portare un artista al gol. 

Amore e passione si intrecciano in questo pezzo. Ad un certo punto scrivi “Divisi da una stanza, io a scrivere parole. Tu sul divano sfondato, tu e il televisore. È in quella di fianco, eppure distanti anni luce”. Con tuo padre avevate in comune solo la passione per il calcio, oppure anche la musica era un legame forte?

Molti dei dettagli che spesso odiavo in lui, me li sono ritrovati io. Non eravamo quindi poi così diversi, nonostante le continue liti. Aveva per me un’idea di futuro che non volevo seguire. Amavo già’ allora scrivere canzoni, ma per lui non era un lavoro, poi una perdita di tempo.

Mi è dispiaciuto tantissimo non riuscire a dimostrargli che si sbagliava finché era vivo. Poi, col tempo ho immaginato che sia stato lui dall’alto, dovunque si trovi, a dirigere il mio futuro verso ciò che desideravo

Durante l’ascolto del brano, si percepisce come a volte sono più le parole non dette di quelle dette. Cosa ti ha fatto capire la scrittura di questo brano? 

Che mio padre era un eroe. Senza mantello e, qualche volta, anche senza lavoro. Eppure conosceva 9 lingue, aveva una cultura che io non avrò mai. Mi ha insegnato l’umiltà e l’attaccamento alle proprie radici. A ricordarmi che ogni scelta che puoi fare tu, e non qualcun altro per te, è un dono. 

In “Cerezo” c’è tutta la tua storia: la famiglia, il calcio e Genova. Come ti ha ispirato la tua città nella composizione delle tue canzoni?

Restandone un poco in disparte. Sono nato a Genova, vissuto a Campomorone, nella sua provincia. Io e i miei amici di allora, Stefano, Angelo, Luca, Simone la guardavano da lontano, anche con un po’ di timore e le sue luci, dalla collina, sembravano accecanti. Come i sogni che avevamo. 

Passavamo le nostre giornate in un campo polveroso a giocare a pallone o per i sentieri che ci conducevano ai laghi. Ci sentivamo liberi come in “Stand by me” di Stephen King

Il singolo anticipa i 16 nuovi brani inediti presenti del tuo nuovo album “BUONA STRADA”, prodotto da Tiziano Ferro. Cosa possiamo aspettarci da questo tuo nuovo lavoro? 

Umanità. Rispetto verso chi crede ancora che la musica sia un’urgenza di raccontare e non uno schema da seguire. Parlo a loro, pochi o tanti che siano. 

Ci puoi anticipare qualche data live?

Canterò per la prima volta “Cerezo” dal vivo sabato 8 al teatro di strada nuova a Genova, ospite della finale del concorso nazionale per autori “Genova x voi”. 

Intanto che aspettiamo Emanuele sui palchi di tutta Italia, ci riascoltiamo con piacere “Cerezo”!

a cura di
Martina Giovanardi

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