I Nomadi fanno da apripista nella serata iniziale di “SCORRE – Il Festival”, con il loro tour 2022 “Solo esseri umani”.
Nello scenario rurale e genuino di Sissa Trecasali (Parma), nella serata di venerdì 26 agosto i presenti hanno potuto vivere la magia nell’ascoltare una carrellata di brani della band più longeva della storia italiana, i Nomadi.
La band e i cambi di formazione
Nonostante i cambi di formazione, dopo la scomparsa nel ’92 del fondatore dei Nomadi, Augusto Daolio, negli anni l’essenza del gruppo emiliano non ha mai smesso di battere e di risultare vera. Nomadi che hanno segnato la storia, e che tutt’ora lasciano traccia. La band oggi è formata dall’altro fondatore Beppe Carletti (tastiere e fisarmonica), Cico Falzone (chitarre, cori), Daniele Campani (batteria dal 1990), Massimo Vecchi (basso e voce dal 1998), Sergio Reggioli (violino e voce dal 1998) e Yuri Cilloni (voce dal 2017).

La cornice di piazza Roma di Sissa ha accolto questo concerto, nuda e senza fronzoli con i suoi edifici della bassa parmense e l’illuminata Rocca dei Terzi che spiccava sopra le case, guardando il concerto e il suo pubblico dall’alto. Location alternativa, forse fuori dagli schemi delle “grandi piazze” o teatri, ma ciononostante non ha scoraggiato i fans dal presentarsi numerosi.
È ora dei Nomadi
Puntuali come gli orologi svizzeri iniziano il concerto alle 21, con l’arrivo in gilet di pelle e capello lungo di Yuri che ha intonato il brano “Contro” a due voci con Massimo. Una voce profonda, che parte dall’interno per fuoriuscire come un drago che sputa il suo fuoco verso il pubblico, formato principalmente dai fans storici e di persone che di vita ne hanno vista passare un bel po’.
È l’ora poi di “Ma che film la vita” che, parola dopo parola, percorre tutte le tappe della vita delle persone, ringraziando per tutte le azioni intraprese. D’altronde come loro stesso dicono:
“La vita è proprio un film, una perenne sorpresa, che ci rimette in gioco ogni istante”
Il concerto
Due ore di musica incessante, di parole scolpite nelle pietre, nei muri e sulla pelle delle persone, che sembrano essere scritte per tutte/i e senza tempo. Da canzoni più sentimentali come “Sangue al cuore” e “Dove si va” seguendo con una cascata di brividi sulla pelle con “La canzone del bambino nel vento (Auschwitz)” e “Il vecchio e il bambino”. Parole scritte da una mano esperta come Guccini, e performance da un bagno di sentimenti come solo i Nomadi ci regalano da ormai 59 anni (l’anno prossimo sarà il 60° anno di carriera della band! Ndr).

L’ingrediente segreto dei Nomadi
Se dovessi rispondere alla domanda “Cosa rende i Nomadi una band così longeva e genuina col passare degli anni?” risponderei con: la loro passione per la musica, per la ricerca di parole nei testi e soprattutto la loro complicità presente nei brani e sul palco fra i membri. Ridere e scherzare l’uno con l’altro è stato parte dello show tutta sera intrattenendo il pubblico.
“Siamo qui stasera fra la bassa di Parma, dove per voi lo gnocco fritto è presente come lenzuola in casa”
“Come l’hai chiamato scusa?”
“Ah scusate, torta fritta! Ho passato troppo tempo con dei reggiani come vedete qui sul palco”
Battute sul palco fra Cico e Massimo
Due ore di Sangue al cuore
Con ben 29 canzoni proposte, i Nomadi arrivano alla fine del loro show che, come di consueto, termina con la tripletta che inizia da “Dio è morto” e prosegue con “Canzone per un’amica” e termina con una delle canzoni più famose e che li ha portati al successo: “Io vagabondo”. Come sempre all’inizio di questo brano i Nomadi non hanno mancato la tradizione di leggere e mostrare i vari cartelloni che i fans hanno adagiato sul palco durante il concerto; un bellissimo momento di scambio e di conversazione fra band e pubblico.

Salutiamo la serata e la band con la classica chiusura dei loro concerti, “Tedeum”, e urlando insieme al frontman “Sempre Nomadi!”
La scaletta:
- Contro
- Ma che film la vita
- Noi non ci saremo
- Frasi nel fuoco
- Dove si va
- Sangue al cuore
- Fiore nero
- La settima onda
- Ti lascio una parola (goodbye)
- La canzone del bambino nel vento (Auschwitz)
- 20 de abril
- Se non ho te
- Il vecchio e il bambino
- Una storia da raccontare
- Salvador
- Il paese delle favole/bella ciao
- C’è un re
- Marinaio di vent’anni
- Gli aironi neri
- Mediterraneo
- Un pugno di sabbia
- Io voglio vivere
- Ho difeso il mio amore
- Io ci credo ancora
- Un giorno insieme
- Canzone per un’amica
- Dio è morto
- Io vagabondo
- Tedeum
a cura di
Francesca Bandieri
foto di
Mirko Fava
LEGGI ANCHE-Achille Lauro – Piazza Boccolino, Osimo (AN) – 26 agosto 2022
LEGGI ANCHE- Management – Fabrica di Roma (VT) – 26 agosto 2022