“Rise – la vera storia di Antetokounmpo”

“Rise – la vera storia di Antetokounmpo”
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Da dove ha avuto origine la leggenda di Giannis Antetekounmpo e dei suoi fratelli? Il documentario Rise cerca di rispondere a questa domanda, ripercorrendo i passi della famiglia del campione

Se lo spettatore pensava di trascorrere una serata in compagnia di un documentario sul basket, si sarà probabilmente dovuto ricredere. Lo sport che ha reso celebri i fratelli Antetokounmpo passa, infatti, in secondo piano. A rubare la scena sono i momenti più intimi della loro storia come i sacrifici dei genitori, il legame tra i familiari, la passione comune. Un racconto delicato e a tratti commovente, che contribuisce a rendere più fulgida la stella degli Antetokounmpo.

Locandina del film
(Fonte: Pinterest)
Pillole cestistiche

Per chi non è avvezzo al mondo NBA, Antetokounmpo può sembrare solamente un cognome impossibile da pronunciare. Al contrario, gli appassionati di basket sanno che quest’ultimo appartiene ad un gruppo di vincenti. Il più conosciuto tra i fratelli è senza dubbio Giannis, volto dei Milwaukee Bucks e, tra le altre cose, MVP delle NBA Finals nel 2021. L’atleta è universalmente considerato uno dei giocatori migliori di sempre, tanto da essere inserito nella lista dei 75 giocatori più forti di tutti i tempi.

Nonostante Giannis tenda forse ad oscurare i fratelli, non si può dire che questi ultimi non si siano ritagliati il loro spazio nella lega americana. Ad aggiudicarsi infatti il prestigioso anello coi Milwaukee Bucks di Giannis nel 2021 è stato anche Thanasis, il secondogenito degli Antetokounmpo. Quest’ultimo è approdato nell’NBA un anno dopo il fratello minore, nel 2014, grazie alla scelta dei New York Knicks.

Come se servissero ulteriori prove della vena vincente della famiglia anche Kostas, il quartogenito, si è laureato campione NBA nel 2020 con i Los Angeles Lakers. Attenzione anche al piccolo di casa, Alex, che al momento milita nei Raptors 905… se è vero che buon sangue non mente, per gli anni a venire ne vedremo delle belle.

Thanasis, Giannis e Kostas Antetokounmpo
(Fonte: basketuniverso.it via Google Immagini)
Il film

“Il re d’oltremare è tornato a casa”. È questo il significato del cognome Adetokunbo, traslitterato in greco in Antetokounmpo. Ironia della sorte, esso sembra quasi riassumere la storia della famiglia. Il documentario si apre con i genitori dei futuri cestisti, Charles e Veronica Antetokounmpo, che si lasciano alle spalle la loro vita e il loro primogenito, Francis, in Nigeria. I due, interpretati rispettivamente da Dayo Okeniyi e Yetide Badaki, cercano di raggiungere la Grecia per poter ricominciare da capo. L’impresa, però, presenta ovvie difficoltà. I coniugi migrano verso l’Europa in maniera clandestina e rischiano continuamente di venir presi e rimpatriati.

Svariati anni dopo aver lasciato la Nigeria la famiglia Antetokounmpo pare aver trovato un equilibrio. I membri sono diventati sei: sono infatti nati in Grecia Thanasis, Giannis, Kostas e Alex. La situazione, però, rimane precaria. A causa delle leggi vigenti nello stato ellenico i quattro ragazzi sono degli apolidi e i genitori a loro volta non possiedono la cittadinanza. Per far quadrare il bilancio familiare i quattro ragazzi aiutano la madre vendendo oggetti di vario genere ai turisti, racimolando quanto più denaro possibile.

Charles e Veronica però, attenti ai bisogni dei figli, cercano di garantire loro un’esistenza il più dignitosa possibile. Il padre porta spesso i quattro fratelli a giocare a calcio, spiegando l’importanza del gioco di squadra e, di riflesso, del legame familiare. Tale sport, però, non è destinato ad essere parte del futuro degli Antetokounmpo. Thanasis e Giannis, interpretati da Ral Agada e Uche Agada, vengono presto attirati dalla palla a spicchi e vengono invitati ad alcuni allenamenti di prova del Filathlitikos. L’allenatore della squadra percepisce l’enorme talento dei due fratelli e contribuisce nel plasmarli, permettendo loro di continuare ad essere parte del roster.

La famiglia Antetokounmpo nel film
(Fonte: Google Immagini, my red carpet)
La svolta

Le potenzialità dei due iniziano a venire notate anche dai talent scout. Addirittura, a Thanasis arriva l’offerta di un importante college, sebbene il team ritiri poi la stessa una volta scoperta la situazione d’irregolarità in cui versa la famiglia. La situazione della famiglia Antetokounmpo e di Giannis in particolare cambia quando uno scout, Haris Eleftheriou, decide comunque di puntare su di lui. Il Zaragoza, squadra spagnola, si interessa al giovane. Giannis si trova ad un bivio. Può assecondare la richiesta di un altro drafter, Paco, che gli garantirebbe un contratto sicuro e la cittadinanza lasciando però indietro la sua famiglia. In alternativa, può invece affidarsi ad Haris, che ha da subito creduto in lui. La scelta di Giannis, memore degli insegnamenti del padre, è più che ovvia.

Sorprendentemente, Haris rivela agli Antetokounmpo che il giovane può dichiararsi eleggibile per il Draft NBA 2013. Giannis vola a New York col fratello Thanasis e, dopo allenamenti e innumerevoli colloqui coi rappresentanti delle diverse franchigie americane, presenzia alla sontuosa cerimonia del Draft. Il giovane talento greco viene chiamato, in linea con le aspettative, con la quindicesima scelta assoluta dai Milwaukee Bucks: la stella degli Antetokounmpo inizia a splendere.

I quattro fratelli sul set del film
(Fonte: Sky Sport via Google Immagini)
Considerazioni generali

Come già accennato in precedenza, lo sport nel documentario passa in secondo piano. Al contrario, l’importanza della famiglia occupa un ruolo di spicco, risultando a tratti addirittura eccessivamente idealizzata. La narrazione, forse un po’ lenta per gran parte del film, riesce comunque a trasmettere tutte le difficoltà che i protagonisti hanno dovuto affrontare. Anche l’importanza delle figure di Charles e Vera Antetokounmpo viene perfettamente resa dai due attori. Senza gli enormi sacrifici dei due coniugi, infatti, la strada intrapresa dai fratelli non sarebbe stata la stessa. Gli interpreti di Giannis e Thanasis, alla loro prima esperienza sullo schermo, hanno svolto a loro volta un buon lavoro. Sembra quasi come se vedessimo i veri fratelli sullo schermo, imbarazzati ma rapiti dal nuovo mondo del basket.

Il racconto, generalmente commovente, raggiunge il suo apice nella parte finale. In essa, infatti, sono presenti filmati reali della prima partita di Giannis in NBA e la registrazione del discorso tenuto da quest’ultimo in occasione della vittoria del premio MVP della stagione regolare del 2019. Le parole del campione, tra le lacrime, sono dedicate ai fratelli ma in special modo ai genitori sebbene fosse presente, dei due, solo la madre. Charles Antetokounmpo è infatti morto nel 2017 e l’ultimo frame del film è dedicato proprio a lui, per ricordare un uomo che ha dato tutto per la sua famiglia. Lo ammettiamo senza problemi: le lacrime, nei minuti finali, sono scese inesorabilmente anche a noi.

È il mio eroe. Quando sei un bambino, non vedi il futuro. Se hai dei bravi genitori, loro vedono il futuro per te. Lei ha sempre visto il futuro in noi, ha sempre creduto in noi, era sempre lì per noi. Lei è il fondamento di questa famiglia. Sei il mio vero eroe!

Giannis Antetokounmpo alla madre Veronica

Conclusioni

Insomma, Rise non è forse il più memorabile dei film riguardanti il basket, ma ci sentiamo di dire che vale la pena di essere visto. La pellicola è capace di arrivare al cuore dello spettatore: è impossibile rimanere indifferenti alle dimostrazioni d’affetto e all’amore che lega gli Antetokounmpo. Nonostante alcune volte tale componente venga esagerata, il messaggio che ha sempre guidato questa famiglia è chiaro. Per quante difficoltà si possano incontrare nel corso della vita: finché si è assieme, nulla è impossibile.

Trailer ufficiale

a cura di
Annalisa Barbieri

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Annalisa Barbieri

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