MotoGP, Assen: la Cattedrale non delude

MotoGP, Assen: la Cattedrale non delude
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Ad Assen, Bagnaia vince e convince. Quartararo commette il suo primo errore e Espargaro conduce una delle gare più belle di sempre. Nelle categorie minori trionfano Fernandez e Sasaki.

Il regalo di Sasaki

Nel giorno del suo 51° compleanno, Max Biaggi torna sul podio di Assen, diciannove anni dopo l’ultima volta in MotoGP. Ma non da pilota, poiché si trova sul gradino del podio più a sinistra, riservato ai costruttori.
E se è lì, è grazie ad Ayumu Sasaki, suo pilota, al primo successo personale nel motomondiale.

Moto3 Sasaki

Il pilota Husqvarna è autore di un weekend eccellente, iniziato con la conquista della pole, a tre anni di distanza dall’ultima. In gara, poi, non lascia mai il gruppo di testa, composto da nove piloti, rimanendo costantemente in lotta per la vittoria, oscillando tra le prime quattro posizioni.
A due giri dal termine, però, il giapponese infila Izan Guevara, conquistando la testa della corsa e, poi, la vittoria.

Grazie ai venticinque punti conquistati in Olanda, ora Sasaki è quarto in classifica generale, a due punti da Dennis Foggia, finito nella ghiaia: un risultato importante anche per il morale, visto il difficile inizio di stagione tra ritiri e infortunio, che fa ben sperare per il prossimo anno.

A completare il podio, i due piloti Aspar, che mantengono saldamente la leadership del campionato, separati da soli 3 punti: in testa per gran parte della corsa, per Guevara è stata una gara piuttosto lineare, sporcata solo dallo scontro con Sasaki.

Non si può dire lo stesso per il suo compagno di team, Sergio Garcia, autore di una splendida rimonta: partito diciottesimo, conquista ben otto posizioni alla prima tornata, portandosi, così, a ridosso del gruppo di testa. Con astuzia e fortuna, negli ultimi giri si mantiene fuori dalla bagarre per il podio, approfittando degli errori altrui: con la caduta di Foggia e lo strike di Munoz ai danni di Masia, il pilota Aspar colma il distacco dai primi tre della corsa.

All’ultima chicane, spara, poi, l’ultima cartuccia: approfittando della lotta tra Guevara e Suzuki, lo spagnolo supera al fotofinish il giapponese, escludendolo dal podio.

Gli altri

Al quinto posto troviamo Xavier Artigas, seguito da Holgado e Nepa, primo degli italiani.
Un altro weekend difficile, invece, per Riccardo Rossi, undicesimo e Andrea Migno, quindicesimo.
Un GP da dimenticare anche per Foggia, che cade a quattro giri dal termine: nel tentativo di evitare una collisione con Munoz, l’italiano si allarga in uscita di curva uno, andando a colpire il cordolo rientrando in pista.
Con questo zero, per il pilota Leopard si è, di fatto, conclusa la rincorsa al titolo mondiale.

Fernandez bis

Nella classe di mezzo della MotoGP, Augusto Fernandez si porta a casa la seconda vittoria di fila: partito dalla nona casella, lo spagnolo conduce una gara di sostanza, mantenendo un passo costante e capitalizzando sugli errori altrui.
Con questo risultato, il pilota KTM potrà godersi le vacanze al comando della classifica, a pari punti con Vietti.

Moto2 Fernandez

Alle sue spalle, un solidissimo Ai Ogura conquista un ottimo secondo posto: ora, un solo punto lo separa dai due leader del campionato.
Nonostante la partenza dalla quarta casella, il podio di Assen è stato, a tratti, un risultato quasi insperato per il giapponese: al terzo giro di gara, infatti, precipita addirittura in quindicesima posizione. Come per Fernandez, una miscela tra buon manico e fortuna gli consente di risalire fino al podio.

Al terzo posto un buon Jake Dixon: per l’inglese, artefice della pole nel sabato, è il secondo podio stagionale.
Dietro di lui, a trenta millesimi di secondo, un grandissimo Celestino Vietti, che ancora una volta mette una toppa su un weekend partito male.

Al quinto posto, il pilota di casa Bo Bendsneyder, seguito da Alonso Lopez: autore di un’ottima partenza, lo spagnolo si è poi perso nelle retrovie nel corso della gara.
Al settimo posto chiude Tony Arbolino, unico degli italiani a punti oltre a Vietti.

Nuvola Rossa scappa

In MotoGP, Pecco Bagnaia è perfetto e conquista l’unico risultato concesso: la vittoria.
Autore della pole da record nel sabato pomeriggio, l’italiano non sbaglia nulla e domina una gara senza troppo impegno.
Un risultato importantissimo sia in ottica campionato, dato lo zero di Quartararo, sia a livello morale: i ritiri negli ultimi due GP avevano messo parecchia pressione addosso al pilota piemontese.

MotoGP Bagnaia

A fine gara ha dichiarato: “Avevo paura di cadere ancora. […] Andare in vacanza dopo questa gara dà grande sollievo”. Prosegue su Bezzecchi: “Andava forte, ma il mio passo era sufficiente per controllarlo. Ho provato un nuovo modo di essere calmo: spingendo, tenendomi margine”.
La rincorsa per il titolo rimane quasi impossibile. Ma in questa MotoGP in cui anche gli infallibili commettono errori, tutto è concesso.

Al secondo posto, uno splendido Marco Bezzecchi conquista il suo primo podio in carriera, a conferma della splendida stagione che sta conducendo: il pilota VR46 sta , infatti, dominando la speciale classifica del Rookie of the Year.
Il suo talento non è mai stato in discussione, ma nessuno si sarebbe aspettato un così rapido adattamento alle MotoGP.

Bagnaia Bezzecchi

E da casa, anche Valentino Rossi commenta il risultato su Twitter: “Pecco Bagnaia e Bez primo e secondo in MotoGp ad Assen, una giornata indimenticabile, grazie al loro talento ed al grande lavoro di tutti nella VR Riders Academy, nel VR46 Racing Team e della Ducati corse. Oggi godiamo, siamo sul tetto del mondo”.

A chiudere il podio, il, forse, ritrovato Mavericks Vinales: lo spagnolo riesce a replicare l’ottima prestazione della settimana precedente e conquistare il suo primo podio stagionale.
Solo un anno fa, nello stesso circuito, Vinales aveva conquistato il suo ultimo podio in carriera e in Yamaha.

L’ira funesta del pelide Aleix

Il premio di MVP del GP di Assen, però, è di Aleix Espargaro.
Quarto al traguardo, lo spagnolo è stato autore di una delle gare più belle della storia della MotoGP: retrocesso fino alla quindicesima posizione al quinto giro, a causa dell’incidente con Quartararo, e con un distacco di otto secondi e mezzo dalla testa della corsa, Aleix ha dovuto farsi largo tra la folla.

MotoGP Espargaro

Rins, Marquez, Bastianini, Zarco sono alcuni dei nomi dei caduti sotto la furia cieca di Aleix.
Vedendo le immagini, la sfrontatezza e l’audacia delle manovre dello spagnolo ricordano quelle di un tale otto volte campione del mondo: Marc Marquez.
Oltre al Carboncito, nell’era moderna della MotoGP, nessuno è mai stato capace di prestazioni simili.

Pensare che, fino a due anni fa, una top ten fosse un traguardo quasi inarrivabile per Espargaro fa impressione.

L’episodio emblematico della gara dello spagnolo è stato, però, il sorpasso per il quarto posto: con un distacco di quasi mezzo secondo dalla coppia Miller-Binder all’inizio dell’ultimo giro, Espargaro non solo è stato in grado di recuperarli, ma anche di infilarli entrambi in staccata dell’ultima chicane.
Una manovra da manuale e, sicuramente, tra le migliori di sempre.

MotoGP sorpasso

Riguardo alla sua prestazione ha dichiarato: “Mantenersi calmi era fondamentale per avere un buon passo. Ma c’era anche una componente di rabbia, perché sapevo di dover far bene”.
Ha proseguito poi sul sorpasso finale: “È stato incredibile. Giravo 20 km/h più veloce di loro. Sapendo che Binder non era molto forte in frenata ho deciso di buttarmi. Sono molto soddisfatto”.

Per il portacolori Aprilia, il quarto posto di Assen, nonostante tutto, rappresenta un risultato importantissimo: con il ritiro di Quartararo, il distacco in classifica si riduce a 21 punti.
Un secondo zero del francese e una vittoria di Espargaro ribalterebbero la classifica di questo campionato tanto incerto quanto emozionante.

A cura di
Gregorio Allievi

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