Il Metaverso : la nuova frontiera social ancora da scoprire

Il Metaverso : la nuova frontiera social ancora da scoprire
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Dopo le Nozze Boateng-Fradegrada celebrate in doppia versione – real in Toscana, meta su Over – proviamo a scoprire cosa ci riserva il futuro prossimo, già approdato nel Metaverso

In principio, il mio approdo al metaverso fu Ben Stiller alla Notte degli Oscar del 2010.

Proprio “Lui”, uno dei miei attori preferiti, si è presentato sul celebre palco, praticamente irriconoscibile. Era il presenter per la statuetta del miglior Make-up, risultando, come sempre, estremamente simpatico e convincente.

Metaverso-Ben Stiller, Academy Awards 2010, LA, presenta la categoria Miglior Make-up : nonostante la "chiarissima" citazione (ma se è tutto blu...) di Avatar, vincerà la statuetta il team di "Star Wars"
Ben Stiller, Academy Awards 2010, LA, presenta la categoria Miglior Make-up : nonostante la “chiarissima” citazione (ma se è tutto blu…) di Avatar, vincerà la statuetta il team di “Star Wars”

Oggi siamo a pochi mesi dall’uscita del tanto atteso sequel “Avatar The Way of Water”, targato ancora 20th Century Fox, atteso a Dicembre 2022. Che sia un caso ?

Allora, comunque, erano in pochi a non aver visto il film, ideato scritto e diretto dal solito talentuoso James Cameron. E io purtroppo ero una di loro…ancora per poco.

Avatar 2009…e tutti scoprimmo Pandora

La trama è ambientata nel lontano 2154. Il protagonista è Jake Sully, marine a riposo forzato dopo aver perso l’uso delle gambe in combattimento.

Dopo la morte del fratello gemello Tommy, scienziato addestrato a “pilotare” gli avatar e rimasto vittima durante una rapina, sarà lui a prenderne il posto. E a sbarcare sul pianeta Pandora. Una sorta di mondo primordiale ricoperto da foreste pluviali in cui piante e animali sembrano la versione gigante di quelli terrestri.

Quel mondo del futuro è ricco di giacimenti di un cristallo ferroso, l’unobtainium, che fa gola ai terrestri, in conclamata crisi energetica. Vi abitano degli umanoidi chiamati Na’vi, che parlano una lingua tagliente che ricorda quella dei pellerossa americani. Segni particolari: l’atmosfera è praticamente irrespirabile.

Non era ovviamente ancora arrivata sulla scena Greta Thunberg. Non avevano preso piede i suoi scioperi scolastici per il clima, i Fridays for Future. Nessuno conosceva ancora le sue idee sulla nostra (unica) casa che sta già bruciando: in quell’anno era ancora all’asilo. Ed era ancora lontano il suo apostrofare i potenti del mondo alla manifestazione Youth4Climate a Milano a fine Settembre 2021. Un iconico quanto azzeccatissimo “bla bla bla” che ha fatto il giro del mondo.

Erano stati quindi creati in laboratorio degli ibridi, con geni in parte umani e in parte Na’vi, gli Avatar. L’essere umano che aveva fornito il DNA era l’unico a poterlo controllare. E grazie ad una particolare tecnologia, aveva trasferito nella nuova creatura la sua coscienza e la sua anima.

E fu subito un fenomeno planetario

La realizzazione del film ha richiesto la bellezza di 15 anni, dal lontano 1994 anno in cui venne fuori dalla penna di Cameron. Quasi due erano serviti solo per la creazione della lingua Na’vi. E la tecnologia cinematografica dell’epoca ne avrebbe fatto solo un cartone futuristico.

Ma quando è arrivato finalmente nelle sale, è stato subito un fenomeno. Campione di incassi di tutti i tempi, battuto solo nel 2019 dalla pellicola “Avengers Endgame”.

La pellicola infiamma i botteghini di tutto il mondo, portando in primissimo piano temi mai trattati in precedenza con la stessa capacità di penetrazione. Un popolo oppresso che si ribella ad un invasore che vuole farla da padrone sulla sua terra. La disabilità di Jake, che sfoggia in scena non solo la sua sedia a rotella ma anche la sua determinazione. La contaminazione-integrazione tra i nativi e gli occupanti-ospiti di Pandora.

Inoltre Il termine avatar era fino a quel momento una delle dieci incarnazioni del Visnu induista. Da allora ha assunto definitivamente il significato di immagine o personaggio scelto in esperienze di realtà virtuale o di utilizzo dei social.

Ben Stiller e la sua lingua Na’vi conquistano il pubblico
Second life…seconda vita e prima volta?

Prima che James Cameron riuscisse a terminare il suo kolossal, gli avatar e il Metaverso erano già arrivati tra noi.

Il tutto sotto forma di un primo ambiente virtuale connesso in rete, una sorta di videogioco sociale in cui non sono previsti obiettivi prefissati o livelli da superare. E in cui le persone scelgono il proprio personaggio, in formato tridimensionale e lo personalizzano.

E poi esplorano, comunicano, si conoscono per la prima volta o si incontrano al di fuori della vita reale. Possono fruire di esperienze di intrattenimento e arte, come visite virtuali di luoghi o monumenti famosi. Possono ascoltare musica, andare al cinema, partecipare ad un gioco di ruolo e anche “fare impresa”

Metaverso-L'immagine di Secondlife nel 2003, anno del suo lancio
L’immagine di Secondlife nel 2003, anno del suo lancio

La community dei suoi utenti, chiamati non a caso “residenti”, è andata via via crescendo, raggiungendo il picco nel 2013, quando arrivano alla cifra di un milione.

Nel frattempo però, solo l’anno dopo, approdava nei nostri PC e device, e nelle nostre vite, quello che diventerà il nuovo fenomeno sociale mondiale : Facebook. Che in poco più di 10 anni, nel 2017, potrà annoverare fra i suoi utenti attivi mensilmente quasi 1/3 della popolazione dell’intero pianeta.

Il Metaverso e le sue origini

L’origine del termine e del concetto stesso di Metaverso vengono fatti risalire al romanzo di un poco più che trentenne scrittore americano di fantascienza. Nel 1992, praticamente un secolo fa, in termini di progressi tecnologici e di comunicazione sociale, Neal Stephenson dona al suo protagonista, Hiro, una chance, da interpretare come unica via di salvezza o valvola di sfogo.

Lui nella vita “reale”, fa il fattorino per CosaNostra Pizza. Nel Metaverso sarà principe del katana, provando a ritagliarsi lì uno spazio di speranza e di individualità. Fintanto che non farà la comparsa un virus letale, chiamato “Snow Crash”, da cui il titolo del libro. Virus che colpisce la mente degli hacker e si diffonde con la rapidità di un contagio virtuale.

Il Metaverso e le sue potenzialità

Questo è il punto sul quale c’è ormai da dire ben poco di nuovo o sorprendente. Abbiamo oramai sperimentato tutti il valore di essere collegati e connessi con realtà e persone lontani e diversi da ciò che conoscevamo. Partendo da Internet e fino a cellulari, PC e smartphone, passando per l’utilizzo di piattaforme social le più disparate.

Vero è che proprio in questi ultimi 20 anni, il gusto degli utenti sembra essere cambiato, andando a sperimentare sempre nuove tipologie di comunicazione.

Prima tutti a correre a ritrovare gli amici e farsene di nuovi in tutto il mondo, sul “libro delle facce”. Poi dal 2005 l’idea di creare contenuti dal basso e personalizzati, per lo più multimediali, e condividerli sulla rete. Iniziano a nascere canali e canali su Youtube, per i quali si è perso il conto, e nasce la cultura dei tutorial. E si assaggia e tocca con mano il fenomeno della viralità.

Con l’anno successivo, il 2006, sbarca tra noi, modello tsunami, l’hashtag, il simbolo # che vedevamo comparire sui telefoni a tasti e non sapevamo che farcene (tranne forse attivare strane opzioni telefoniche del monopolista del settore).

È arrivato Twitter e i suoi cinguettii, i suoi 140 caratteri da utilizzare per bene, i temi di cui non si può fare a meno di parlare (in realtà digitare…). Il tutto reso amplificato ed interconnesso dal nuovo aggregatore tematico, il cancelletto, che consente agli utenti della rete di trovare e leggere messaggi su un tema o contenuto specifico che li interessa particolarmente.

Ancora Internet 2.0, tra messaggistica istantanea e storie di foto

È già epoca di influencer marketing e di offerta di contenuti, esperienze, notizie, anche fake, quelle che una volta chiamavamo sonore bufale, ma siamo ancora nel c.d. Internet 2.0, in cui però siamo presenti su più piattaforme e per scopi diversi.

E intanto l’industria del commercio globale inizia a muoversi verso concetti come big data ed estrapolazioni di analisi e sentiment diffusi. Oltre alla raccolta degli insights, cioè di quelle informazioni, anche esperienziali, viste dalla prospettiva del cliente. Il fine ultimo è quello di imparare a capirne (e carpirne) pensieri e comportamenti. Il motivo di scelte e di determinate azioni. Per andare oltre fino ad intuire i bisogni e le necessità (ed eventualmente…intercettarli o condizionarli).

Ed è qui che il popolo di Internet fa una virata verso i servizi di messaggistica istantanea, come Whatsapp, tanto vicini, immediati e ricchi di faccine e chat di gruppo, che si arricchiscono di materiale che può essere condiviso a portata di swipe su un telefono cellulare sempre più tecnologico.

Ad un certo punto però, con #hashtag ed emoji sempre in primo piano, ecco fare capolino, da poco più di 10 anni a questa parte, la nuova tendenza di raccontarsi per immagini: dapprima le foto, poi le famosissime stories del nuovo social in cui contano sempre più i follower.

L’ultimo passaggio toccherà, a partire dal 2016, ai contenuti video di Tik Tok.

“L’innovazione è ciò che distingue un leader da un follower

È con queste semplici e chiare parole del compianto Steve Jobs, che ci ha lasciato nel 2011, quando tutto questo non si era ancora realizzato, ma probabilmente lo aveva in parte immaginato già, che si può introdurre quello che è l’essenza del Metaverso.

Il definitivo passaggio ad un Internet 3.0, in cui è possibile interagire con oggetti virtuali e con interfacce sofisticate (visori tridimensionali, realtà aumentata, riproduttori di immagini, suoni, emozioni) nella vita reale e in quella nuova e virtuale creata ad hoc, per un’esperienza più immersiva e persistente.

In quest’ottica, il Metaverso parte come qualcosa che è “oltre l’universo”, almeno come lo abbiamo dovuto conoscere per molto tempo, fatto di barriere e di confini. E si compone di almeno i seguenti tre elementi.

Una tecnologia che consenta sia di sovrapporre il contenuto digitale al mondo reale, sia di combinarli insieme. Noi che con il nostro avatar visitiamo gli Uffizi…o ci sposiamo sulla Luna.

Un’architettura hardware che consenta pienamente al mondo reale di essere interattivo (e quanto più interconnesso). Qualcosa di molto lontano dai vecchi videogiochi con il percorso segnato dall’inizio, ma anche dalle varie imprese da portare a termine sulla base di livelli stabiliti da un gruppo di sicuramente talentuosi programmatori.

Infine un elemento centrale e significante sarà rappresentato dalla mole (sempre più vasta) di informazioni e dei gusti o le abitudini dell’utente stesso, che verranno ottenute in tempo reale e in modo virtuale da dispositivi che agiscono ed accompagnano nel nostro quotidiano “spazio fisico”. Dati raccolti ed applicati al fine di migliorare e ottimizzare le esperienze, anche in tale spazio fisico, dell’utente. Siri e Alexa vi suggeriscono qualcosa?

Il Metaverso è già tra di noi

A causa della pandemia di Coronavirus e dei vari lockdown in giro per un mondo impazzito dietro a un virus che faceva davvero molta paura, negli ultimi due anni abbiamo potuto sperimentare l’importanza e la comodità dell’accesso a strumenti e piattaforme di connessione tra le persone, cogliendone aspetti senz’altro positivi e straordinari (in tutti i sensi) e quelli che ne possono rappresentare i limiti.

Ad ogni modo, mentre la tecnologia avanza, accorcia i tempi e porta avanti gli strumenti utili e necessari al Metaverso, molto si è già fatto in altri campi, che potranno dare un sicuro “sostegno”, speriamo anche illuminato e ragionevolmente etico, a questa nuova realtà.

In ambito economico, può dirsi già abbastanza strutturato il Metanomics, vale a dire lo studio della regolamentazione economica e più in generale di nuovi modelli di business che prenderanno piede e verranno creati nel Metaverso.

Anche a livello giuridico, in un mondo legale ancora diviso e contrapposto tra sistemi latini di civil law e sistemi anglosassoni di common law, si stanno approcciando le tematiche in una visione multidisciplinare (su protezione dei dati, privacy, pubblicità e sua regolamentazione, proprietà intellettuale, diritto d’uso e diritto di esclusiva), nell’ottica di garantire che leggi e regole poste e progettate per il mondo fisico e reale possano funzionare efficacemente in un futuro in cui il reale e il virtuale convergono, si toccano, si influenzano e modificano a vicenda.

Su lavoro a distanza, videoconferenze, formazione ed informazione indipendentemente dalla presenza contemporanea in luoghi fisici dovremmo ormai essere diventati tutti dei professionisti.

Ulteriori e volendo anche più stimolanti sono gli altri ambiti in cui un’evoluzione verso un Metaverso potrà rivelarsi utile e auspicabile. In particolare la sanità, la finanza, la logistica. Ma anche il settore dell’energia e le stesse industrie manifatturiere, che producono ancora beni fisici potranno beneficiare di tutte le nuove frontiere e di una maggiore e continua interconnessione.

Il mondo della musica è già oltre l’universo

E questo voi della community di TheSoundCheck lo dovreste sapere già.

È passato ormai alla storia, e fa letteralmente parte fondante della letteratura sul Metaverso, il megaconcerto del 25 e 26 Aprile 2020. Quasi 28Mln di utenti unici in un solo fine settimana per il rapper Travis Scott su Fortnite, con un totale di 46Mln di visualizzazioni, per gli utenti che hanno partecipato più di una volta.

Numeri impensabili nel mondo reale. E soprattutto in pieno lockdown globale.

Metaverso-Evento Astronomical di Travis Scott su Fortnite del 25-26 Aprile 2020
Evento Astronomical di Travis Scott su Fortnite del 25-26 Aprile 2020 (Foto: Epic Games)

E dopo quelle fantastiche e irripetibili 48h, sono seguite due settimane di vendite di merchandise il più vario, che ha toccato la cifra di 20Mln.

Oltre che per puntare a numeri così stratosferici, nel mondo della musica e dell’intrattenimento si può utilizzare il Metaverso per rendere fruibile ai propri fans esperienze uniche ed emozionali. Come l’opera digitale, di Achille Lauro, battuta all’asta per € 100.000 per beneficienza a Dicembre 2021: il suo battito cardiaco durante il concerto al Teatro degli Arcimboldi.

Ingaggiata dalla Epic Games anche la cantante Ariana Grande che ad Agosto del 2021 ha tenuto nuovamente sul già collaudato Fortnite alcune tappe del suo “Rift Tour”. Platea virtuale gremita, con pubblico “acchittato digitalmente” per l’occasione: il gadget che ha distinto i fan veri dai partecipanti “occasionali” il costume della loro beniamina.

L’impatto finale è stato di sicuro grande effetto, non solo economico, anche se ancora qualcosa si poteva osare da parte di Epic in termini di contatto in stile social a cui ci siamo abituati. Con una grafica spettacolare e tanti oggetti virtuali da comprare, indossare e sfoggiare, l’utente poteva in sostanza azzardare solo alcune interazioni con lo spazio virtuale, prestabilite in partenza da chi ha progettato l’evento.

Metaverso-L'immagine del concerto di Fortnite di Ariana Grande, Rift Tour 2021
Ariana Grande, Rift Tour 2021 (Foto: Epic Games)

Al di fuori di questi numeri e livelli planetari, il Metaverso è utile e uno strumento interessante a cui accedere anche per gli artisti di nicchia o emergenti, e anche da noi, come veicolo di promozione di album digitali o per aumentare lo streaming e l’ingaggio di nuovi potenziali aficionados.

Si è confermato nel 2022 Achille Lauro come il vero pioniere italiano del Metaverso con il concerto organizzato su Roblox insieme a Gucci e Warner Music Italy. Tre concerti-evento in tre ambientazioni differenti, per il lancio del suo ultimo lavoro pubblicato “Lauro – Achille Idol Superstar”.

Metaverso-Locandina virtuale dei concerti sulla piattaforma Roblox di Achille Lauro di Febbraio 2022, in collaborazione con Gucci
Locandina virtuale dei concerti sulla piattaforma Roblox di Achille Lauro di Febbraio 2022, in collaborazione con Gucci
Metaverso è arrivata la nostra ora: lo ha detto un uccellino…anzi Marc in persona

Arrivati a questo punto della storia, non dovrebbe stupirvi sapere della seconda vita di Secondlife annunciata, con lo slogan a prova di 140 caratteri #Secondlife is live! il 27 Marzo 2020. Con la scelta di puntare, almeno in un primo tempo in quel momento particolare, agli ambiti di lavoro e studio, per una piattaforma che era fruibile gratuitamente da professionisti, lavoratori, insegnanti e alunni. Probabilmente lontano dai nostri confini. 

E da allora il fermento non deve essersi fermato, visto che non solo il marketplace della piattaforma con la manina riserva oggi ai suoi clienti virtuali un campionario di accessori e sfizi digitali per tutti i gusti e tutte le tasche, ma è attualmente già possibile entrare a far parte di altre community nel Metaverso, quali Sandbox, Decentraland, la già citata Roblox, l’OVR del matrimonio lunare oppure MetaHero e Horizon World.

La conferma è poi definitivamente arrivata direttamente da Mark Zuckerberg.

Facebook diventa Meta

Preannunciato fin dal 29 Ottobre 2021, l’azienda Facebook, della cui famiglia fanno parte anche Whatsapp e Instagram, ha cambiato nome in Meta. A spiegare non solo il motivo del passaggio ma anche la nuova filosofia del gruppo e delle relative community di utenti l’ex ragazzo prodigio.

Zuckerberg ha colto l’occasione per presentare la sua personale visione del Metaverso: qualcosa che sempre più farà parte della nostra vita quotidiana. “Siamo un’azienda che costruisce tecnologie per connettere le persone” ha ricordato, e ora “possiamo finalmente mettere la gente al centro della nostra tecnologia. E insieme, possiamo sbloccare un’economia molto più grande. Per riflettere su chi siamo e cosa speriamo di realizzare”.

E ha concluso affermando come si auguri di poter essere visti, in un breve volgere di tempo, come un’azienda del Metaverso a pieno titolo.

Per concludere

Volendo mettere a vostra disposizione un’esperienza immersiva sul futuro-presente nel Metaverso, che ci ha già tutti coinvolti, non ho voluto soffermarmi ed indugiare sugli aspetti meno emozionali ed emozionanti dell’Internet 3.0, come l’utilizzo di cryptovalute, ognuna diversa per ciascuna piattaforma. O su quelli estremamente tecnici e noiosi, come la natura degli NFT, i Non Fungible Token.

Questo spazio virtuale è quindi ora aperto ai tuoi commenti e alle tue domande. Su come potrebbero cambiare gli strumenti che quotidianamente usiamo (FB, WA, IG, etc.), e quali possano essere le prospettive di svago, connessione ma anche lavoro oltre l’universo fino ad oggi conosciuto.

Nella filosofia del play-to-earn : “mettiti in gioco e gioca per guadagnare”. Un nuovo spazio, nuove connessioni, nuove possibilità.

Benvenuti nel Metaverso!

a cura di
Silvia Morghen Di Domenico

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Silvia Morghen Di Domenico

Nata a Roma, con una Laurea in Economia alle spalle, scelta per una passione profonda che non mi ha ancora abbandonato, e che mi ha regalato una lente complessa ma al tempo stesso dinamica attraverso la quale guardare alle cose. Un amore viscerale e mai tradito per la Musica e per le Parole, pensate scritte e parlate, mi porta a cercare un punto di vista, un angolo di visuale, con i quali raccontare le cose da insider. O meglio, da infiltrata doc.

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